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Il candidato Margheri a difesa dell’ospedale di Borgo

di Leonardo Romagnoli

La difesa dei servizi sanitari mugellani, con particolare riferimento al mantenimento dell’ospedale del Mugello.

 

Gli elementi attualmente noti relativi alla sicurezza sismica dell’ospedale, nonché l’inclusione del nostro ospedale nell’elenco di quelli da sopprimere (fonte Ministero della Salute), essendo sotto la soglia dei 120 posti letto (ne abbiamo 115), sono estremamente preoccupanti.

Noi dobbiamo impegnarci per evitare la soppressione del presidio ospedaliero di Borgo San Lorenzo, facendone una battaglia a tutti i livelli. In particolare è necessario: pretendere dalla Regione Toscana chiarezza in merito all’effettiva situazione strutturale e alle intenzioni politiche relative al servizio mugellano: l’ospedale è sicuro? Come si intendono risolvere i problemi statici in relazione alla dislocazione delle attività ospedaliere, se è vero che interi piani andranno alleggeriti? Di quali interventi di consolidamento la struttura ha bisogno? Soprattutto quanto costano e cosa comportano da un punto di vista del mantenimento delle attività (problema dell’invasività dei lavori)? Sono ritenuti compatibili sul piano economico? O si pensa che sia più opportuno demolire e ricostruire? Di fronte a una così grave evenienza, fin d’ora Regione e Asl devono rendere disponibili le risorse necessarie, e il Comune deve porsi il problema della localizzazione. Si è presa in considerazione la cosa nell’ambito del regolamento urbanistico? Perché è evidente che pensare di dover demolire e ricostruire nello stesso luogo, comporterebbe tempi talmente lunghi di sospensione del servizio, e il rischio ma io direi la certezza, sarebbe la perdita della presenza ospedaliera in Mugello.

E’ una questione gravissima, per la quale finora le risposte della politica mugellana sono state assolutamente deludenti e omissive. Si doveva e si deve avviare invece una mobilitazione permanente ed efficace, che unisca tutte le istituzioni mugellane, con i sindaci in prima fila a difendere il nostro ospedale –a Figline, che ha un ospedale quello sì che potrebbe essere eliminato, le istituzioni locali lo difendono a spada tratta-, coinvolgendo tutte le forze politiche, tutte le realtà associative e i cittadini. E’ un servizio troppo importante per poter anche solo ipotizzare di perderlo. La chiusura sarebbe devastante in termini di disagi per la popolazione, e anche sul fronte economico ed occupazionale.

Anche in questo caso, infine, si mostra con chiarezza la necessità di un radicale ricambio politico nell’amministrazione borghigiana. Il partito di maggioranza ha dimostrato e dimostra che per convenienze politiche, per non fare la voce grossa con i livelli superiori, preferisce tacere e minimizzare. A guidare il nostro comune c’è bisogno di gente libera, che non si pone in termini di sudditanza, e che neppure teme, facendosi sentire in modo critico, di perdere il posto o qualche occasione di candidatura futura. Il silenzio del sindaco e della giunta sull’argomento è gravissimo. Tra l’altro il sindaco aveva assicurato pubblicamente che sarebbe andato a parlare della cosa con il presidente della Regione Rossi: sono passati due mesi, perché non se ne è saputo più nulla?

Luca Margheri

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