Era il 3 agosto del 2009, quando, due individui , travisati con passamontagna ed armati di coltello, aggredirono all’esterno dell’aria di Servizio Aglio Est di Barberino di Mugello, il direttore della filiale della Cassa di Risparmio di San Miniato che come prassi, il fine settimana, provvedeva a ritirare l’incasso del citato distributore che in quella data corrispondeva a circa 80.000 euro. L’uomo, che dopo aver ritirato il denaro stava ritornando verso la propria autovettura, venne raggiunto dai due sconosciuti che dopo averlo minacciato, lo trascinarono in un area boschiva sul retro dell’area di servizio, ove dopo averlo imbavagliato e immobilizzato legandogli mani e piedi, gli portarono via la valigetta contenente l’intera somma di denaro per poi dileguarsi e far perdere le proprie tracce. A seguito della rapina, il direttore della filiale, riportò 20 giorni di prognosi per le contusioni e le escoriazioni ai polsi e alle caviglie. Subito dopo il fatto, i carabinieri riuscirono a recuperare un cappuccio ed una felpa usati da uno dei rapinatori abbandonati a poca distanza dal luogo del reato.
Le particolari circostanze e le modalità del fatto, indussero i Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo, ad eseguire mirate verifiche su taluni pregiudicati di Braberino di Mugello, attività che portarono a raccogliere dei sospetti su un giovane albanese, oggi trentenne, che pochi giorni dopo la rapina era partito improvvisamente per l’Albania. Costui, già oggetto di attività d’indagine da parte dei Militari dell’Arma per un traffico di droga nel quale era rimasto coinvolto, il 30 aprile 2012, venne estradato da Tirana a Fiumicino – Roma poiché destinatario di un ‘ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di detenzione ai fini di spaccio di cocaina.
Nella predetta occasione , durante le fasi dell’arresto, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Borgo San Lorenzo, riuscirono a prelevare alcuni campioni del DNA dell’albanese, che successivamente sottoposti ad analisi sono risultati perfettamente compatibili con quelli estrapolati dal cappuccio e dalla felpa usati nel corso della rapina del 3 agosto 2009.
Quanto appurato, avvalorava i gravi indizi di colpevolezza raccolti nei confronti del pregiudicato albanese, tanto da consentire per la rapina ed il sequestro di persona, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Giuseppe BIANCO, l’emissione di una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Firenze, Dott.ssa Paola BELSITO, provvedimento notificato all’indagato dagli operanti presso la Casa circondariale di Prato ove l’uomo si trovava detenuto per altra causa.