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Fermati per spaccio di banconote false in Mugello

di Leonardo Romagnoli

caserma carabinieriI Carbinieri  del Nucleo Operativo della Compagnia di Borgo San Lorenzo hanno dato esecuzione a due misure cautelari nei confronti di un 40enne di Vicchio, già noto alle forze dell’ordine anche come sorvegliato speciale e un 36enne di Borgo San Lorenzo. Ai due sono stati attribuiti – in concorso – oltre 50 episodi di spendita di banconote false in esercizi commerciali del mugello. I fatti accertati e documentati risalgono dal luglio del 2012 e l’inizio del 2013 ma le indagini, dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Firenze, Dott. Cutrignelli, particolarmente complesse per queste tipologie di reati, si sono protratte fino ai giorni scorsi, con l’emissione, da parte dell’Autorità Giudiziaria, delle odierne misure restrittive.
Nel corso delle investigazioni sono stati accertati dai Carabinieri i contatti di uno degli indagati con soggetti della Provincia di Napoli per l’approvvigionamento delle banconote false, mentre l’altro si recava nell’hinterland partenopeo per acquisire materialmente le banconote, risultate ad un buon livello di falsificazione, anche se in due circostanze i commercianti si erano accorti che le banconote consegnate loro dai due indagati non erano genuine. Nel primo degli episodi accertati, quello che ha dato l’impulso ai Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo di avviare più approfondite indagini, il commerciante si era limitato a riconsegnare 4 banconote da 50 euro informando le autorità.
In un’altra circostanza, era stato preso di mira un venditore ambulante, il quale, rifiutando le banconote, consegnategli dall’indagato, ne era scaturita una violenta colluttazione dalla quale l’ambulante ne usciva con delle serie lesioni personali. In quell’occasione uno degli indagati, che nella circostanza veniva deferito in stato di libertà in quanto era già in corso l’attività investigativa finalizzata a stroncare il canale di spendita delle banconote false, aveva usato violenza, minaccia e resistenza anche nei confronti dei Carabinieri intervenuti ed aveva tentato oltretutto, in loro presenza, di ingoiare alcune banconote con l’evidente scopo di impedire ai militari di verificarne la falsità.
Nel corso dell’attività investigativa era stato possibile documentare l’attività delittuosa procedendo anche al sequestro di alcune banconote contraffatte spedite all’indagato a mezzo posta come campione di prova in vista di un approvvigionamento più consistente, che poi non si era concretizzato.

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