Fratelli d’Italia accoglie con favore l’annuncio da parte della Regione Toscana, della Società della Salute Mugello e dell’ASL Toscana Centro dell’avvio del progetto Mugello EST, destinato a garantire l’assistenza dei medici di base nei comuni di Marradi e Palazzuolo sul Senio. Riconosciamo che si tratta di un passo avanti importante sul fronte dell’assistenza sanitaria nelle aree montane del Mugello, ma sottolineiamo che non è una soluzione definitiva né sufficiente a risolvere in modo strutturale la grave carenza di medici di base che queste comunità stanno affrontando.
Lo dicono Fabio Gurioli Responsabile Provinciale Aree Interne di Fratelli d’Italia e Fabio Ceseri Coordinatore del Circolo di Borgo San Lorenzo Scarperia e San Piero. Rivendichiamo il contributo fondamentale delle opposizioni, che in questi anni hanno sollevato con forza e costanza il problema dei medici di base in Alto Mugello, stimolando l’azione del governo territoriale. Se oggi si è giunti a questo risultato, è anche grazie alla pressione continua esercitata dalle minoranze nelle istituzioni locali, che hanno tenuto alta l’attenzione su un disagio divenuto ormai intollerabile per i cittadini di Marradi e Palazzuolo.
Esprimiamo soddisfazione per l’impegno finalmente dimostrato dalle istituzioni competenti nel mettere in campo una soluzione, ma al contempo manifestiamo preoccupazione per la natura temporanea del provvedimento. La turnazione di medici cinque giorni su cinque rappresenta certamente un sollievo immediato, ma rischia di rimanere un semplice ‘pannicello caldo’ se non sarà seguita da interventi strutturali che affrontino alla radice la carenza di medici sul territorio.
Come opposizione vigileremo costantemente sull’effettiva attuazione del servizio promesso. Saremo attenti a verificare che il calendario dei turni venga rispettato e che i cittadini di Marradi e Palazzuolo ottengano realmente il servizio medico annunciato. Inoltre riteniamo urgente affrontare da subito la situazione di Firenzuola, dove entro fine anno andrà in pensione l’unico medico di base in servizio, aprendo un ulteriore fronte critico. È fondamentale prevenire un nuovo vuoto assistenziale: il modello sperimentato con Mugello EST dovrà essere esteso e rafforzato per garantire continuità di assistenza anche in quel comune.
Rimaniamo al fianco dei cittadini, ascoltando le loro preoccupazioni, specialmente in quelle zone montane del Mugello troppe volte lasciate indietro. Le comunità dell’Alto Mugello hanno diritto a servizi sanitari di base al pari del resto del territorio regionale, e non accetteremo che siano trattate come periferie di serie B. Ogni risultato concreto in sanità territoriale deve essere costruito su basi solide e durature: non ci accontentiamo di soluzioni tampone, ma chiediamo e lavoreremo per impegni a lungo termine.
Per questo motivo continueremo, concludono Ceseri e Gurioli a incalzare chi governa affinché da questo “primo passo” si passi finalmente a una soluzione stabile e strutturale. Solo così sarà possibile garantire un servizio sanitario territoriale equo ed efficiente, che non lasci indietro nessun cittadino – dalle città alle nostre montagne.