Distretto Rurale e Distretto Biologico

Distretto Rurale e Distretto Biologico

 

Dal febbraio 2022 il Mugello (più i comuni di San Godenzo, Londa e Vaglia) è stato riconosciuto come distretto rurale dalla Regione Toscana a conclusione di un percorso iniziato addirittura nel dicembre 2018 con incarico al Gal Start che è di fatto il soggetto “referente” del distretto mugellano.

Già in quell’occasione era stato evidenziato che la crescita esponenziale delle coltivazioni biologiche nel territorio avrebbero consigliato di percorrere la strada del distretto biologico.
Della formazione di un distretto biologico del Mugello se ne è parlato nel corso di un convegno promosso dall’Università di Firenze con il patrocinio del comune di Borgo san Lorenzo e la collaborazione di Agriambiente Mugello.

Nel suo saluto all’iniziativa la vice sindaca di Borgo Becchi ha ribadito non solo l’importanza del settore biologico per il territorio ma ha manifestato il consenso delle amministrazioni locali per attivare il percorso del distretto biologico, che potrà convivere con il distretto rurale.
Anche il funzionario della Regione Barbieri ha tenuto a precisare che la legislazione regionale in materia è stata costruita per lasciare ampia autonomia ai territori nell’istituzione dei distretti fermo restando la necessità di partire da un accordo tra produttori e amministrazioni pubbliche come base per lo sviluppo del progetto. Barbieri ha anche detto che le due strutture (rurale e biologico) possono convivere coordinando il lavoro sul territorio.

Nel corso del convegno sono stati illustrati due distretti già attivi nel territorio metropolitano quello di Fiesole e quello di Calenzano. Nel primo caso si è trattato di un passaggio dal distretto rurale a quello biologico, mentre Calenzano ha istituito direttamente il distretto biologico. Nel caso di Fiesole il motore dell’iniziativa è stato un importante imprenditore agricolo del comune mentre nel secondo è stato direttamente il sindaco il promotore del distretto. I due distretti hanno in comune la predominanza della coltivazione dell’olivo come elemento caratterizzante la produzione agricola dei due comuni con la presenza di molte piccole aziende.

Da questo punto di vista il Mugello si presenta invece come un’area con diverse produzioni di qualità a partire da quelle zootecniche fino al marrone Igp e con aziende più strutturate .

Come è stato sottolineato nel convegno la creazione di un distretto biologico esprime anche la qualità ambientale di un territorio e si propone come valorizzazione non solo delle produzioni agricole ma anche del tessuto turistico ed economico più in generale. Il distretto è una scelta che indica, in parte, la strada per lo sviluppo futuro di tutto il territorio che ne fa parte.

Da un punto di vista politico, l’interesse per il distretto biologico deriva, invece, dalla necessità di individuare strumenti innovativi di governance che possano aprire nuovi spazi di autonomia e di protagonismo per le comunità locali nella progettazione di azioni più coerenti con le peculiarità del territorio e su scala territorialmente più circoscritta. E’ quanto era scritto in una ricerca di qualche anno fa e ci ricorda che in questi progetti è fondamentale il coinvolgimento delle aziende e delle associazioni ma anche della popolazione, delle comunità locali perchè il distretto diventa l’immagine che il territorio vuol dare di se stesso ed l’involucro nel quale si sviluppano iniziative di cooperazione tra imprese e tra comunità non solo in campo agricolo ma anche turistico ed energetico.

In Mugello si è già costituita da tempo l’associazione dei produttori biologici ed è abbastanza probabile che voglia proporsi come soggetto “referente” del nuovo distretto biologico.

Nel corso del convegno è stato ricordato che il Mugello ha ormai superato il 50% di Sau biologica con un risultato tra i più importanti a livello regionale, anche se mi piace ricordare che in questi anni il Mugello ha perso un altro 20% di superficie agricola utilizzata ( cosa che è avvenuta anche a livello regionale) fatto che ridimensiona la percentuale che resta comunque importante e soprattutto sempre in crescita. Uno dei primi obiettivi dei distretti dovrebbe essere proprio quello di recuperare alla produzione quelle parti del territorio che sono state abbandonate nel corso degli anni e di imporre una filiera locale anche nelle forniture alle mense pubbliche, scolastiche od ospedaliere.

Intanto proprio oggi è uscito il bando della regione toscana per il finanziamento della “piattaforma logistica e digitale per e-commerce per prodotti agroalimentari toscani” rivolto in particolar modo ai distretti rurali e biologici e al quale anche il Mugello dovrà partecipare.

Leonardo Romagnoli

20.10.22

SUPP n. 164 al BU del 19.10.2022 pIII

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