Il nucleare è una rinnovabile?

Il nucleare è una rinnovabile?

In arrivo un nuovo festival dell’ energia finanziato dall’Unione dei Comuni del Mugello che si svolgerà a Borgo san Lorenzo dal 26 al 28 maggio presso il Centro Incontri ( tra l’altro in concomitanza con la Fiera Agricola Mugellana e la Marcia di Barbiana) promosso da una Aps “Nuova Energheia”. Come scrivono sul loro sito “la realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla collaborazione con l’Unione Montana dei Comuni del Mugello, in particolar modo con il Presidente Stefano Passiatore, persona vicina alle tematiche ambientali ed energetiche, che ha combattuto numerose battaglie per la sensibilizzazione della cittadinanza al tema dei cambiamenti climatici.”
Parlare di energia fa sempre bene ma da come è strutturato questo festival si preannuncia come una passerella
di presentazione  dei grandi progetti eolici con addirittura un rilancio del nucleare che pare veramente fuori luogo. E’ vero che il dibattito europeo lo ha rispolverato ma nel nostro paese c’è un pronunciamento referendario e da molti anni non riusciamo neppure a trovare un deposito per le poche scorie prodotte da alcuni impianti esistenti ancora trent’anni fa e quando anche la Germania ha deciso di abbandonare la produzione di energia dal nucleare lo scorso 15 aprile.

Nella prima giornata tra i relatori ci sarà l’ing, Marco Giusti presentato come docente universitario ma che è il progettista dell’impianto eolico di Villore ed esponente di Agsm la società veronese che lo realizzerà.
Nella seconda ci si dedica alla situazione presente con uno spazio alle comunità energetiche mentre l’ultimo giorno sale in cattedra il nucleare la mattina con due docenti di ingegneria nucleare, nel primo pomeriggio sotto il titolo letture atomiche interviene il fisico Luca Romano che recentemente ha affermato
“Il nucleare pulito non solo esiste, ma esiste da sempre. Le esternalità di questa energia sono molto meno impattanti rispetto a quelle prodotte da altre fonti energetiche attualmente in uso. Non solo, le scorie hanno una portata davvero limitata e, nell’ambito della produzione energetica, non si sono mai verificati danni per ambiente e persone. Per cui si tratta di paure sostanzialmente infondate”. Alla faccia di Cernobyl e Fukushima. Insomma le radiazioni sono salutari.

A fare da contraltare ci sarà Silvia Kuna Ballero che ha scritto un libro “Travolti da un atomico destino” ma che non è contro il nucleare.
A chiudere il festival ci saranno Paola Batistoni di Enea che si occupa di fusione nucleare da molti anni , Simone Bleynat che con Nucleare e Ragione considera coloro che sono contro il nucleare degli irragionevoli disinformati e infine Stefano Lorenzi del Politecnico di Milano che si occupa di fisica dei materiali nucleari e di reattori nucleari.

Di veri critici sul nucleare neanche l’ombra eppure esiste un gruppo di ricerca Energia per l’Italia coordinato dal Prof. Vincenzo Balzani che si occupa degli stessi argomenti con serio approfondimento scientifico. Il nucleare richiede ingenti investimenti e anche gli ultimi reattori realizzati hanno dimostrato che i tempi di costruzione sono molto lunghi, fino a 15 anni, con costi che nel corso del tempo lievitano enormemente lasciando irrisolto il problema di scorie che restano radioattive per centinaia di anni e richiedono altre ingenti risorse per essere depositate in sicurezza in luoghi geologicamente idonei( a cui vanno aggiunti le ingenti risorse necessarie al momento dello smantellamento degli impianti). E le scorie sono un problema che riguarda anche il nucleare da fusione.
“la storia della fusione nucleare, dagli anni ’50 ad oggi, dimostra che questa tecnologia non riuscirà a produrre elettricità a bassi costi e in modo attendibile in un futuro ragionevolmente vicino”. Nonostante questo Eni nel marzo scorso ha detto di voler puntare sulla fusione definita “ una rivoluzione capace di superare le disuguaglianze tra le nazioni e di favorire la pace”.
“Quest’affermazione – ha scritto il gruppo di Energia per l’Italia- lascia alquanto perplessi dal momento che non si capisce come i paesi poveri potranno accedere ad una tecnologia così sofisticata e costosa. De Scalzi (ENI) ha poi aggiunto che nel 2025 sarà pronto un impianto pilota confinamento magnetico in grado di ottenere elettricità dalla fusione e che nel 2030 darà operativa la prima centrale industriale basata su questa tecnologia. Sembra che all’improvviso e velocemente verranno risolti i tanti problemi incontrati dagli scienziati che lavorano nel settore da decenni : un vero miracolo!”.

Intanto anche sulle ricerche per la fusione ci sono interessi militari a partire dal NIF (National Ignition Facility) che ha fatto l’esperimento della fusione con l’utilizzo di 192 laser ( che hanno consumato molto più energia di quella prodotta), “ ma lo scopo primario del NIF non è quello di studiare la fusione per ottenere energia, ma di sfruttarla a fini bellici”.

Un ritorno al futuro di cui francamente non si sente il bisogno.

Intanto l’Unione contribuisce con 6.500 euro al Festival.
Prima o poi ci sarà qualcuno che proporrà una centralina nucleare sul Lago di Bilancino?

Leonardo Romagnoli

2 thoughts on “Il nucleare è una rinnovabile?

  1. Il nucleare è l’UNICA energia veramente non rinnovabile. I combustibili fossili fra 100 milioni di anni, quando l’umanità probabilmente si sarà estinta, magari si saranno riformati anche col contributo dei nostri corpi. Un atomo di uranio invece, una volta scisso non c’è più modo di rimetterlo insieme. Gli elementi fino al ferro si formano nelle stelle, quelli più pesanti solo nelle supernove. Quindi quando avremo finito l’uranio che facciamo, aspettiamo che ci esploda una supernova nelle vicinanze per procurarcene dell’altro? Per poi finire maledetti se fra 1000 anni magari qualcuno scoprirà come estrarre l’energia dall’uranio direttamente e senza radiazioni, pensando che ormai tutto quello esistente sulla terra è stato esaurito da quelli str… che l’hanno usato per far bollire dell’acqua.
    Attualmente per tutte le misure di sicurezza necessarie per gestire le centrali e le scorie il nucleare è la forma di energia più costosa. EDF, la società francese che gestisce le centrali nucleari ha avuto lo scorso anno perdite per 17 miliardi di euro a causa dei numerosi problemi di manutenzione che hanno fermato diverse centrali, oltre a quelle ferme per la siccità che non permetteva il raffreddamento delle centrali sui fiumi.
    Per non parlare dei tempi di realizzazione. L’ultima centrale costruita in Europa è quella di Olkiluoto-3, in Finlandia, decisa nel 2000 e entrata in funzione a marzo 2022 (ma a maggio è già stata fermata per 3 mesi per manutenzione). Se ci vogliono 22 anni in Finlandia, quanti ce ne vorranno in Italia dove per una semplice turbina eolica ci voglio 10 anni? Visto che non abbiamo più fiumi con portata sufficiente per il raffreddamento, dovremmo farle in riva al mare. Dove? Chi le accetterà? Le emissioni dobbiamo dimezzarle entro il 2030 e azzerarle entro il 2050, quindi non arriveranno in tempo.
    C’è poi la chimera che aleggia della fusione, quella che da 50 anni dicono che arriverà fra 50 anni… Vedremo, ma anche per questa siamo in ritardo, ed anche questa provoca radioattività secondaria.
    Il nucleare veramente pulito potrebbe essere la fusione aneutronica, senza alcuna produzione di radioattività, come quella protone-Boro 11, ma attualmente è allo stato di prototipo dimostrativo, per la difficoltà di richiedere una temperatura di un miliardo di gradi. Mica noccioline!
    In conclusione, il nucleare conviene (forse) a chi ce l’ha già, spesso con i costi di costruzione coperti almeno in parte dai militari per produrre il plutonio per le armi, mantenendolo in funzione finché i costi di manutenzione non diventano insostenibili, come già sta avvenendo in Francia.
    Per gli altri, in attesa dell’arrivo della fusione, l’unica opzione sono le rinnovabili, affidandoci alla centrale a fusione che già abbiamo, quella che ci splende sulla testa da 5 miliardi di anni e che andrà avanti per almeno altrettanto senza manutenzione e senza richiederci bollette.

  2. Vorrei aggiungere che, sull’energia nucleare non viene mai considerato il problema insolvibile dello smaltimento delle scorie. Soltanto il loro stoccaggio è una spesa enorme, molto complicata ed è quasi impossibile trovare siti idonei. Considerando anche queste spese che sono permanenti e come verranno a tutte le future generazioni, l’energia nucleare e quella più costosa in assoluto.inoltre, come abbiamo visto l’anno scorso in Francia, con l’aumento delle temperature c’è il rischio reale che la produzione si ferma.