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Borgo Migliore e Pd. C’è chi dice no.

di Leonardo Romagnoli

Nell’assemblea tenutasi ieri sera del gruppo “Borgo Migliore” nato per sostenere la candidatura di Paolo Omoboni a Sindaco di Borgo San LOrenzo dopo una approfondita discussione è emersa la volontà di Omoboni e di una parte della lista di confluire nel Partito Democratico che da solo rappresenta la maggioranza dei consiglieri comunali ed è stato la principale lista in appoggio del nuovo sindaco. Una decisione che era nell’aria da diversi mesi e che giunge adesso ad un punto di svolta.
Qualcuno non l’ha presa bene. Ad esempio Matteo Lucii ha scritto una lettera aperta in cui manifesta il suo dissenso anche con qualche parola forse ingenerosa verso chi ha fatto altre scelte o milita in altre formazioni politiche. Non sappiamo se questo avrà ripercussioni sull’assetto dei gruppi consiliari ma sicuramente sarà sempre attivo Borgo Migliore dove il capogruppo Squilloni, del Psi, aveva più volte manifestato la sua contrarietà ad un’eventuale fusione con il Pd.

giunta borgo

Perché no

Cari amici,

non voglio rubarvi molto tempo per mettervi a conoscenza della mia scelta a proposito di entrare nel Partito Democratico. Il mio è un no, chiaro e deciso.

In nome del cammino politico fatto insieme fino a qui, sento di dover condividere con voi anche le motivazioni. E quindi, perché no.

Perché non ho mai avuto nessuna tessera di partito e mai l’avrò. L’appartenenza ad una politica astratta, fatta di ideologie anziché di idee non mi interessa.

Perché nelle ultime due campagne elettorali ho sempre avuto una posizione antitetica al PD. Nella prima di forte opposizione, nella seconda di importante discontinuità nonostante la forzata alleanza.

Perché i metodi fintamente democratici del PD, soprattutto di quello borghigiano, mi irritano.

Perché quando ho speso parole, provato a convincere persone, portato qualche voto a Paolo, ci ho sempre messo la mia faccia e la mia credibilità. Potrebbe non essere molta in assoluto, ma per me è importante mantenermi coerente nei confronti di queste persone.

Perché non ho intenzione di intraprendere nessun tipo di carriera politica, né di rivestire cariche più o meno importanti, per le quali l’applicazione di strategie come quella paventata capisco siano  assolutamente necessarie.

Perché credo che possiamo essere migliori, continuando a seguire la nostra strada, nella convinzione che siano spesi meglio cinque anni vissuti da leoni piuttosto che trovarci a confluire in un branco di pecore.

Se le nostre strade si divideranno, sarà solo nell’ambito politico. Ognuno di voi lo ringrazierò sempre per la bella esperienza vissuta.

Fate a modino

Matteo

Per completezza pubblichiamo anche il documento approvato a maggioranza dall’assemblea di Borgo Migliore in cui vengono specificate le motivazioni di questa importante scelta politica.

Borgo Migliore è nata nel maggio 2014 come lista civica collocata nel campo del centro sinistra come esito del variegato impegno a sostegno della candidatura a sindaco di Paolo Omoboni nelle primarie prima e nelle amministrative poi. Lo scopo era chiaro e preciso: aprire le porte della vita politica borghigiana a tutte quelle persone vogliose di discutere e di partecipare, ma che non trovavano nessun interlocutore politico capace di ascoltare, recepire istanze, mediare.
La vivace campagna elettorale di Borgo Migliore è stata caratterizzata dalla centralità dei temi proposti nel programma di governo locale con la convinta determinazione ad agire coerentemente una volta chiamati ad amministrare Borgo San Lorenzo.
La netta vittoria al primo turno del sindaco Omoboni (il più votato nella storia di Borgo) ed il brillante risultato della lista (16,6% di voti e tre consiglieri eletti, due assessori nella nuova giunta) hanno contribuito insieme al Pd e Sel a rafforzare il centro sinistra borghigiano, portando nuova linfa a questa proposta politica uscita non proprio brillantemente dalla precedente esperienza amministrativa.
In due anni e mezzo circa gli amministratori di Borgo Migliore hanno contribuito in maniera costante ed efficace a rendere Borgo San Lorenzo davvero un luogo migliore. Hanno messo mano con coraggio alla riorganizzazione della macchina amministrativa comunale, hanno iniziato e stanno proseguendo importanti opere urbanistiche (da sottolineare l’approvazione del R.U.C.), è stata data muova linfa al settore culturale. Il percorso sembra tracciato e prosegue, ma a circa metà mandato è già possibile fare alcune valutazioni sulla qualità di questo nuovo corso amministrativo.
Siamo di parte, ma non possiamo non rimarcare il clima nuovo che si è instaurato, il diverso rapporto con i cittadini e la capacità d’ascolto rispetto ai problemi che questi sollevano. Ma è altrettanto innegabile che un’amministrazione comunale, pur capace, pur seriamente impegnata, i miracoli non li può compiere anche a causa della cronica scarsità di risorse economiche disponibili. Così risulta faticoso fare buona politica, quella che ci piace, quella che riesce a fornire risposte concrete alla comunità, soprattutto nei confronti dei più bisognosi.
Ma noi che abbiamo deciso di impegnarci in politica, che vogliamo contribuire al miglioramento della vita comune, non possiamo rassegnarci e dobbiamo riuscire a trovare metodi e modi che ci diano la possibilità di perseguire i nostri obiettivi di realizzare ciò che ci proponiamo: una politica al servizio dei cittadini caratterizzata da un chiaro ruolo di governo chiamati poi alla responsabilità di esercitarlo.
Tutto ciò premesso però alcune valutazioni sono conseguenti all’esperienza di questi due anni e mezzo: crediamo sia necessaria una ridefinizione del ruolo del sindaco nell’ambito dei rapporti sovracomunali, con una più forte connotazione politica.
Riconoscendoci convintamente nel centro sinistra e guardando al nostro futuro come forza di governo vogliosa e determinata a proseguire l’azione già intrapresa, crediamo che sia giusto, utile e funzionale superare la positiva esperienza civica per provare a migrare il nostro bagaglio di idee, di persone e di capacità verso un approdo più strutturato quale quello del Partito Democratico, superata la fase dialettica per ritrovare una comunione di intenti e di obiettivi.
L’attuale fase politica caratterizzata dalla volontà riformista del gruppo dirigente nazionale del Pd esplicata in particolare dalla proposta di riforma della Costituzione, ci impone questa riflessione e ci indica la strada di una nuova fase partecipativa più organizzata e da intraprendere all’interno del Pd entrandovi dalla porta principale e portando al suo interno tutte le nostre capacità, il nostro entusiasmo, la nostra libertà di pensiero.
La nostra è la volontà di costruire, quella di realizzare ponti e non muri, sostenuti dal coraggio e dall’autorevolezza che ci contraddistingue. Tutte le forze e le culture politiche presenti all’interno di Borgo Migliore potranno dare un contributo a questa nuova fase, mantenendo fede alla volontà di includere e non di escludere.

La nostra proposta è quindi quella di approdare all’interno del Partito Democratico come Borgo Migliore, pur nella logica del dialogo e dello stretto rapporto con chi vorrà comunque continuare a sostenere questo progetto dall’esterno nel rispetto del pluralismo delle storie personali, trasformando B.M. in un soggetto diverso e aperto al quale tutti possono fare riferimento per proseguire il cammino sin qui condiviso, sempre nella logica del superiore interesse generale, nell’interesse dei cittadini di Borgo San Lorenzo.

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