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Toscana contro la desertificazione commerciale: contributi a fondo perduto per le microimprese

di Leonardo Romagnoli

Contro la desertificazione commerciale e per restituire vitalità ai territori più fragili, la Regione Toscana ha approvato una nuova misura concreta a sostegno delle piccole attività locali. È stato pubblicato sul BURT il bando “Toscana diffusa: contributi per il sostegno degli esercizi di vicinato”, che mette a disposizione 500mila euro complessivi, con contributi a fondo perduto da 3.000 euro per le micro-imprese e persone fisiche che decidano di avviare o rilevare un’attività commerciale nei centri minori.

Le domande potranno essere presentate a partire dal 20 ottobre 2025 e il bando resterà aperto fino a esaurimento delle risorse disponibili. Tutte le informazioni dettagliate e la modulistica sono disponibili sul sito ufficiale della Regione: www.regione.toscana.it/-/toscana-diffusa-contributi-per-il-sostegno-degli-esercizi-di-vicinato.

L’obiettivo dell’iniziativa è chiaro: contrastare la chiusura degli esercizi di prossimità che, soprattutto nelle aree interne, nei borghi e nei piccoli comuni, rappresentano spesso l’unico presidio economico, sociale e di servizio per la cittadinanza. In un contesto di spopolamento e difficoltà economiche, sostenere chi sceglie di fare impresa sul territorio diventa un’azione strategica per la coesione sociale e lo sviluppo locale.

La misura si inserisce in un quadro più ampio di proposte e dibattiti politici. Esattamente un anno fa, il 12 novembre 2024, un gruppo consiliare aveva presentato in Consiglio una mozione con una visione analoga, proponendo strumenti di incentivazione per la nascita di nuove attività e il sostegno a quelle già esistenti. Le proposte avanzate includevano:

  • esenzioni IRPEF e TARI per i primi 3-5 anni per chi avvia o rileva un’attività;
  • uso gratuito degli spazi esterni pubblici per lo stesso periodo;
  • agevolazioni ridotte anche per le attività già attive ma con basso fatturato.

Secondo i promotori della mozione, queste misure rappresentano un vero investimento nel tessuto economico locale, con effetti positivi sull’occupazione, i servizi e le entrate future per i Comuni. Tuttavia, la proposta fu respinta dalla maggioranza in Consiglio, segno che il consenso su come affrontare la desertificazione commerciale non è ancora unanime.

Oggi, con l’attivazione del bando regionale, quel tipo di approccio torna a trovare spazio nelle politiche pubbliche. Il contributo di 3.000 euro, seppur simbolico rispetto ai costi di avvio di un’attività, può rappresentare una leva importante per sostenere il primo passo di tanti piccoli imprenditori, in particolare nei contesti dove l’apertura di un negozio o di un servizio rappresenta anche un presidio contro l’abbandono.

Il bando “Toscana diffusa” è dunque una risposta tangibile alla richiesta di maggiore attenzione ai territori marginali, dove la chiusura di un’attività commerciale non è solo una perdita economica, ma anche un colpo al senso di comunità e alla qualità della vita.

Le esperienze degli ultimi anni hanno dimostrato come le microimprese e i negozi di vicinato non siano solo elementi del tessuto economico, ma anche punti di riferimento sociali, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione. Sostenere queste attività significa investire in prossimità, in relazioni umane, in vivibilità.

La sfida resta quella di integrare misure regionali come questa con politiche locali più coraggiose e coordinate, capaci di mettere a sistema agevolazioni fiscali, accesso agevolato a spazi pubblici, semplificazioni burocratiche e incentivi mirati. Per far sì che chi sceglie di restare o tornare nei piccoli comuni della Toscana non lo faccia da solo, ma trovi istituzioni pronte a scommettere con lui su un modello di sviluppo più sostenibile e inclusivo.

Nel frattempo, per chi ha un’idea imprenditoriale nel cassetto o sta valutando di rilevare un’attività in un contesto minore, l’occasione è concreta e da cogliere: dal 20 ottobre si apre la possibilità di accedere a un contributo utile a far partire il proprio progetto. Un piccolo segnale, ma nella giusta direzione.

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