A Barberino di Mugello i lavori per la posa della fibra ottica stanno creando non pochi problemi. Marciapiedi danneggiati, strade rattoppate alla meno peggio e pericoli evidenti per la sicurezza pubblica: un quadro critico che ha spinto il Consiglio comunale ad agire con decisione, approvando all’unanimità una mozione che chiede più controlli, sanzioni più severe e un’azione collettiva per tutelare il patrimonio pubblico.
Il provvedimento, presentato dal gruppo di maggioranza durante la seduta del 30 ottobre, mira a rimettere ordine nel caos lasciato dai cantieri della fibra. L’obiettivo è chiaro: garantire ripristini adeguati del suolo pubblico, maggiore trasparenza nei lavori, rispetto delle normative locali e, soprattutto, più sicurezza per i cittadini.
A fotografare la situazione è stato il Vicesindaco e Assessore ai lavori pubblici, Paolo Tagliaferri, che ha parlato senza giri di parole: «Si tratta di una problematica diffusa, visibile e piuttosto impattante. Nell’ultimo anno – ha spiegato – l’amministrazione ha effettuato 40 controlli ufficiali, elevando 13 sanzioni amministrative e inviando centinaia di segnalazioni alle ditte appaltatrici». I problemi più frequenti riguardano permessi di cantierizzazione irregolari, violazioni delle normative e ripristini eseguiti in modo approssimativo.
Il nodo principale? La qualità dei ripristini stradali, che troppo spesso lasciano a desiderare. «Purtroppo – ha sottolineato Tagliaferri – le opere sono regolate da un capitolato ministeriale che consente di usare cemento bituminoso al posto del catrame, rendendo i lavori poco duraturi e difficili da contestare sul piano formale». Ma il problema non è solo tecnico: «Le ditte subappaltatrici – ha aggiunto – sono spesso poco strutturate, senza personale di riferimento sui cantieri, e il dialogo con loro è estremamente complicato».
Il Vicesindaco ha poi voluto ringraziare il gruppo consiliare e in particolare il consigliere Betti, promotore della mozione, che pur non risolvendo il problema nell’immediato, rappresenta un passo avanti per portare la questione sui tavoli istituzionali con maggiore forza.
Nel testo approvato, il Consiglio comunale ribadisce un principio fondamentale: il Comune mantiene la piena competenza sul suolo pubblico, anche in presenza di opere strategiche come la fibra ottica. E richiama l’attenzione sui numerosi danni riscontrati sul territorio: «Ripristini stradali non conformi, pericoli per pedoni e automobilisti, potenziali danni erariali per l’ente che è costretto a intervenire con risorse proprie».
Il documento contiene anche una serie di impegni operativi, tra cui:
- Controlli sistematici e ispezioni su tutti i tratti stradali interessati dai lavori.
- Applicazione rigorosa delle sanzioni previste dai regolamenti comunali.
- Invio di una diffida formale a Open Fiber e Fibercop, chiedendo il ripristino delle strade secondo criteri corretti.
- Coinvolgimento diretto di ANCI Toscana e ANCI Nazionale per la creazione di un tavolo di coordinamento intercomunale.
- Richiesta al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e a Infratel Italia di rivedere i capitolati del Piano BUL e del Piano “Italia a 1 Giga”, introducendo sanzioni più efficaci e garanzie finanziarie a tutela dei Comuni.
L’approccio di Barberino è chiaro: basta affrontare i problemi da soli. Serve una linea condivisa, che metta insieme più amministrazioni locali e faccia pressione sulle grandi società e sul Governo per cambiare le regole di un sistema che, così com’è, scarica i costi della digitalizzazione sulle spalle dei territori.
Una sfida che parte da una mozione comunale, ma che punta dritta a una battaglia nazionale per la tutela del suolo pubblico.
