A pochi giorni dall’ultima ondata di maltempo che ha messo in ginocchio l’Alto Mugello, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani lancia un messaggio deciso: “Non permetteremo che la strada regionale 302 resti chiusa fino a settembre. Entro dieci giorni vogliamo riaprirla, almeno a senso unico alternato”.
Le sue parole arrivano a margine di un incontro a Sesto Fiorentino, dopo aver visitato, ancora una volta, i Comuni più colpiti: Firenzuola, Palazzuolo sul Senio e Marradi. “C’è una situazione di chiaro disagio e sofferenza – ha dichiarato Giani – e stiamo lavorando per intervenire rapidamente, monitorando frana per frana con i nostri tecnici. Marradi non può restare isolata dal resto della Toscana”.
Una dichiarazione che mette un punto fermo su alcune voci circolate nei giorni scorsi che parlavano di una chiusura prolungata della SR302, una delle arterie principali del territorio. Giani ha già mobilitato i dirigenti regionali e ha annunciato per domani un nuovo sopralluogo operativo, con l’obiettivo di ripristinare almeno la viabilità parziale entro una decina di giorni.
Ma l’appello del presidente toscano non si ferma alla viabilità stradale. Giani ha anche chiesto un’accelerazione immediata dei lavori sulla linea ferroviaria Faentina, sottolineando il ruolo strategico del trasporto pubblico su ferro per l’intera area. “Non è pensabile un rallentamento dei lavori – ha detto – la Faentina deve tornare a funzionare pienamente”.
📍 Mercoledì, ha annunciato Giani, è previsto un incontro con tutti i sindaci del Mugello per discutere un piano speciale di intervento, un progetto che anticipi il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PAC), e che metta in campo risorse mirate per un territorio che negli ultimi due anni e mezzo è stato colpito duramente da ben cinque calamità naturali.
Proprio per questo motivo, il presidente della Regione è tornato a sollecitare il riconoscimento dello stato d’emergenza nazionale. “Lo avevamo chiesto già il 16 marzo – ha ricordato – ma ci fu chiesto di attendere. Ora l’attesa non è più giustificabile. Cinque eventi disastrosi in due anni e mezzo sono un chiaro segnale: il Mugello ha bisogno di sostegno concreto da parte del governo”.
📌 Le cinque calamità richiamate da Giani:
- l’alluvione del 15 maggio 2023
- il terremoto di settembre 2023
- i danni dell’autunno 2024
- le devastazioni di fine 2024
- l’ultima ondata di maltempo di marzo 2025
“La Regione è già all’opera – ha concluso – ma serve che anche lo Stato faccia la sua parte. Altre realtà hanno ricevuto il riconoscimento dell’emergenza con danni meno gravi. Il Mugello non può essere lasciato solo”.
🔎 Parole forti, che fanno da eco alla preoccupazione crescente tra gli amministratori locali e la popolazione. Ora l’attesa è tutta per le risposte del governo e per l’esito concreto delle promesse fatte sul campo.