Covid 19 : dietro ai numeri ci sono le persone. Una storia

Covid 19 : dietro ai numeri ci sono le persone

Quando ai numeri cerchiamo di dare un nome ci troviamo sempre di fronte a storie complesse che necessiterebbero di maggiore attenzione e di risposte personalizzate.

In questi giorni si fa un gran parlare dei nuovi casi di positività al Covid 19 con toni spesso eccessivi visto che i 22 soggetti sono in gran parte asintomatici, ma questa situazione ha comportato la messa in quarantena di ben 300 persone che si trovano così a vivere , in alcuni casi situazioni non facili.

La storia che presento alla vostra attenzione riguarda una madre la cui figlia era al campo estivo di Figliano e nel comune di Borgo san lorenzo ed è per certi versi significativa di come ogni situazione andrebbe affrontata nella sua particolarità evitando pericolose generalizzazioni e soprattutto come un’emergenza sanitaria ancora non trovi adeguate risposte istituzionali.

Sono la mamma di una ragazza di 12 anni che stava frequentando il campo estivo presso Figliano. Mia figlia ha ricevuto obbligo di isolamento domiciliare fino al 6 agosto ed in quanto sua unica convivente mi sono chiesta come poter restare a casa per accudirla e sostenerla giustificando la mia assenza da lavoro (immagino che tale domanda se la sia posta anche una coppia). Mi sono rivolta al mio medico per avere il certificato che giustificasse la mia assenza da lavoro ma non mi è stata rilasciato in quanto tali certificati vengo fatti solo fino agli 8 anni del bimbo. Mi sono allora consultata con l’ufficio del personale del mio posto di lavoro e mi è stato detto che per l’emergenza Covid era stato istituito un congedo parentale per minori dai 12 ai 16 anni non retribuito.
Mi domando come sia stato possibile pensare di mettere in isolamento 35 minorenni tra i 12 ed i 13 anni e non valutare che hanno bisogno di essere accuditi da un adulto.
Ho scritto sia al dr Cordella responsabile dell’igiene pubblica che ha rilasciato il certificato di isolamento sia alla assessora Tai ma non ho ricevuto risposta.
Inoltre per il secondo tampone  di controllo, che verrà presumibilmente fatto la prossima settimana, si chiede alle famiglie di recarsi a S.Salvi a Firenze per poterlo eseguire. Mi auguro infine che il secondo tampone ed il suo risultato siano disponibili entro il 6 agosto termine dell’isolamento e che non venga sforata questa data costringendo le famiglie a prolungare l’isolamento.

Da questo racconto emerge che forse si dà per scontato che ad ogni bambino corrisponda una famiglia numerosa con la possibilità di svolgere la quarantena in come residenza di campagna. Secondo, chi è lavoratore dipendente se va bene può usufruire del congedo non retribuito cioè perdendo parte del proprio stipendio. Terzo visto che le persone e i ragazzi che dovrebbero fare il tampone non sono poche perché non è stato riattivato il punto di prelievo nei pressi della misericordia di Borgo San Lorenzo dove è ancora installato l’apposito gazebo? Perchè si devono obbligare le persone ad andare a San Salvi a Firenze( con mezzi pubblici?) con dispendio di tempo e soldi e possibilità di venire a contatto con altri portatori del virus?

Si capiscono le difficoltà che stanno vivendo amministrazioni comunali e ASL ma, a volte, una risposta ai cittadini che pongono giuste domande sarebbe dovuta.

Leonardo Romagnoli

31.7.20

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