Situazione dei rifiuti a Marradi, specchio dell’amministrazione Triberti
Sono trascorsi ormai tre mesi dall’introduzione del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti e la situazione in cui ci troviamo è lo specchio dell’amministrazione Triberti, incapace di dare risposte ai problemi reali del paese.
Poiché se è vero che alcuni cittadini, un’esigua minoranza, che va sanzionata, hanno mostrato e stanno mostrando mancanza di senso civico, nulla è stato fatto per correggere un sistema di raccolta nato vecchio, incompleto, tecnologicamente superato, basato su un piano dei rifiuti, come più volte denunciato, pieno di errori.
Un progetto comodo solo per il gestore e la delega in bianco, che l’amministrazione gli ha concesso, rinunciando al proprio ruolo, è estremamente grave ed un fallimento della politica, coi risultati che vediamo.
“In tempi non sospetti, con largo anticipo, prevedendo quello che sarebbe accaduto – afferma il capogruppo Frassineti Rudi – abbiamo suggerito al Sindaco di rivedere un progetto sbagliato, obsoleto, inadeguato, ma non hanno voluto ascoltare. Sordi e assenti hanno continuato sulla loro strada fino ad andare a sbattere, avviando, con tempistiche strampalate, una modalità di raccolta dei rifiuti, che mostra in modo plastico il pressapochismo e la mancanza di visione e programmazione, che caratterizzano questa amministrazione. Con il risultato di una Marradi con cumuli e abbandoni di immondizia, sia nei punti di raccolta periferici, sia in centro storico.
Un’indecenza – continua Frassineti – un’immagine del paese sporcata per la loro incompetenza, che fa male a chi ama Marradi. Ci eravamo, immediatamente, messi a disposizione per individuare correttivi, introdurre misure volte a trovare una soluzione, aspettiamo, da oltre due mesi, di essere convocati. Abbiamo, comunque, suggerito alcune misure, quali, per fare alcuni esempi, servizi mirati della Polizia Municipale per sanzionare chi abbandona rifiuti, abbiamo suggerito di aumentare, fortemente, le ore di apertura dell’isola ecologica e di eliminare il discrimine nella raccolta dell’umido tra centro storico e periferia, di aiutare chi può avere difficoltà e molto altro, ma con la presunzione che li caratterizza, non hanno ascoltato, hanno solo girato alcuni cassonetti per cercare di nascondere lo schifo, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
In un paese normale – conclude Frassineti – con una situazione del genere si sarebbe chiesto scusa e soprattutto si sarebbe corso ai ripari e qualcuno si sarebbe dimesso, ma qui si sceglie di far finta di non vedere, perché intervenire significherebbe ammettere di aver fallito, come su ogni grande tema, dove non basta la narrazione.”
Il direttivo di Anima Marradi