Il sopralluogo di Publiacqua con l’autorità di bacino all’invaso di Bilancino ha dato risultati per niente rassicuranti: restano 35 milioni di metri cubi d’acqua, quando la media dovrebbe essere 69 milioni. Non solo si vedono benissimo le spiagge e i giardini che in questa stagione dovrebbero essere sommersi, ma anche in Arno affiorano ancora le isole che sarebbero dovuto scomparire con la fine di agosto. È il livello più basso dal 2002, quando entrò in funzionamento la diga mugellana, addirittura peggiore dell’estate torrida del 2003. «Il Lamma ci ha annunciato che per i prossimi dieci giorni il cielo non ci darà una mano, non scenderanno altro che spruzzi. "
Publiacqua serve 1,2 milioni di persone, Bilancino copre il fabbisogno di 1 milione di loro. La primavera secca aveva già messo in allarme. Durante l’estate a Panzano in Chianti sono dovute intervenire le autobotti, così come in alcune zone periferiche. Adesso le falde del Valdarno sono già prosciugate e la Pesa e la Greve sono rigagnoli; tutto dipende dall’invaso di Bilancino.
«I cittadini devono razionalizzare, evitare di lavare l’auto o di annaffiare» dice il presidente di Publiacqua D’Angelis. Ammette però, che quelli della gente comune non sono che il 22% dei consumi totali di acqua in Toscana, il resto è responsabilità dell’agricoltura intensiva, «che spesso usa metodi obsoleti, che sprecano, come lo spruzzo in aria», dell’industria, per il raffreddamento degli impianti, e degli imbottigliatori di acqua minerale, «che hanno concessioni pubbliche a prezzi ridicoli».
Forse tra un po’ pioverà e per l’inverno potremo tirare un sospiro di sollievo. Ma se la prossima primavera sarà ancora secca, in estate che livello toccherà l’invaso? Riuscirà a fornire acqua durante la stagione più critica?
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