Conferenza dei Servizi sull’eolico rinviata al 26 luglio. Successo per il Presidio in difesa del crinale

La Conferenza dei Servizi sull’eolico in Mugello è stata aggiornata al prossimo 26 luglio. Quando (in caso positivo) la conferenza potrebbe passare ad esaminare nel concreto le autorizzazioni o, in caso contrario, terminare definitivamente il proprio lavoro con lo stop al progetto.  La seduta della Conferenza dei Servizi era stata sospesa fino al pomeriggio, quando è poi arrivato il rinvio, per permettere agli otto settori della Regione Toscana di riunirsi ed esprimere un parere univoco.

La conferenza, era stata convocata dalla Regione Toscana – Direzione Ambiente ed Energia settore VIA (Valutazione Impatto Ambientale), per  l’approvazione del progetto di impianto eolico Giogo di Villore e Corella sul crinale appenninico del Mugello, proposto dalla società AGSM (società partecipata veronese). Da un anno e mezzo tanti cittadini del Mugello con il sostegno di associazioni ambientali, di persone di cultura, di amanti della montagna, tentano di difendere  l’Appennino minacciato dall’impianto  eolico industriale. Con il presidio svoltosi stamani in Piazza dell’Unità d’Italia, a Firenze, si chiede che la Regione Toscana e la conferenza degli Enti interessati respingano questo progetto.  Il Mugello ha già pagato un prezzo ambientale altissimo alla politica delle grandi opere con la distruzione di sorgenti e torrenti e altri importanti danni e anche questo è un motivo per cui viene  chiesto  che sia risparmiato ora almeno ciò che rimane di bellezza, di acque, di boschi, di biodiversità. Il sito preso a bersaglio dall’industria ha altitudine di 1000 metri e massima visibilità su due versanti regionali, ed è un sito  di grande pregio dei Comuni di Vicchio e Dicomano anche per la prossimità a diverse zone protette e in particolare al Parco delle Foreste Casentinesi. Il  via libera all’opera da parte della Regione Toscana avrà ripercussioni non solo sull’area del Giogo, ma anche sul futuro stesso dell’intero crinale tosco-romagnolo. E’ infatti evidente che si tratta di un progetto che aprirà definitivamente la strada ad altri interventi simili sull’Appennino. Una vera e propria colonizzazione dell’ambiente montano toscano attraversato da sentieri sempre più frequentati come il Sentiero Italia  con l’intenzione di cancellare  la normativa di tutela ambientale e in particolare  il Piano di Indirizzo Territoriale regionale  che vieta fra l’altro di manomettere la morfologia dei crinali. La transizione energetica e transizione ecologica non possono e non devono abbracciare soluzioni sbagliate e contrarie allo spirito e alla lettera dell’articolo 9 della Costituzione.

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