Le figlie di una donna di 71 anni morta alla Rsa San Francesco presentano un esposto

Domani, 6 gennaio 2021, presenteranno un esposto ai carabinieri, chiedendo alla magistratura di aprire un’inchiesta, i familiari di una dei numerosi ospiti della Rsa San Francesco di Scarperia e San Piero  deceduti a causa del Covid-19.
Com’è tristemente noto, la struttura, che pure aveva resistito alla prima ondata della pandemia, nella seconda è stata colpita da uno dei focolai più preoccupanti dell’intero Paese, con oltre cento positivi tra degenti (77 dagli ultimi dati, più di metà del totale) e operatori (24) e, purtroppo, almeno una dozzina di decessi (nove solo tra il 29 e il 30 dicembre).
Tra le tante vittime vi è anche N. P., di soli 71 anni, che risiedeva nella stessa Scarperia e San Piero e che è stata ricoverata una decina di anni fa nella locale casa di riposo. Una morte difficile da comprendere in quanto la donna non aveva alcuna patologia fisica: si trovava nella struttura perché soffriva di depressione, ma era autosufficiente e aveva bisogno di assistenza solo per la sua patologia di base.


E’ rimasta in casa di riposo fino al 26 dicembre, giorno in cui, essendosi aggravata, è stata ricoverata all’ospedale Serristori di Figline Valdarno per poi essere subito trasferita, l’indomani, 27 dicembre, al “Ponte a Niccheri”, prima nel reparto di Medicina Covid e poi, dal 29 dicembre, in Terapia Intensiva, dove il 2 gennaio è spirata.
Le due figlie della signora hanno deciso di presentare un esposto tramite una società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni .

Nell’esposto, oltre appunto a esporre i fatti, si chiederà alla magistratura di effettuare tutti gli accertamenti del caso per verificare i profili di responsabilità in capo al presidente, al direttore sanitario, ai medici, al personale e all’ente gestore della struttura: non solo per la propria cara, ma anche per tutti gli ospiti che non ci sono più.

 

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