Eolico – Cambiamo Insieme contro il Parere della Conferenza dei Servizi

Eolico – Cambiamo Insieme contro il Parere della Conferenza dei Servizi

Margheri, Ticci, Atria: “Contrari sul metodo e nel merito. Transazione ecologica o
transazione economica?”


Fin dall’inizio questa vicenda è apparsa come una sorta di capitalismo che portava solo
devastazione ambientale nel nostro territorio.
Che fosse chiaro e già deciso tutto sin dall’inizio del procedimento autorizzativo ne eravamo certi in molti. Da quando, da subito, i sindaci di Vicchio e Dicomano si sono
seduti accanto ai PROPONENTI (e prepotenti viste le querele archiviate), offrendo loro le poltrone più comode, invece che sedere sulle panche di legno insieme alle genti.
Sono pesate fin da subito più le compensazioni e le spartizioni economiche che le
considerazioni in merito al progetto.
Quello è bastato per capire da che parte erano schierati. E pensare che nessuno nel
programma elettorale lo aveva promesso; nessuno di loro è stato votato per farlo. Ma
la democrazia per qualcuno è cosa da poco ed è a rischio quando abbandona il popolo.
L’inchiesta pubblica e la conferenza dei servizi sono parse più una sorta di santa
inquisizione per i NO(a questo)EOLICO e per chi legittimamente e consapevolmente
era contrario ma supportava elaborati e tesi con dati e competenze incontrovertibili o
con proposte alternative.
Schierarsi per il NO non significava dire no alle energie rinnovabili ma fare una scelta
di buon senso, preservando dall’irrimediabile distruzione un territorio estremamente
pregevole dal punto di vista ambientale, paesaggistico e faunistico.
Una procedura tra l’altro che ha visto negata la partecipazione di associazioni che
tutelano ambiente e conoscono bene il territorio come Italia Nostra e CAI a cui hanno
negato pure il conferimento dei verbali.
Era quindi scontato il parere favorevole degli uffici regionali sulla VIA dell’opera.
E tutto ciò avvenuto nel silenzio assordante di quella così democratica parte politica
che qui amministra, nel più totale disprezzo del nostro territorio che già ha dato in
passato, disattendendo le norme regionali e non tenendo conto di pareri autorevoli che
denunciavano la distruzione del nostro territorio.
Non si può far finta che il PIT (piano di indirizzo territoriale) o il piano energetico
regionale non esistano.
Purtroppo in Mugello e in molte amministrazioni locali manca una visione strategica
complessiva del territorio come manca la conoscenza delle peculiari e diversificate
potenzialità economico-produttive ancora da sviluppare appieno.
Non ci rassegneremo a tale decisione e supporteremo tutti coloro che democraticamente sono contrari alla realizzazione di questo impianto ricordando a
tutti che verrà appositamente presentato un ricorso>.
Concludono i consiglieri borghigiani e dell’Unione <Non ereditiamo il Mugello dai
nostri antenati ma lo prendiamo in prestito per i nostri figli o nipoti.
Cosa insegniamo ai giovani? Che il paesaggio e il territorio NON SONO RINNOVABILI!>

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