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Il Chianti Rufina entra nella Global AVA: nuovo riconoscimento internazionale per la Toscana del vino

di Leonardo Romagnoli

Un nuovo capitolo si apre per il Chianti Rufina e, con esso, per tutta la Toscana del vino. La prestigiosa Global Artisan Vintners Alliance (Global AVA), rete internazionale che unisce alcune tra le più rappresentative regioni vitivinicole artigianali del pianeta, ha ufficialmente accolto tra i suoi membri anche il Consorzio Chianti Rufina.

A comunicarlo è il Consorzio Vino Chianti, che ha salutato questo ingresso come un importante traguardo per la valorizzazione del territorio e del sistema vitivinicolo regionale nel suo complesso.

Giovanni Busi, presidente del Consorzio, sottolinea come l’ingresso del Chianti Rufina nella rete Global AVA rappresenti “un riconoscimento che premia la qualità e l’identità del nostro territorio, rafforzando la proiezione internazionale del sistema Chianti”. Una soddisfazione condivisa che va oltre i confini della singola denominazione, coinvolgendo tutta la filiera del vino toscano.

Fondata nel 2025 a Livermore, in California, la Global AVA si propone come piattaforma di scambio e cooperazione tra aree vitivinicole di eccellenza, selezionate per caratteristiche comuni: produzioni limitate, forte identità territoriale, approccio innovativo e sostenibile. Tra i membri attuali figurano zone già affermate come la Livermore Valley (California), la Texas Hill Country (Texas), Chinon (Francia), Alentejo (Portogallo), Vale dos Vinhedos (Brasile) e Dalmazia (Croazia).

Con l’ingresso del Consorzio Chianti Rufina, il network si arricchisce della prima realtà italiana, segnando un passo simbolico e operativo nella strategia di internazionalizzazione del territorio toscano. La firma dell’adesione è avvenuta nei giorni scorsi, con la partecipazione del presidente del Consorzio Chianti Rufina Gerardo Gondi, del direttore Francesco Sorelli e della presidente di Global AVA Mirena Bagur.

Questo riconoscimento non è solo formale: far parte della Global AVA significa avere accesso a progetti condivisi di marketing, ricerca, formazione professionale e turismo del vino, contribuendo così a costruire relazioni internazionali solide basate su esperienze concrete e reciprocamente arricchenti.

Il Chianti Rufina è una delle più antiche e autorevoli Denominazioni di Origine Controllata e Garantita del panorama chiantigiano. Il consorzio riunisce 20 fattorie vitivinicole, distribuite nei comuni di Pontassieve, Rufina, Pelago, Dicomano e Londa, per un totale di circa 750 ettari di vigneto e una produzione annua di oltre 3,5 milioni di bottiglie. Una realtà storica che negli ultimi anni ha saputo distinguersi per innovazione e qualità, come dimostra l’iniziativa “Terraelectae”, progetto che esalta il Sangiovese da singola vigna, in una logica di valorizzazione della tipicità e della tracciabilità.

L’ingresso nella Global AVA rappresenta anche una conferma del modello toscano di produzione vinicola, capace di coniugare tradizione, sostenibilità, innovazione e spirito di comunità. Un modello che si afferma sempre più come riferimento internazionale, in grado di dialogare con esperienze diverse ma complementari.

“Questo traguardo non riguarda solo la Rufina, ma l’intero sistema Chianti” – conclude Giovanni Busi“È la dimostrazione di come la Toscana del vino sappia guardare oltre i propri confini, mantenendo salde le proprie radici e costruendo relazioni internazionali fondate sulla qualità e sulla condivisione”.


Il posizionamento della Toscana vitivinicola nel mondo si rafforza così attraverso azioni concrete, che puntano sulla qualità, l’identità dei territori e una visione globale dell’enoturismo e dell’enogastronomia. L’ingresso del Chianti Rufina nella Global AVA non è solo un riconoscimento prestigioso: è un’opportunità strategica per raccontare il vino toscano a una platea sempre più internazionale, mantenendo al centro il legame con il territorio e con la sua storia.

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