Sono in arrivo una serie di opportunità di finanziamenti per gli enti locali messi in campo dalla Regione Toscana che interessano vari aspetti problematici per i comuni: dalle normative antisismiche, alle piste ciclabili e mobilità dolce, la sicurezza stradale fino alle strade vicinali e forestali.
Iniziamo dalla sicurezza stradale con il bando che scade il prossimo 16 febbraio e permette di finanziare interventi in tre settori :
–interventi su tratte stradali provinciali, comunali e di ambito urbano;
-interventi su tratte stradali regionali interne ai centri abitati;
-interventi diretti a contrastare il fenomeno dell’incidentalità stradale dovuto alla fauna selvatica.
“Obiettivo del presente Bando Regionale è quello di individuare azioni finalizzate alla riduzione dei feriti e dei morti derivanti dagli incidenti stradali in continuità e sinergia con il PNSS ed il PRIIM, mediante la selezione di progetti promossi dagli Enti locali quali Città Metropolitana, Province e Comuni della Toscana.”
Il contributo è dell’80% per le strade regionali interne agli abitati con massimale di 120.000 euro, del 50% per provinciali e comunali con massimale di 75.000 euro e dell’80% con massimale di 40.000 euro per l’incidentalità da fauna.
Tutti i progetti devono essere cantierabili dal 1 luglio e assegnati entro la fine del 2017.
Sempre in tema di viabilità la Regione ha pubblicato due manifestazioni di interesse per la realizzazione di piste ciclopedonali e interventi di mobilità dolce con scadenza a fine maggio. La prima riguarda i comuni coinvolti nelle piste ciclabili di interesse regionale – Sistema Integrato Ciclopista dell’Arno e Sentiero della Bonifica . Il secondo invece prevede il sostegno ad interventi di mobilità urbana sostenibile: azioni integrate per la mobilità. Con beneficiari anche comuni e unioni di comuni.
“Gli interventi potranno riguardare:
– la realizzazione e/o potenziamento dei sistemi di interscambio fra le diverse modalità di spostamento anche mediante la dotazione di tecnologie ICT;
– la riqualificazione del sistema di mobilità dolce di raccordo e perimetrazione di aree urbane funzionali ai sistemi d’interscambio mediante ad esempio la creazione di percorsi e corsie preferenziali per il transito dei mezzi pubblici, le opere di pedonalizzazione, di moderazione del traffico e di implementazione delle zone 30 etc.;
– l’interconnessione e l’integrazione del sistema ciclopedonale di mobilità dolce con il trasporto pubblico nell’ambito del sistema di mobilità complessivo anche mediante la realizzazione di apposite aree di parcheggio delle biciclette o di ciclostazioni che siano eventualmente dotate di idonei apparati di sicurezza;
– l’incremento della rete ciclabile e ciclopedonale mediante la realizzazione di nuovi tratti, la messa in sicurezza dei tratti ciclabili esistenti compresi quelli promiscui con il traffico veicolare e la dotazione di attrezzature strettamente funzionali allo sviluppo del sistema ciclopedonale.
Per quanto concerne la mobilità ciclistica le opere potranno riferirsi anche a tratti promiscui con il traffico veicolare e/o a percorsi ciclabili, purchè queste (le opere) siano funzionali alla fruizione ciclabile del tratto/percorso. Sono esclusi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. “
Il contributo è dell’80% fino a 2,5 milioni di euro e i lavori dovranno essere completati entro il 2020. Al bando non possono partecipare tutti comuni ma solo quelli compresi nelle FUA( Functional Urban Areas ) che sono sede di una stazione ferroviaria. Quindi in Mugello e Valdisieve sono : Borgo s.lorenzo, Dicomano, Marradi, Pelago, Pontassieve, Rufina, Scarperia e San Piero, Vaglia e Vicchio.
Interessante ma un po’ cervellotico il bando per l’adeguamento sismico di edifici pubblici strategici per il quale la regione stanzia oltre 12 milioni di euro. L’unica cosa comprensibile per un profano è il limite di contributo di 550 a Mq per miglioramento e 850 mq per adeguamento sismico.
“sono ammissibili a finanziamento interventi su edifici – intesi come unità strutturali – che presentino tutte le seguenti caratteristiche:
– edifici pubblici strategici, inclusi gli edifici scolastici che nei piani di emergenza di protezione civile per il rischio sismico ospitano funzioni strategiche;
– edifici interamente di proprietà pubblica di Comuni, Unioni di Comuni, Province o Città metropolitane;
– edifici soggetti all’obbligo di cui all’art. 2 dell’Ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20/03/2003 e dei quali alla data di pubblicazione della Delibera G.R.T. n. 902/2016 siano state depositate le Verifiche tecniche – svolte in Classe d’uso IV, basate su un coerente quadro conoscitivo e supportate da idonea documentazione;
– edifici situati in Comuni nei quali l’accelerazione massima al suolo non sia inferiore a 0,125g;
– edifici non ridotti allo stato di rudere o abbandonati;
– edifici non ricadenti in aree a rischio idrogeologico in zona R4;
– edifici non oggetto di interventi strutturali già eseguiti o in corso alla data della selezione di cui al presente atto o che usufruiscono di contributi a carico di risorse pubbliche, per le medesime finalità di riduzione del rischio sismico”.
Il problema di questo bando è che riguarda edifici strategici, così definiti dal piano di protezione civile comunale, e in molti comuni, ad esempio, le scuole stanno fuori da questo elenco.
Un’ ultima segnalazione arriva dal Programma di sviluppo rurale con il bando per il “sostegno per investimenti in infrastrutture necessarie all’accesso ai terreni agricoli e forestali”. Si tratta di una misura i cui beneficiari non sono solo le aziende agricole o forestali ma anche “ soggetti pubblici e privati per realizzare le strade di libero accesso aperte al pubblico al servizio di una moltitudine di utenti”. In questa definizione possono rientrare molte vicinali ad uso pubblico o anche viabilità forestali o rurali a servizio di nuclei abitati che sono sempre più soggette a dissesti di ogni tipo. Gli interventi realizzabili sono tutti indirizzati alla messa in sicurezza con opere di regimazione, guadi, ponti di legno, rimodellamento scarpate, muri di sostegno, adeguamento di tracciati e allargamento della sede stradale. Molto interessante anche il contributo perché è del 100% per un massimo di 500.000 euro. Non sono ammesse domande di aiuto con un contributo pubblico concedibile inferiore a 100.000 euro. Scadenza il 20 febbraio prossimo.
Sono tutte occasioni che permetterebbero anche agli enti locali del nostro territorio di risolvere molte criticità attraverso un’adeguata progettazione e con il coinvolgimento in alcuni casi di residenti e aziende agricole.
LR