Dante in motocicletta. Mugello e turismo
Qualche anno fa è stato pubblicato uno studio per valutare l’impatto del’autodromo sull’economia turistica della Toscana e del Mugello in particolare che veniva quantificata in circa 63/66 milioni di euro. Secondo il Centro Studi Turistici i 220 giorni di attività dell’impianto di Scarperia attivano nel Mugello oltre 310 mila presenze turistiche tra addetti ai lavori, spettatori turisti/escursionisti, di cui però oltre un terzo nei soli tre giorni del moto mondiale. I posti letto presenti in Mugello vengono occupati per il 25% proprio da persone legate direttamente e indirettamente all’attività dell’autodromo. E portano a definire una spesa totale di circa 26,9 milioni di euro, dei quali 16,7 milioni riferibili alla voce “spettatori/fruitori pernottanti” nel Mugello, e 6,3 milioni agli “escursionisti”.
Il sistema economico dell’autodromo (gestione più turisti/spettatori) contribuisce alla creazione di 300 posti di lavoro in Mugello, 45 nel resto della provincia, 69 in Toscana; per un totale regionale di 414 unità lavorative locali attivate. La quota maggiore della spesa (43 per cento) è riferibile ai servizi ricettivi, la ristorazione intercetta circa un quarto del valore dei consumi (24 per cento). Seguono i trasporti e le comunicazioni (9 per cento), i beni e servizi vari, il vestiario e accessori (entrambe 7 per cento), i generi alimentari e le bevande (6 per cento), i prodotti tipici locali e dell’artigianato (4 per cento). In chiave di prodotto interno lordo riferito al Mugello, quello attivato dal circuito sull’intera area è pari all’1,7 per cento. Una voce senza dubbio rilevante ma non determinante per il territorio del Mugello che può sfruttare la notorietà internazionale dell’autodromo come elemento di promozione ad di fuori dell’ambito motoristico e in questo è opportuno il mantenimento della denominazione Mugello , con l’aggiunta del nome Firenze ,brand di valore internazionale che non ha bisogno di pubblicità.
Un recente convegno che si è svolto proprio all’autodromo ha fatto toccare con mano quelle che sono le potenzialità del territorio mugellano se riuscisse ad accentuare il legame con Firenze che è uno dei poli turistici più attrativi a livello nazionale e internazionale cercando di valorizzare le proprie ricchezze naturalistiche e storico-architetoniche. Inoltre il Mugello è anche un distretto agricolo di qualità con prodotti ormai affermati sui mercati nazionali e internazionali a cui però deve agganciarsi una proposta enogastronomica capace di stimolare e favorire la presenza di un turismo nazionale e internazionale attento alla genuinità delle proposte alimentari.
La capacità di accoglienza del territorio potrebbe essere di 1.600.000 presenze e attualmente sono arrivate a 475/477 mila e negli ultimi 10 anni, non certo facili vista la crisi economica, l’incremento di presenze è stato appena dell’8% (25.000). Ci sono quindi ampi margini di crescita che vanno stimolati facendo anche delle scelte sul turismo che si intende privilegiare.
In questi giorni di motomondiale capita di leggere polemiche assurde su erba non tagliata in alcune zone quasi a simboleggiare di un degrado che ormai interesserebbe i comuni mugellani (salvo qualche lodevole eccezione) e come pessimo biglietto da visita per i 130.000 dell’autodromo. Ma secondo voi i 130.000 che arrivano all’autodromo sono preoccupati per un po’ di erba alta in qualche aiuola o lungo qualche strada provinciale? Negli anni passati i cigli delle strade si trasformavano in piccole discariche che richiedevano qualche settimana di lavoro per completare la pulizia. Chi sta fino alle 5 del mattino a rombare con motori a tutta manetta e a sparare perfino fuochi d’artificio si preoccupa di un po’ d’erba lungo le strade? O delle bellezze culturali e naturali del Mugello? Per questo tipo di turismo , utile, importante senza dubbio, l’unico attrattore è l’autodromo e il clima di festa senza freni :” il Mugello è il Mugello, il motto è “al mugello non si dorme” perché qui è come stare in uno stadio giorno e notte, e anzi di notte si romba e c’è più rumore. Una magia che non esiste da nessun ‘ altra parte”.
Se il Mugello vuol crescere turisticamente, facendo raggiungere a questo settore almeno il 15 % del valore del nostro Pil , e allargare il periodo di presenze dal classico aprile-settembre, deve continuare a lavorare sulla promozione, con investimenti che non possono essere solo degli enti pubblici, e soprattutto legare la propria immagine a Firenze. Recentemente è stato sottoscritto un protocollo tra Regione Toscana ed Emilia Romagna per potenziare il turismo nell’area appenninica con una ricaduta diretta per il territorio del Mugello. Vi si parla di turismo naturalistico-ambientale, cicloturismo e turismo culturale con la valorizzazione dei percorsi meno noti, la predisposizione di offerte promozionali mirate a coinvolgere specifici segmenti target di clientela, la valorizzazione dei parchi (quello delle foreste Casentinesi ha due “porte” nel nostro territorio a Londa e San Godenzo). Uno degli obiettivi specifici è anche “ il treno di Dante”, ovvero la Faentina, che collega Firenze a Ravenna, le città che hanno visto la nascita e la morte del grande poeta. Verranno creati eventi e si cercherà di valorizzare la ferrovia come mezzo privilegiato per spostarsi sul crinale tra le due regioni e per vivere i territori dal punto di vista naturalistico, culturale e gastronomico. E’ un treno che il Mugello non può permettersi di perdere. Sia detto con tutto il rispetto, se Valentino Rossi attrae appassionati di motori per pochi giorni all’anno, Dante può attrarre milioni di persone tutto l’anno in quanto , è stato ormai accertato, il suo nome e la sua opera sono tra le cose più conosciute dell’Italia nel mondo. Con o senza erba tagliata.
Leonardo Romagnoli