Il futuro dell’agricoltura è bio: intesa tra AnciToscana e associazioni

Il futuro dell’agricoltura è bio: intesa tra AnciToscana e associazioni

Protocollo siglato nel convegno di oggi a Firenze con sindaci, tecnici e Regione

L’agricoltura biologica è sempre più una realtà concreta e un punto di riferimento della transizione ecologica nel settore dell’agricoltura: parlare oggi di bio significa parlare di sostenibilità e di futuro, di una ricchezza che si sta espandendo anche in Toscana, dove l’aumento delle superfici dedicate è il più alto d’Italia. A sancire questa realtà, oggi Anci Toscana ha firmato un’importante intesa con Federbio e Toscana Bio, un protocollo per promuovere l’agricoltura biologica e l’organizzazione di sistemi di governance territoriali. L’accordo è stato siglato stamani durante il convegno “A tutto bio” organizzato dall’Associazione regionale dei Comuni in Palazzo Vecchio a Firenze per fare il punto sull’agricoltura bio nei territori toscani, con la partecipazione di sindaci da tutta la regione.

La nostra regione ospita un numero rilevante di distretti biologici, circa 40, e dispone di una legge all’avanguardia che ne accompagna l’iter costitutivo e la governance. Proprio da questo dato parte l’intesa, siglata dal presidente di Anci Toscana Simone Gheri, Alberto Bencistà presidente Toscana BIO e Maria Grazia Mammuccini presidente FederBio, e fissa numerosi obiettivi comuni. Tra questi l’impegno per promuovere l’utilizzo di prodotti biologici nelle mense scolastiche; la partecipazione e l’organizzazione di convegni e seminari sul tema; la promozione e la partecipazione a bandi europei, nazionali e regionali in particolare rivolti ai giovani; la valorizzazione dei prodotti biologici, in particolare quelli di nicchia e territoriale. E ancora, ci si impegna a sensibilizzare enti pubblici e imprenditoria verso forme di governance territoriale; di fare attività di formazione e informazione per il personale dei Comuni; di favorire specifiche politiche di governo territoriale; di favorire la gestione del verde pubblico secondo le tecniche dell’agricoltura biologica; di supportare i Comuni che hanno avviato o avvieranno politiche virtuose per ridurre l’impiego della chimica di sintesi nei loro territori.

L’importanza di questa intesa è emersa chiara dallo svolgimento del convegno di stamani, che dopo i saluti dell’assessore di Firenze Cecilia del Re ha visto le testimonianze di numerosi Comuni toscani, che hanno raccontato le loro esperienze nel settore dell’agricoltura bio, a partire dal ‘caso di studio’ di Fiesole: il primo distretto biologico della Toscana, esempio virtuoso illustrato dalla sindaca Anna Ravoni.  Sono intervenuti anche Claudio Galletti sindaco Castiglione d’Orcia, l’assessore di Calenzano Irene Padovani, Eleonora Ducci sindaca di Talla, Roberto Ciappi sindaco di San Casciano Val di Pesa, Federico Ignesti sindaco di Scarperia San Piero, Edoardo Prestanti sindaco di  Carmignano, Andrea Marrucci Sindaco di San Gimignano, Nicoletta Cellai vicesindaca Loro Ciuffenna, Marco Gherardini sindaco di Palaia, Francesca Sebastiani assessore Castiglion Fiorentino, Poi le testimonianze dei rappresentanti di Cia Toscana, Confagricoltura e Coldiretti; a  conclusione, a tirare le fila e raccontare le prospettive regionali,  l’intervento di Roberto Scalacci direttore della Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale della Regione e Accademico dei Georgofili.

fonte Anci

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