“A Trenta anni dalla caduta del MURO DI BERLINO 9/10 Novembre”
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Per primo in Italia, da consigliere regionale, mi sono mosso con progetti di legge ed iniziative politiche tese ad istituire una festa per la liberazione dal comunismo in Europa con il Progetto di legge del 27 gennaio 1998, riproposto il 24 settembre 1999, il 7 giugno 2000, l’1 settembre 2003 ed il 28 ottobre 2005. La sinistra ha sempre respinto le mie proposte .
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Ancor oggi mi sembra importante ricordare a chi vorrebbe rimuovere o ignorare che la notte del 9 novembre 1989, momento storico della caduta dei Muro di Berlino, rappresenta nel comune sentire di tutta l’Europa la stagione della liberazione da un regime, quello comunista, che, imposto in tanti Paesi di antica civiltà e cultura, li aveva precipitati nel sottosviluppo ed allontanati dalla comune matrice europea.
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La caduta dei Muro di Berlino ha lo stesso valore simbolico ed integra, nel nostro Paese, la liberazione dalla guerra, dal nazismo e dal fascismo che ricordiamo doverosamente tutti gli anni con la ricorrenza dei 25 aprile. Il 9 novembre può essere qualcosa di più di una ricorrenza, può essere la prima festa nazionale, una festa nazionale dell’Europa unita. La nascita, di una costruzione politica che non può limitarsi alla libera circolazione delle merci, delle persone e ad una sola moneta. Infatti l’edificio europeo è fatto di istituzioni comuni ma anche di radici storiche e culturali che sono già, nella coscienza dei diversi popoli e dei singoli Paesi, ben vive e riconoscibili. Ogni popolo ha bisogno di occasioni nelle quali possa riconoscersi e verificare la propria identità. Ebbene, il 9 novembre di trenta anni fa, il “giorno del muro”, l’Europa si è riconosciuta nel suo valore primo che è quello della democrazia e si è fondata nella comune aspirazione dei suoi cittadini alla libertà. Per la prima volta, dal Nord al Sud e dall’Atlantico agli Urali, l’Europa si è riconosciuta tutta nel valore della libertà, che si è affermato come valore primario e condizione per l’esistenza di ogni altro. C’era stata 44 anni prima un’altra indimenticabile vittoria della libertà: l’8 maggio ’45 giorno della resa del nazismo (in Italia il 25 aprile), ma questa aveva liberato dalla tirannide solo la parte occidentale dei continente.
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Come avrebbe riconosciuto per primo Wiston Churchill nel famoso discorso di Fulton: “da Trieste a Stettino una cortina di ferro era calata a separare l’Europa”. La vera giornata da festeggiare per l’Europa, quella che ne ha ricongiunto le comuni sorti e le aspirazioni ideali è stata e resta quella della caduta del muro di Berlino; il 9 novembre può essere a pieno titolo la prima festa nazionale di un’Europa che si riconosce come unità di popoli, a partire dal Trattato di Roma firmato da De Gasperi, Adenauer, Schumann e Spaak. Speriamo che qualcuno riprenda a livello nazionale e/o europeo la proposta che dia finalmente all’Italia ed all’Europa, a perpetuo ricordo di quello storico avvenimento che ha determinato la prospettiva di un mondo migliore, la più importante e significativa festa civile continentale.
- Rodolfo Ridolfi
- capogruppo centrodestra in Unione dei Comuni
