Denunciata una ditta per taglio illegale di piante a Barberino.
I militari delle Stazioni CC Forestali di Borgo San Lorenzo e Barberino di Mugello hanno eseguito una serie di accertamenti in località “Poggio alla Mandria”, in Comune di Barberino di Mugello, a seguito di una denuncia da parte dell’affittuaria di un terreno boscato circa l’avvenuto asportazione di piante senza il suo consenso.
I Carabinieri forestali hanno appurato che una ditta della lucchesia, esecutrice di lavori forestali, sulla base di regolari atti abilitativi, aveva in realtà sconfinato su particelle forestali limitrofe, tagliando oltre l’area autorizzata e prelevando il legname per destinarlo alla vendita.
Il Direttore dei lavori incaricato dalla ditta, che non aveva potuto seguire il taglio per ripetute quarantene legate al Covid-19, aveva tuttavia fatto ben presente fin dall’inizio i confini dell’area oggetto di taglio, illustrandoli ed individuandoli preliminarmente, e indicati nella documentazione abilitativa di taglio.
Dai rilievi effettuati è emerso che risultavano tagliate cento piante, per la maggior parte abeti bianchi, nella particella non rientrante nel taglio autorizzato: violazione che ha fatto scaturire un verbale amministrativo per taglio in assenza di autorizzazione e la denuncia all’AG della ditta committente e della ditta esecutrice del taglio per furto aggravato.
Inoltre erano state tagliate, nell’area autorizzata, una quarantina di piante che dovevano restare a dotazione del bosco (matricine). Per questo motivo sono state elevate altre sanzioni amministrative per più di 10.000 , anche per l’assenza, per quanto riguarda un operaio forestale, del tesserino identificativo previsto dalla normativa regionale.
Si è trattato di un danno che costringerà il proprietario dell’area ad un oneroso rimboschimento.
Il titolare dell’impresa boschiva che ha venduto il legname ricavato dal taglio illegale è stato anche denunciato all’AG per aver commercializzato legno o prodotti da esso derivati ottenuti dal taglio boschivo effettuato in assenza degli atti autorizzativi in contrasto con le normative europee in materia. Questa violazione può essere punita con l’ammenda da euro 2.000 a euro 50.000 o con l’arresto da un mese ad un anno.
Le persone denunciate avevano già compiuto violazioni analoghe.