Fusione sì, fusione no! Questo è ormai l’argomento del giorno degli abitanti di Scarperia e san Piero a Sieve. Molte sono le perplessità che ha suscitato la decisione delle due giunte avallate dai relativi consigli comunali. Perplessità motivate principalmente da motivi campanilistici e poi da quelli economici.
“La fusione – dichiara Paolino Messa, consigliere comunale di Fratelli d’Italia di Scarperia -, vista in un’ottica di ottimizzazione delle risorse economiche attraverso sinergie territoriali importanti, si ritiene sia lo strumento migliore a disposizione degli enti locali per far fronte alle enormi difficoltà che oggi, in particolare i piccoli comuni, accusano come le minori entrate da parte degli Enti sovraordinati e dal blocco, in più direzioni, imposto dal patto di stabilità. Certamente è un processo, quello che in tutta fretta i due sindaci mugellani hanno messo in moto, non scevro da rischi e difficoltà. La fretta, sicuramente, sarà uno dei maggiori ostacoli al raggiungimento del traguardo perché molte saranno le resistenze da dover vincere e il breve periodo a disposizione non è certo un buon compagno di viaggio. Si pensi che la legge, inizialmente prevedeva un periodo di rodaggio di dieci anni attraverso l’istituto dell’unione dei comuni. La fusione, se andrà in porto, tra Scarperia e San Piero a Sieve porterà rilevanti benefici economici ed occupazionali derivanti dallo sblocco del “patto di stabilità” e dagli incentivi previsti dalla legge.
Il sindaco di Scarperia Ignesti, nel presentare la proposta in Consiglio Comunale, tra i motivi addotti per giustificare l’improvvisa accelerazione del processo di fusione tra i due enti, ha dichiarato che nel 2016 la Regione Toscana potrebbe obbligare, senza alcun beneficio, la fusione tra comuni. Tutta questa fretta per arrivare alla fusione, a cui non siamo contrari, però ci preoccupa. Ci preoccupa perché la fretta non è mai stata una buona consigliera e si potrebbe perdere l’occasione di fare un buon lavoro soprattutto nell’interesse della popolazione amministrata. Nel dare il nostro voto favorevole in Consiglio Comunale, abbiamo chiesto espressamente che tutto questo avvenga nella massima trasparenza e a differenza di quanto accaduto con la costituzione dell’Unione dei Comuni Montani del Mugello, abbiamo chiesto che siano approntati un piano finanziario, un piano economico e uno strutturale da sottoporre per la condivisione a tutte le parti politiche, civili, sociali, economiche e soprattutto alla popolazione che ne dovrà comunque subirne le conseguenze. Riteniamo che la condivisione di ogni passo del processo, soprattutto con la popolazione dei due comuni, sia il segreto per vincere lo scetticismo. Per questi motivi invitiamo le amministrazioni comunali di Scarperia e S. Piero a Sieve a coinvolgere tutti e subito in questa difficile ma non impossibile operazione.”””