Un tema caldo e controverso scuote la Toscana: la scelta delle aree idonee per la costruzione di impianti eolici e fotovoltaici. Un argomento che coinvolge cittadini, amministratori locali, esperti e associazioni ambientaliste, ma su cui sembra pesare un’assenza rilevante: quella dell’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni.
La questione è stata al centro della Conferenza del 25 gennaio a Borgo San Lorenzo, un evento che ha registrato una partecipazione straordinaria, con persone giunte da tutta la Toscana e persino dalle vicine Emilia-Romagna e Marche. Presenti anche autorevoli esponenti del mondo scientifico e culturale, sindaci e rappresentanti politici di diversi schieramenti, tra cui l’eurodeputato Francesco Torselli.
Tra i relatori di spicco, nomi di rilievo come Paolo Pileri del Politecnico di Milano, Vincenzo Delle Site del CNR, Massimo Rovai dell’Università di Pisa, Paolo Cacciari, Daniela Poli dell’Università di Firenze, Monica Tommasi dell’Associazione Amici della Terra, e rappresentanti di altre realtà ambientaliste come Italia Nostra e Altura.
A dare ulteriore peso alla manifestazione, il sostegno di Alessandro Barbero e del sindaco di Manciano, Mirco Morini. Altri primi cittadini hanno voluto portare la loro testimonianza, tra cui Emanuele Piani (San Godenzo) e Leonardo Romagnoli, sindaco di Borgo San Lorenzo, che ha reso possibile l’organizzazione dell’evento.
La denuncia della Coalizione TESS: “Una legge che favorisce il profitto a scapito dell’ambiente”
Al centro del dibattito, la proposta di legge regionale sulle aree idonee alla realizzazione di impianti per le energie rinnovabili. Secondo la Coalizione TESS, che riunisce diverse associazioni e comitati, il provvedimento avvantaggia unicamente l’industria del settore, consentendo espropri e installazioni basati su una logica di puro profitto.
Il problema? Gli impianti verrebbero realizzati dove il costo dei terreni è più basso, ovvero in zone agricole, in aree montane e in territori ricchi di biodiversità, senza considerare gli impatti su ecosistemi preziosi e paesaggi unici. Un modello che, secondo i critici, ignora alternative più sostenibili, come l’installazione su aree industriali dismesse, tetti di capannoni o parcheggi.
Il silenzio dell’assessora Monni e le accuse di mancato confronto
Uno degli aspetti più contestati è proprio la mancanza di dialogo con la Regione. L’assessora Monni non solo ha disertato la conferenza di Borgo San Lorenzo, ma continua a evitare ogni confronto con i rappresentanti della Coalizione TESS, che da tempo chiedono un incontro per discutere nel merito la questione.
“La Toscana, terra famosa nel mondo per la sua bellezza, rischia di subire uno dei più gravi scempi ambientali e paesaggistici della storia d’Italia“, denunciano gli organizzatori dell’evento. “E questa legge porterà la firma di chi l’ha voluta, promossa e approvata”.
Secondo i contestatori, il provvedimento impone ai Comuni e alle Province l’individuazione di enormi superfici da destinare alla produzione energetica senza un criterio condiviso, senza ascoltare i territori e ignorando soluzioni più equilibrate.
La richiesta di un confronto e la minaccia di battaglia legale
Di fronte a questa situazione, la Coalizione TESS rinnova la richiesta di un incontro ufficiale con l’assessora Monni, auspicando un vero percorso partecipativo. Ma se il silenzio continuerà, promettono battaglia: “Faremo tutto il possibile per difendere i territori da una legge palesemente ingiusta e sbilanciata a favore delle industrie delle energie rinnovabili, che spalancherà le porte alle speculazioni”.
Non solo: secondo i promotori della protesta, il provvedimento presenterebbe profili di illegittimità rispetto alle normative nazionali e dell’Unione Europea. Un elemento che potrebbe aprire la strada a possibili ricorsi e azioni legali.
Il dibattito, insomma, è tutt’altro che chiuso. E la Toscana attende risposte.