LINEA FAENTINA, INTERROGAZIONE DI SI’-TOSCANA A SINISTRA. FATTORI E SARTI: “POTENZIARE LINEA. SITUAZIONE INSOSTENIBILE, CON RIPERCUSSIONI A CATENA SUL TRAFFICO PRIVATO. PER PENDOLARI MUGELLANI LA SCELTA E’ FRA DUE CALVARI”.
I consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, hanno presentato un’interrogazione alla Giunta sul mancato miglioramento e potenziamento della linea ferroviaria Faentina. In particolare, condividendo le richieste del Comitato dei pendolari, i consiglieri di Sì vogliono sapere se in tempi certi e brevi la linea sarà dotata di nuovo e adeguato materiale rotabile e se sarà aumentata la frequenza dei treni. Si chiede anche di integrare maggiormente la linea con il sistema dei trasporti metropolitano di Firenze e con il sistema ferroviario interregionale, che viene sempre più utilizzato (in particolare da Bologna e Faenza).
“Veniamo da anni di promesse non mantenute e di investimenti insufficienti e ora il collasso della linea Faentina è sotto gli occhi di tutti. Le ripercussioni sul traffico stradale sono evidenti, dato che migliaia di pendolari, in assenza di alternative, sono costretti a utilizzare il mezzo privato con punte che superano il 50% e, nel caso dei comuni di Vaglia e Vicchio, arrivano al 74%”, commentanto i consiglieri Fattori e Sarti.
“Solo due giorni fa i gravi incidenti di via Bolognese e di via Faentina hanno causato la chiusura di lunghi tratti stradali, dove il traffico è già normalmente ingolfato, non solo nelle ore di punta. Nel frattempo il treno delle 17.40 da Firenze per Borgo San Lorenzo partiva con 40 minuti di ritardo, strapieno di bambini e persone anziane, stipati all’inverosimile. Oppure si pensi al treno delle 13.40 da Santa Maria Novella per Borgo San Lorenzo, strapieno al punto di non consentire di salire a bordo già dalla stazione di San Marco Vecchio. Il pendolare mugellano può solamente scegliere di quale calvario soffrire: gomma o rotaia”.
“Chiediamo alla Regione di prendere in considerazione le richieste avanzate nel documento inviato dal Comitato Pendolari ‘Mugello, attaccati al Treno’. Il comitato fa presente come oltre 10 mila mugellani siano costretti a utilizzare il mezzo privato per percorrere poco più di trenta chilometri, ossia il tipico spostamento interno ad un’area metropolitana di media grandezza. Bisogna anche riempire il ‘buco’ di ben tre ore nei giorni feriali tra le 9.32 e le 12.32, in cui non transita alcun treno”, continuano i consiglieri Fattori e Sarti.
“Da diversi anni sono stati posti alla Regione Toscana sia il problema del sovraffollamento di numerose corse, in particolare quelle più frequentate dagli studenti e dai lavoratori a inizio e fine giornata, sia quello relativo all’ultima corsa prevista, con partenza da Firenze alle 20.40 e dunque non utilizzabile dai tanti lavoratori del commercio che, di conseguenza, non possono utilizzare il treno per tornare a casa. Il Comitato dei pendolari del Mugello da tempo contesta a ragione a Trenitalia la quantificazione dei ritardi – più consistenti di quanto il gestore dichiari – e si è battuto, insieme alle istituzioni locali, contro la soppressione dei binari, la chiusura delle biglietterie, la soppressione delle corse nei mesi estivi”.
“Un maggior numero di corse potrebbe rivitalizzare le piccole stazioni abbandonate lungo la Faentina, oltre che spostare migliaia di persone dai mezzi privati al trasporto pubblico, con evidenti benefici ambientali e per l’intera collettività. Questa è l’unica scelta razionale, per il bene di chi vive in Mugello ma anche a beneficio della salute di tutti e dell’ambiente”.