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Lo Sprocco e i Sassoli de’ Bianchi: una giornata nel segno della memoria storica

di Leonardo Romagnoli

Lo Sprocco, la Villa che accoglie la luce: celebrazione intima per la storia della famiglia Sassoli de’ Bianchi
Scarperia e San Piero, 4 aprile 2025 – Una giornata speciale si è svolta oggi nella splendida cornice de Lo Sprocco, antica villa di caccia dei Medici, immersa nella verde vallata tra Sant’Agata e Galliano, nel Comune di Scarperia e San Piero. Un luogo ricco di storia e fascino, dove la luce gioca un ruolo fondamentale. Proprio da essa, secondo un antico aneddoto, nasce il nome della villa: “Lo Sprocco”, ovvero il primo germoglio, che sboccia con il primo raggio di sole del mattino e si spegne con l’ultima stilla di luce al tramonto.

La villa affonda le sue radici nel Quattrocento, quando fu voluta da Lorenzo e Giovanni de’ Medici, figli di Pier Francesco di Lorenzo de’ Medici. Fu successivamente venduta nel 1494 per 383 fiorini al nobile fiorentino Taddeo Ducci. Passò poi a Roberto Gherardi, figlio di Teresa Ducci, e infine alla famiglia de’ Bianchi, originaria di Bologna ma discendente anch’essa del casato mediceo.

Tra i personaggi più illustri legati alla villa spicca il Conte Cav. Filippo Sassoli de’ Bianchi, figura centrale della vita culturale e politica del territorio. Colto e appassionato d’arte, finanziò numerosi interventi di recupero, tra cui i restauri della chiesa di Lumena e della Sala Consiliare del Palazzo dei Vicari di Scarperia, riportata nel 1926 alle forme originali. A lui si deve anche il risanamento della stessa villa dello Sprocco, iniziato nel 1898, con l’obiettivo di restituirle le sue forme antiche, liberandola da aggiunte successive.

Un ritorno alle origini
Oggi, nella storica dimora, si è tenuta una cerimonia semplice e toccante: i discendenti della famiglia Sassoli de’ Bianchi hanno fatto ritorno a Lo Sprocco per ricevere dalle mani dell’amico e storico Aldo Giovannini il frutto di un lungo e meticoloso lavoro di ricostruzione storica della loro famiglia. Un’opera certosina, che ha riportato alla luce documenti, aneddoti e vicende legate non solo al casato, ma anche alla storia più ampia del Mugello.

La giornata è iniziata con una Santa Messa celebrata da Don Antonio Cigna di Scarperia, seguita da un momento conviviale e dall’intervento di Giovannini, che ha illustrato il contenuto e l’importanza del suo lavoro. “Ci auguriamo che questo studio possa presto diventare un libro, capace di raccontare e tramandare un’altra preziosa pagina del nostro territorio”, ha commentato uno dei presenti.

In una terra dove la memoria è parte integrante del paesaggio, Lo Sprocco continua a essere testimone silenzioso di secoli di storia, di famiglie illustri e di quella luce – tanto reale quanto simbolica – che continua a rinascere ogni giorno.

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