IL PATTO DI STABILITA’ IMPEDISCE LA REALIZZAZIONE DELL’ASCENSORE NELLA NUOVA SCUOLA: MA L’AMMINISTRAZIONE LO REALIZZERA’ LO STESSO
Approvato a maggioranza un ordine del giorno presentato dalla Giunta che ritiene necessario l’intervento per tutelare i possibili utenti disabili
LONDA – Il patto di stabilità va contro i diritti dei disabili, impedendo la realizzazione dell’ascensore all’interno del nuovo edificio scolastico. Un vero e proprio paradosso, ma adesso il consiglio comunale di Londa ha dato il suo appoggio e sostegno alla giunta per iniziare la procedura di installazione, con un ordine del giorno approvato a maggioranza.
La storia è ancora più insensata se si pensa che per i lavori è già stato stanziato dalla Regione Toscana un contributo di 80.000 euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’installazione dell’ascensore di collegamento, per quello che è, oltre a scuola, un edificio polivalente che ospiterà anche il distretto socio-sanitario e una sala polifunzionale che sarà utilizzata per svolgere l’attività motoria degli studenti.
Anche se i fondi sono già stati stanziati, il loro utilizzo porterebbe lo sforamento del patto di stabilità interno e questo creerebbe non poche difficoltà al comune a causa delle sanzioni previste. D’altra parte l’articolo 34 della Costituzione parla chiaro, dicendo che la scuola è aperta a tutti e spetta ai comuni rendere accessibili gli edifici scolastici. Il diritto/dovere previsto dalle Leggi in materia di accessibilità trova diretto fondamento nel principio di uguaglianza formale e sostanziale dell’articolo 3 della Costituzione, uno dei principi supremi del nostro ordinamento giuridico, uno dei principi che caratterizzano, strutturandolo in profondità, l’ordinamento costituzionale stesso.
Per questo la giunta, con il sostegno del consiglio comunale, darà avvio alla procedura di gara per l’installazione dell’ascensore e alla sistemazione dell’area esterna posta al primo piano seminterrato per rendere effettivo l’utilizzo dell’ascensore stesso “al fine di garantire – si legge nell’ordine del giorno – il diritto inviolabile e costituzionale dell’uguaglianza dei cittadini, senza riguardo alle condizioni fisiche”.
