La Strategia per le aree interne del Mugello,Valdisieve e Val di Bisenzio

La Strategia per le aree interne del Mugello,Valdisieve e Val di Bisenzio

Si è svolta a Rufina l’assemblea plenaria per la messa a punto della Strategia da presentare nell’ambito del programma per le aree interne promosso a livello nazionale da qualche anno. Promotrici sono le tre Unioni dei comuni del Mugello , Val di Bisenzio e Valdisieve-Valdarno.
Chiamiamo interne quelle aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), ricche di importanti risorse ambientali e culturali e fortemente diversificate per natura e a seguito di secolari processi di antropizzazione. Vive in queste aree circa un quarto della popolazione italiana, in una porzione di territorio che supera il sessanta per cento di quello totale e che è organizzata in oltre quattromila Comuni.

Una parte rilevante delle Aree interne ha subito gradualmente, dal secondo dopoguerra, un processo di marginalizzazione segnato da: calo della popolazione, talora sotto la soglia critica; riduzione dell’occupazione e dell’utilizzo del territorio; offerta locale calante di servizi pubblici e privati; costi sociali per l’intera nazione, quali il dissesto idro-geologico e il degrado del patrimonio culturale e paesaggistico.(Snai)

Nella fase preparatoria attraverso una serie di incontri con associazioni e portatori di interesse sono stati individuati i settori d’intervento e i principali problemi e criticità.

Va detto che deve essere chiarita una distinzione tra area della strategia e l’area del progetto che è sostanziale ai fini dell’utilizzo delle risorse. Nell’area di strategia sono inseriti tutti i comuni che fanno parte delle tre unioni mentre nell’area di progetto sono coinvolti i comuni che , attraverso criteri stabiliti a livello nazionale, possono essere definiti come fortemente svantaggiati. Nel nostro caso sono Vernio, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio, Marradi e San Godenzo per un totale di 16.516 abitanti mentre le tre Unioni raggiungono quasi i 160 mila. Quindi saranno i cinque comuni indicati ad essere i beneficiari diretti delle azioni previste dalla strategia ma anche gli altri potranno avvantaggiarsi nell’accesso ai fondi previsti dai vari programmi ragionali dove otterranno dei punteggi aggiuntivi per il fatto di essere inseriti comunque nelle aree interne.
La strategia di questi territori ha un titolo abbastanza particolare “Virere . Comunità sostenibili per un nuovo sviluppo” dove Virere non è un acronimo ma un verbo latino che sta per “verdeggiare” ma inteso come rinascita.

I comuni dell’Area progetto presentano tutte le caratteristiche peculiari delle aree interne con una distribuzione per fascia di età della popolazione che vede negli ultra 65 anni e nei minori sotto i 16 anni i quasi il 57 % della popolazione. L’area interna in questione ha subito una riduzione della popolazione tra il 1971 e 2011 pari al 16,4 % con valori estremamente negativi se raffrontati alle medie della Toscana (+ 5,7) o alla media delle aree interne nazionali (+ 4.6 %) o nazionale (+ 9.8 % ). Nel decennio 2001-2011 la variazione della popolazione nell’area a subito un lieve incremento (+ 0,4 %), nettamente inferiore alle medie regionali e nazionali (+ 5 % e +4,3 %) dovuto, in tutti i casi, ad un aumento della popolazione residente straniera, che nell’area in questione è risultato comunque inferiore alle medie regionali e nazionali . (strategia)
Lo scopo della strategia è stato quello di individuare le criticità maggiori proponendo anche le possibili soluzioni ma anche quello di far emergere le potenzialità delle aree interne per la crescita economica e il rilancio demografico.
Il valore del progetto è di 7 milioni di euro per una durata di sei anni dal 2018 al 2024 ( se verrà approvata) con il 50% dei finanziamenti provenienti dal Cipe e il 50% invece da programmi regionali e comunitari, in questo caso non si tratta di nuovi finanziamenti ma di quelli già previsti nel PSR , nel Por e nel Fse con criteri di priorità ulteriori per le aree interne. In Toscana sono già due le strategie approvate e riguardano la Garfagnana e il Casentino.
I settori in cui è suddivisa la strategia sono 4 : sanità, mobilità, educazione-istruzione-formazione e mercato e prevedono questa suddivsione delle risorse : salute 3-3,5 milioni; Educazione 1,5 – 2 milioni ; infrastrutture -mobilità 0,5 – 1 milione e mercato/sviluppo 0,5- 1 milione. Ovviamente ci sono altri fondi derivanti da protocolli o accordi regionali e nazionali che potranno contribuire alla soluzione dei problemi individuati come ad esempio la banda larga.

Queste sono alcune delle proposte di soluzione ad alcuni dei problemi individuati:

per sanità e primo soccorso lo sviluppo di una rete di defibrillatori automatici, potenziamento di elisuperfici per 118, case della salute, telemedicina;
Mobilità e trasporti potenziamento del trasporto ferroviario e di adduzione dalle frazioni, collegamento tra Mugello e Val di Bisenzio;
Per l’educazione e istruzione innazitutto contrasto alla dispersione scolastica, attività extrascolastoca e alternanza scuola/lavoro;
per il Mercato estensione/diffusione del sistema della Foresta Modello per la gestione della risorsa boschiva in tutto l’appennino, integrazione delle filiere locali agricole con qualificazione attraverso certificazioni ambientali e rilancio della montagna come luogo privilegiato per turismo italiano ed europeo con iniziative sportive ed ecocompatibili.
Per essere efficace la strategia ha bisogno del sostegno e della partecipazione di soggetti non solo istituzionali, ma anche del ricco tessuto fatto di associazionismo e volontariato che caratterizza questi territori. Così come saranno determinanti “tutti i soggetti privati portatori di interessi singoli o associati” che operano nell’area delle tre unioni dei comuni.
All’ assemblea di Rufina ha suscitato sorpresa , in negativo, l’assenza di tutti gli amministratori del Mugello mentre la Val di Bisenzio era rappresentata da due sindaci su tre e la Valdisieve da due su cinque.La strategia delle aree interne, insieme alla programmazione Leader, può essere senza dubbio un’ulteriore opportunità di sviluppo per i territori  rurali delle province di Firenze e Prato.

Leonardo Romagnoli

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