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L’uso politico delle ispezioni ministeriali al Forteto

di Leonardo Romagnoli

panorama-vicchio

 

 

Forteto : L’uso politico delle ispezioni ministeriali

 

“Eravamo sereni che ispettori terzi non avrebbero potuto scegliere diversamente a questo punto chiediamo anche una riflessione sul ruolo di sindacati e centrali cooperative che in questi anni hanno nel migliore dei casi non visto” parole del consigliere regionale Donzelli del gruppo di destra di Fratelli d’Italia. “ Un po’ alla volta verrà fatta giustizia su una storia trentennale di abusi, di coperture politiche, di regole non rispettate. Una tragica storia di potere e di violenza sui più deboli nella rossa Toscana, una storia che deve essere raccontata fino in fondo” parole di Stefano Mugnai del Pdl ( sentire richiamare il rispetto delle regole da un partito con un leader condannato per una colossale evasione fiscale e con altri processi, fra cui uno in cui si parla di prostituzione minorile, fa un po’ridere).
In queste due affermazioni sta però il senso di tutta la vicenda Forteto  in cui la ricerca della verità  e il rispetto per le persone , ad iniziare dalle vittime, è secondaria rispetto alla volontà di un uso politico della situazione e in cui si confondono volutamente piani che dovrebbero stare separati nonostante la compresenza di molti protagonisti nella vita della cooperativa e in quella della comunità.
Le cooperative sono sottoposte per legge alle ispezioni ministeriali ogni due anni e quindi si presume che anche il Forteto dalla sua nascita sia stato visitato minimo una  decina di volte. Quali rilievi sono stati fatti in questi anni? Gli ispettori non hanno fatto il loro lavoro? I sindacati, l’Inps, l’Inail perché non hanno mai fatto un rilievo serio riguardante le condizioni di lavoro? La risposta può essere molto semplice : perché non c’era niente da segnalare. Oppure dobbiamo pensare ad un complotto?
Allora solo il clima politico-giudiziario che si è creato nell’ultimo anno dopo la “famigerata” relazione della commissione del  consiglio regionale e la richiesta di una nuova ispezione ha mutato le cose?

La relazione dei due ispettori non è pubblica quindi ci si può limitare solo alle indiscrezioni pubblicate sui giornali. Questi sarebbero i punti salienti:

1)      per anni il trattamento economico di tutti i soci del Forteto è stato identico e questo non sarebbe coerente con le mansioni molto diversificate che ci sono all’interno della cooperativa.

2)      Negli anni 90 una parte dei soci era assunta come avventizi(tempo determinato) percependo per una parte dell’anno un indennità che andava a finire alla cooperativa e non al lavoratore.

3)      La cooperativa alla fine degli anni 90 aveva creato delle obbligazioni per i dipendenti ma non tutti erano pienamente informati dei termini delle obbligazioni.

 

Tralascio le questioni riguardanti mobbing o presunti demansionamenti che , pur citati negli articoli come parte delle relazioni degli ispettori, non sono competenza del Ministero dello Sviluppo economico e non rientrano nelle competenze di questo tipo di ispezioni.

La prima osservazione degli ispettori lascia francamente perplessi perché rientra nelle prerogative della cooperativa la decisione dei livelli contrattuali da applicare nel rispetto della legge e in ogni caso non è sicuramente motivo per un commissariamento ma al massimo per una diffida.

Il secondo e terzo rilievo fanno riferimento a situazioni degli anni 90 . Solo dopo 15 anni sarebbero emerse nelle ispezioni? La cosa appare poco credibile dato che le ispezioni sono effettuate con meticolosità controllando i bilanci e  l’aderenza alla legge  e allo statuto dell’attività della cooperativa. Il problema degli avventizi e delle indennità non ha riguardato solo  la Cooperativa in questione  ma tutto il settore agricolo e le obbligazioni sono strumenti ben visibili che servono per legare i soci alla vita economica della cooperativa. Tra l’altro tutto quello che riguarda le obbligazioni è facilmente consultabile sul sito della cooperativa dove sono riportati dettagliatamente costi e rendimenti( sempre sul sito ci sono anche tutti i bilanci da cui si capisce che i dipendenti sono tutti inquadrati come operai e solo 5 come impiegati).

Chiedere per questo il commissariamento  sembra quindi un atto eccessivo anche alla luce dei cambiamenti intervenuti in questi mesi , che qualcuno può non considerare sufficienti, ma che sono una realtà. Alcuni consiglieri regionali credono invece, penso in buona fede, che questa soluzione potrebbe allontanare definitivamente le sorti della cooperativa dalle vicende giudiziarie di alcuni componenti che  sono stati rinviati a processo il prossimo 4 ottobre per maltrattamenti o complicità in maltrattamenti  ( Fiesoli anche per violenza sessuale). Esiste però anche il rischio che un commissario, oltre a non portare nessuna soluzione  nei rapporti di lavoro, porti ad un’implosione della cooperativa con la perdita di professionalità formate in molti anni di lavoro e di conseguenza alla distruzione di un intero tessuto economico che ha  nel Forteto il suo perno.

La cosa più saggia sarebbe di lasciar lavorare l’associazionismo, i sindacati e anche le pubbliche amministrazioni per rendere sempre più indipendente l’attività della cooperativa dalla comunità e rafforzarne il ruolo nell’economia agricola del Mugello e della Toscana. Sarebbe la migliore garanzia per tutti in attesa che , fuori da ogni speculazione politica, vengano chiarite le responsabilità penali in sede giudiziaria per atti che con il formaggio hanno poco a che fare.

Gli stessi ispettori nella loro relazione scrivono “ la cooperativa il Forteto rappresenta al momento una solida e fiorente attività imprenditoriale operante nel settore agricolo e fortemente radicata nel territorio “ di cui “ si rileva la solidità patrimoniale ed economica”.

 

Leonardo Romagnoli 17.8.13

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11 commenti

Pietracito Sergio 18 Agosto 2013 - 8:59

Bravo Leonardo!
Analisi piena di saggezza , degna di uno spirito libero.
Evidente l’immane sforzo di approfondimento sulla vicenda.
Complimenti avanti così !!

Giovanni Donzelli 18 Agosto 2013 - 11:58

Credo che dovresti vergognarti di questa difesa a oltranza dell’indifendibile. Se è accaduto al Forteto l’inferno è anche per colpa di quelli come te che per “simpatie” politiche hanno visto solo le “recite” del Fiesoli e hanno chiuso gli occhi sulle atrocità. Politici, giudici, opinionisti e giornalisti che hanno difeso il sistema delle atrocità adesso credo che dovrebbero riflettere in silenzio sui propri errori…
Ma dal momento che cerco di essere oltre che schietto anche rispettoso e aperto al confronto, sono pronto a discuterne pubblicamente. Anche in radio. Aspetto vostre notizie.

alessia farina 23 Agosto 2013 - 14:15

Donzelli, si sciacqui la bocca prima di parlare, lei che ha montanto un caso politico speculando su una tragedia. Vuole che le ricordi che non era neanche al corrente che dall’azienda Forteto dipendono anche un centinaio di pastori che al contrario dei dipendenti non ha neanche un sindacato che li difende? Lei pretende di parlare dell’azienda senza neanche conoscerne la realtà!!
Chi peggio di lei è mosso solo dalla mira di potere? Lei è solo uno che cerca di far carriera politica sulle teste di quei poveri ragazzi. Se avesse voluto difenderli avrebbe usato altri metodi, il suo unico interesse è distruggere una realtà economica. E eviti di darmi ancora della comunista perchè IO SONO di destra , lei no!

radiomugello 19 Agosto 2013 - 6:07

La radio in questa storia non c’entra niente in quanto queste cose le scrivo solo sul blog e coinvolgono solo me . Volevo solo ricordare a Donzelli che evidentemente non ha letto gli altri commenti e non conosce la mia storia che nel 1978 pubblicai insieme ad altri in un giornalino locale( quando nessuno ancora lo faceva) tutti gli atti di accusa del magistrato Casini nel primo processo che si concluse con la condanna nel 1985 e non ho mai avuto in simpatia Rodolfo Fiesoli che credo sarà condannato. Sono invece molto interessato al futuro della cooperativa come entità produttiva. Che questo possa dar fastidio lo capisco che lo si confonda con una difesa delle “atrocità” come le chiama Donzelli è semplicemente una bestialità e frutto di uno suo uso politico della vicenda.

leonardo romagnoli

Paolo 19 Agosto 2013 - 6:48

Non conosco la vicenda Forteto, ma mi pare che sia evidente una cosa: ci sono da un lato delle gravissime responsabilità di un piccolo gruppo di persone, e dall’altro il duro lavoro di una maggioranza che era inconsapevole oppure vittima. Io sarei per separare queste due facce della medaglia. Per due motivi: il primo perché è giusto, il secondo per salvaguardare questa realtà economica e salvare il posto ad un centinaio di persone. Mi pare che il terreno sul quale ci si avventura sia troppo delicato e pericoloso per permettere a chiunque di insistere su atti e richieste che possono apparire frutto di una volontà di giustizia, ma che rischiano invece di causare conseguenze negative, concrete oltre che psicologiche, sulla vita di tante persone. Vedo con evidenza il tentativo di qualche parte politica di rovesciare i termini del problema, parlando di “ricerca della verità”; io credo che sia la Magistratura a dover fare questa ricerca, tutti gli altri dovrebbero semplicemente aspettare le sue conclusioni, possibilmente poi accettandole, visto che anche questo non è sempre concesso.

La Bilancia Smarrita 19 Agosto 2013 - 9:24

Analisi equilibrata, documentata, serena. Bravo Leonardo!
Mi pare che la “politica”, anche in questo caso, abbia manifestato la sua crisi di identità: sguaiata, vociante, accusatoria, ideologica.
In genere si alzano i toni quando si ha paura, non si hanno convinzioni profonde, quando il proprio “status” è messo in discussione.
La vicenda Forteto è l’ennesimo caso di cortocircuito democratico, dove nessuno fa più il proprio mestiere, dove ci si scambiano i ruoli perché nessuno sa più cosa fare, dove si evade dalle responsabilità e dal “peso” delle decisioni, sbraitando gli uni contro gli altri in un gigantesco scaricabarile.
E’ triste assistere a questo spettacolo. Confortano gli atteggiamenti come il tuo.

La Bilancia Smarrita 19 Agosto 2013 - 9:30

Bravissimo Leonardo!

Giovanni Donzelli 19 Agosto 2013 - 9:36

Vedo che il confronto pubblico spaventa. È più facile fare il fustigatore da tastiera senza contraddittorio che confrontarsi davvero mettendoci la faccia. Ma va beh…

Il commissariamento è l’unico modo per salvare la cooperativa e chi ci lavora. La realtà economica deve essere slegata dalla comunità. Fino ad oggi la comunità è stata il fulcro della cooperativa in molti casi anche con sovrapposizione di ruoli e compiti. La realtà economica è tale anche perché ha potuto usufruire di manodopera a costo zero con ritmi di lavoro disumani. Si è creato un vero e proprio dumping sociale. Non c’è nessun uso politico della vicenda, ma alcuni esponenti nelle Istituzioni di ogni schieramento politico (Bambagioni è PD, Chincarini exIDV) che con senso civico hanno scelto di non voltarsi dall’altra parte. Anche io voglio difendere la realtà economica del Mugello, voglio difendere la COOP Forteto dagli orchi che la usano per schiavizzare i minori e voglio anche difendere le altre realtà economiche mugellane che devono competere in condizioni paritetiche nel mercato locale.

Giovanni Donzelli
PS: se Romagnoli poi non ha capito il tono di Pietracito e ha preso per veri i complimenti, mi arrendo. Non vale nemmeno la pena di insistere….

radiomugello 19 Agosto 2013 - 10:57

Caro Donzelli il tono di pietracito l’ho capito benissimo e conosco molto bene la sua storia e ho per questa vicenda il massimo rispetto. Non mi sembrava opportuno aggiungere altro. Non ho nessuna paura del confronto altrimenti non scriverei su questi argomenti. Semplicemente la radio , che è fatta da tante persone che la pensano diversamente, non voglio coinvolgerla in questa come in altre discussioni.

radiomugello 19 Agosto 2013 - 17:15

Mi hanno segnalato questa nota del rappresentante mugellano del Movimento 5 stelle. Si commenta da sola.

Ricapitolando:
-Centinaia di firme della cittadinanza mugellana chiedono il commissariamento della Coop. Forteto..
-Numerosissimi esponenti delle varie realtà politiche locali chiedono congiuntamente il commissariamento della Coop. Forteto..
-Una commissione d’inchiesta Regionale ha già stabilito quanto di più deplorevole accadeva là dentro giorno dopo giorno
-Un’interrogazione parlamentare al senato in cui vengono chiesti chiarimenti in merito al governo attuale e ai ministri..(a breve l’interrogazione sarà presentata anche alla camera)..
-Una squadra d’ISPETTORI MINISTERIALI che dopo mesi d’indagini concludono dicendo che nel forteto SONO STATI VIOLATI I DIRITTI DEI LAVORATORI e richiedono al ministro il commissariamento della Coop. Forteto..
E le sinistre locali che fanno? Invece di DIFENDERE I LAVORATORI come hanno fatto a pomigliano per gli operai fiat che fanno?? Parlano di “uso politico degli ispettori del ministero” (sembra la difesa di Berlusconi nei suoi vari processi).. Dicono che le motivazioni sono insulse e che il forteto dovrebbe essere messo in mano ai sindacati e alle pubb. amministrazioni!!!!
Ma come? Proprio quelli che dovevano controllare e che non l’hanno fatto? Proprio quelli che sono la principale causa del commissariamento (dovevano vederle loro certe irregolarità..)?? E gli operai?? Quelli della FIAT sono di serie A e quelli del Forteto di serie B???
Ma Bravi, proprio bravi!!
Vi dò un consiglio: Metteteci Schettino al comando e vedrete che il Forteto farà l’inchino al comune di Vicchio..come ha sempre fatto negli ultimi 20 anni… Altro che P2..quà sotto c’è la M1 “MUGELLO PRIMUS”… Matteo Gozzi

alessia farina 23 Agosto 2013 - 14:39

C’è un coldiretti piegato alla politica più bieca pronto a prendere in mano il Forteto e a rimetterlo in riga. Quando nelle trattative per il prezzo regionale del latte ovino i delegati del Forteto prendevano da soli, i diritti dei pastori, alzano il prezzo del latte, loro, i sindacati agricoli si allineavano al volere degli industriali che oggi gioiscono per l’abbassamento del prezzo avvenuto a gennaio dietro alle vicende del Forteto. Certo queste non sono cose che Donzelli conosce, non gli interessano. E nemmeno altri, a dire la verità. Il comune di Asciano ( Si) lo sa che il latte dei pastori che fanno bello il paesaggio decantato delle crete, quello su cui si basa il turismo locale, va per la maggior parte al Forteto? Che l’azienda tanti anni fa venne a cercare proprio il latte delle crete per fare formaggi eccellenti? E chi sa che sempre dal Forteto, portabandiera dei formaggi toscani all’estero, nell’autunno scorso,è partito un no secco alla congelazione del latte proposto dal presidente di Coldiretti Siena, anche lui pastore conferente al Forteto? E chi conosce la realtà di una cooperativa, la nostra,che raccoglie allevatori ovini sparsi per tutta la Toscana e che essendo socia del Forteto paga con il sangue dei pastori, le colpe personali di altri e al contempo le manie di grandezza di politucoli da strapazzo?
E’ stato scritto di tutto e di più. I contributi presi dall’azienda agricola non sono niente al confronto di quello che ogni anno percepiscono agricoltori e allevatori toscani, basta guardare e confrontarli nel sito di ARTEA, l’entre pagatore della regione Toscana, sono soldi pubblici, si possono vedere.
Se qualcuno ha perpretrato quello schifo che paghi, che venga messo in galera e che venga buttata via la chiave, ma non fatele pagare a noi.

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