La Regione e la Montagna

La Regione Toscana ha promosso gli Stati Generali della Montagna che “rappresentano un importante momento di confronto con gli enti locali, le forze sociali, le istituzioni nazionali e comunitarie sulle politiche per i territori montani definite negli strumenti di programmazione regionale. “ Un appuntamento che arriva a dieci dal precedente e soprattutto in un momento particolare che vede l’ex presidente dell’Uncem Giurlani coinvolto in un’indagine giudiziaria.

“Il messaggio forte che vogliamo veicolare- scrive la Regione – è che “Si può vivere in montagna!” Semplice e chiaro ma richiede impegno per erogare servizi essenziali, invertire la tendenza allo spopolamento, creare lavoro, mettere in sicurezza il territorio. Teniamo sempre presente che il territorio montano in Toscana costituisce oltre il 47% del territorio e, se adeguatamente valorizzato, può concorrere in modo rilevante alla crescita dell’intera regione ed alla sua competitività.”
Ma cosa è stato fatto per le aree montane della Regione in questi anni? Prima di pensare ad inutili commissioni d’inchiesta è utile leggere il rapporto sui principali interventi promossi dalla Regione nel periodo 2010-2016 per capire quanto siano stati fondamentali questi finanziamenti per promuovere lo sviluppo e soprattutto mantenere servizi e attività economiche. Oggi tutti fanno finta che Uncem non sia mai esistita, ma invece ha avuto in una parte di queste scelte un ruolo fondamentale che oggi viene ripreso, almeno se lo augurano i comuni montani, dall’Anci in cui è stata incorporata. Una razionalizzazione della rappresentanza istituzionale sicuramente necessaria. Non è compito di questo articolo entrare nel merito della gestione dell’associazione dei comuni montani, né tanto meno sul ruolo svolto dall’ex presidente, ma bisognerebbe non dimenticare che tanti degli obiettivi raggiunti a tutela delle popolazioni montane hanno visto Uncem in un ruolo di primo piano sia come esecutore diretto sia come promotore di accordi e protocolli. Ovviamente se ci sono stati comportamenti illegittimi e illegali è giusto che vengano puniti. Vorrei solo ricordare che guardando gli atti regionali emerge che quando i progetti non venivano realizzati la Regione riprendeva a Uncem i finanziamenti come è avvenuto, ad esmpio , per le biomasse.

Ebbene, dalle 43 pagine del rapporto redatto dalla Direzione programmazione e bilancio della regione emerge un’attenzione straordinaria in termini di risorse per un territorio che rappresenta sì il 47% della superficie regionale , ma solo il 13% in termini di popolazione.
Nei sette anni presi in esame la Regione ha erogato in questi territori 1 miliardo e 430 milioni di euro suddivisi in vari settori di intervento.

La maggior parte di risorse sono state impegnate nel settore agricoltura e forestazione con oltre 600 milioni, oltre 200 in governance e istituzioni, circa 180 per tutela ambientale e assetto del territorio, 130 per i servizi e 110 per lo sviluppo economico, infine tra i 60 e gli 80 ciascuno per mobilità, istruzione e formazione , turismo e cultura.
Il Mugello e la Valdisieve sono inseriti nell’area Appennino centrale che ha ricevuto nel periodo preso in esame circa 324 milioni di euro.
Se questi finanziamenti vengono rapportati alla popolazione viene fuori un dato ancora più interessante che corrsiponde a 257 euro a persona per l’accesso ai servizi, 184 per lo sviluppo economico . Per agricoltura e foreste e ambiente il contributo è rapportato alla superficie(ettari) ed è di 456 per agricoltura e foreste e di 134 per l’ambiente.

Il report prende in considerazione i finanziamenti erogati attraverso i vari programmi comunitari e regionali come il Programma di sviluppo rurale, il Programma regionale di sviluppo economico, il Piano Regionale agricolo forestale e anche quelli dovuti ad accordi nazionali come , nel caso del Mugello quelli derivati dall’addendum sull’alta velocità utilizzati per acquedotti e mitigazioni ambientali (9,2 milioni di euro).
“Da segnalare l’impegno, nel 2010-2011, di 465 mila euro a favore del Comune di Rufina per opere di completamento dello schema depurativo della Val di Sieve – allacciamento delle zone produttive di Ricaiano e Scopeti .“


Il rapporto cita anche Bilancino ma non risultano erogate risorse per l’invaso mugellano: “Bilancino: a dicembre 2013 è stato firmato il protocollo di intesa tra Regione e Comuni interessati per il trasferimento della proprietà dell’invaso di Bilancino alla Regione nonché per la regolazione dell’uso dello stesso. A marzo 2014 è stata approvata la LR 14 che ha regolato il trasferimento della proprietà.” In realtà da quella data si sono fatti pochi passi avanti e soprattutto non esiste una programmazione di interventi di manutenzione che non può certo essere scaricata sul comune di Barberino di Mugello.
Per gli aspetti di tutela del territorio il rapporto cita il rifinanziamento dell’Osservatorio ambientale del Mugello con 138.000 euro e soprattutto “373,5 mila euro a favore del Comune di Scarperia-San Piero per la promozione e il sostegno degli interventi di rigenerazione urbana di aree urbane degradate. A dicembre 2015 è stato firmato l’accordo con il Comune di Scarperia-San Piero, per realizzare opere pubbliche funzionalmente connesse con gli interventi di rigenerazione urbana già previsti negli strumenti urbanistici dei Comuni”. Nel 2014 152 mila euro a favore del Comune di Vaglia per interventi di messa in sicurezza d’emergenza presso l’ex stabilimento Calce Paterno. Altri finanziamenti sono previsti per la redazioni di Piani urbanistici intercomunali da parte delle Unioni.
“Per vari interventi legati alla difesa dal rischio idrogeologico nei territori montani sono stati impegnati, nel 2010-2016, 4,5 milioni; tra questi si segnalano 326 mila euro per la realizzazione lungo l’asta del torrente Moscia di interventi alternativi alla realizzazione della cassa di espansione in località Contea (comune di Rufina) a difesa dell’abitato”
Il Parco delle foreste casentinesi, Monte Falterona e Campiglia nel periodo esaminato ha invece ricevuto 810.000 euro di finanziamenti regionali dalla Toscana.
Un aspetto molto discusso in questi anni è stato quello relativo alla chiusura degli uffici postali nei comuni montani e nelle piccole frazioni sul quale la regione ha investito diversi milioni su sollecitazione proprio di Uncem. Recentemente sono arrivati pronunciamenti di vari Tar e anche del consiglio di stato che hanno condannato Poste Italiane dando ragione ai comuni che si sono opposti alle chiusure.


“La Regione attua interventi per il miglioramento della qualità, quantità e accessibilità per la popolazione montana dei servizi socio-sanitari.- scrive il rapporto- Rappresenta un obiettivo di tali progettualità il riuscire ad evitare migrazioni a scopo sanitario verso comuni e zone limitrofe. Anche nel settore sociale attua politiche per i territori montani cercando di erogare risorse e servizi anche in territori più isolati.” In particolare nel biennio 2015-2016 sono stati impegnati 42,7 milioni per progetti inerenti la non autosufficienza (progetti di vita indipendente, persone non autosufficienti di età inferiore ai 65 anni, persona anziana fragile, attivazione del servizio di vita indipendente con disabilità grave) per la zona montana ai quali vanno aggiunte le quote trasferite all’Azienda sanitaria relative all’assistenza territoriale e nell’appennino centrale un ruolo importante lo ha avuto la Società della salute del Mugello. Nel 2010-11 la regione ha poi impegnato 1,5 milioni di euro per interventi nel sociale finanziando con 400 mila euro il progetto “Villaggio La Brocchi” nel comune di Borgo San Lorenzo .
Nel rapporto si parla anche di trasporto ferroviario e si ricorda che “ a giugno 2016 è stato illustrato un programma di interventi di RFI per migliorare l’accessibilità e i servizi in 25 stazioni tra la fine del 2016 e il 2017; sono previsti oltre 50 milioni di cui 30 milioni per l’innalzamento dei marciapiedi a 55 cm, 6 milioni per riqualificare sottopassaggi, pensiline e per nuovi impianti di illuminazione a led, 6 milioni per l’installazione di ascensori e 10 milioni per il rinnovo tecnologico degli apparati di informazioni “. Non è che una parte dei famosi 47 milioni di cui si è parlato in questi giorni fossero già previsti? E i 30 milioni della mancata elettrificazione della Faentina non c’entrino nulla? Comunque l’importante è che gli interventi vengano fatti sia che riguardino il Mugello sia che interessino la Valdisieve.
A questo punto l’interrogativo riguarda il futuro dei territori montani, soprattutto per i finanziamenti destinati agli enti locali e quindi rivolti al mantenimento di servizi e del territorio e allo sviluppo e alla promozione turistica. Sotto questo profilo Uncem in passato ha funzionato (almeno per i piccoli comuni) e quindi Anci dovrebbe avere tutte le professionalità per fare passi avanti nella tutela delle aree marginali e montane. Un’altra opportunità potrebbe arrivare per il Mugello e la Valdisive dai fondi destinati alle Aree Interne ,che per ora hanno premiato Casentino e Garfagnana, e che potrebbero dare nuove opportunità ai nostri territori. Ma questo sarà oggetto di una nuova riflessione.

Leonardo Romagnoli

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