Mugello, le difficoltà delle imprese agricole e degli allevatori crescono sempre più, Coralli e Giannelli(FdI): occorre un serio sostegno da parte della regione Toscana a tutela delle attività e della qualità del prodotto.
Le conseguenze economiche della Guerra tra Russia ed Ucraina e le sanzioni hanno pesanti ipercussioni per gli allevatori mugellani, toscani ed italiani. Una situazione certamente aggravata dal conflitto, ma che era presente anche prima e rispetto alla quale la regione Toscana non ha adottato misure adeguate, specie per territori, come il Mugello, in evidente difficoltà già da tempo. I produttori di latte sono in crisi perché produrre latte costa più di quanto poi ci si ricavi. Da settembre c’è stato un innalzamento tutti i prezzi e l’allevamento da latte è l’attività che sta soffrendo più di tutte perché ha bisogno di tantissima energia: per il benessere animale, per la mungitura, che dev’essere fatta tutti i giorni, per acquistare il gasolio per la produzione dei foraggi e per la preparazione delle razioni per gli animali. La chiusura ulteriore delle stalle mugellane rappresenterebbe un danno con effetto domino per il territorio.
Fratelli d’Italia ha presentato col proprio gruppo una mozione in consiglio regionale sia per costituire un marchio unico a tutela della qualità del latte sia con richieste da avanzare nella conferenza stato regioni perchè ai produttori sia conferito un prezzo del latte adeguato.
Ma il Mugello registra una situazione critica per tutto il comparto agricolo. Ed anche in questo caso una situazione nota già prima della guerra.
Rispetto ad un anno fa il prezzo dei fertilizzanti è cresciuto in maniera esponenziale: urea a +121%, +138% nitrato ammonico, +112% cloruro di potassio (fonte BMTI). Il caro gasolio e le materie prime hanno aggravato lo stato di salute del settore.E sempre più spesso incontriamo agricoltori che ci dicono ” col gasolio a questi prezzi non conviene neanche accendere il trattore.” Per non pensare all’annoso problema dei danni da animali selvatici, del quale parleremo con alcune proposte in un secondo momento.
L’aumento del costo per mezzi tecnici, carburante, concimi e fitofarmaci in primis. le attese economiche più che mai dubbie rischiano di far pensare a molti che non coltivare potrebbe essere la scelta obbligata. E questo il Mugello non se lo può permettere.
Occorrono, da parte della Regione Toscana, sostegni adeguati alla intera filiera. Prima che sia troppo tardi.