L’IMPENNATA DEI COSTI ENERGETICI STA METTENDO IN GINOCCHIO LE AZIENDE DEL TERRITORIO.
CORALLI, GIANNELLI, PETRONICI(FdI): IL GOVERNO INTERVENGA SUBITO PER RAFFREDDARE I PREZZI. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.
In questi giorni abbiamo parlato con alcuni titolari di aziende operanti, in vari settori, nel Mugello e nella Val di Sieve, fortemente preoccupati per le prospettive future, a causa del balzo dei prezzi dei prodotti energetici. Un balzo iniziato già da un paio di mesi ma che nelle ultime settimane, dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, sta assumendo proporzioni gigantesche.
La situazione più preoccupante si registra nel settore allevamento. Le scorte di materie prime agricole per la produzione mangimistica basteranno per 20 giorni, massimo un mese: se non si attiveranno canali di approvvigionamento alternativi, sarà inevitabile il blocco della produzione mangimistica e bisognerà ricorrere all’ abbattimento degli animali nelle stalle. La produzione nazionale, infatti è andata diminuendo di anno in anno, e dall’autosufficienza di una quindicina di anni fa siamo arrivati a una copertura scarsa del 50% del fabbisogno. Occorrerebbe, da parte del governo, un piano immediato di incentivi per favorire la coltivazione in Italia di ulteriori superfici a mais, le cui semine prenderanno avvio tra pochi giorni. L’alternativa, a costi insostenibili e con tempi eccessivamente lunghi, è di rivolgersi al mercato statunitense o argentino.
La situazione, in tutti i settori, rischia di aggravarsi anche a causa della protesta indetta contro il caro carburante e per “i mancati segnali del governo” da parte di Unatras. Sono previsti blocchi e manifestazioni in tutta Italia. Secondo Unatras “La situazione è diventata drammatica e continuando a tergiversare, il Governo si assume il rischio che nascano nuovamente iniziative spontanee di protesta, nonché la responsabilità di lasciare committenze senza rifornimenti”
Il “Governo dei migliori” per ora tace, anzichè adoperarsi per risolvere i problemi, agire per raffreddare il caro carburante, calmierare i costi delle bollette.
Una impennata continua, giorno dopo giorno, che rende sempre più preoccupante la situazione delle aziende del territorio, messe già in ginocchio da due anni di emergenza legata alla pandemia. Il Governo deve intervenire. Immediatamente. Prima che sia troppo tardi.