Analisi del comunicato di Italcanditi di Walter Scarpi

Scrivere è la cosa che so fare meglio. Non ho detto “lo faccio bene” ma solo che è la cosa che so fare meglio. C’è un’altra cosa che ho imparato a fare ed è leggere.
Sto leggendo il comunicato stampa di Italcanditi come riportato dal Filo del Mugello. Mi soffermo su certe frasi, le rileggo, le analizzo, e penso che avrebbero potuto scriverle meglio. Decisamente meglio.
Non mi permetto di entrare nel merito della vertenza sindacale, non ho titoli per discutere della politica aziendale. Sto solo analizzando un comunicato stampa, e cioè: leggo quello che loro stessi affermano, così come riportato da una testata giornalistica.
Il marron glacè non è sugar-free, scrivono.
Prego? La colpa del marron glacè, un frutto candito, e cioè ricoperto di zucchero che poi per osmosi diventa un tutt’uno con la sua polpa, sarebbe quella di avere lo zucchero. Stanno forse pensando di fare un candito senza zucchero? No, a Bergamo vogliono fare, e stanno  già facendo, i canditi con lo zucchero. Perché questa è la caratteristica del prodotto.
Quindi, la prima cosa che pensa di fare l’ufficio stampa di Italcanditi è screditare il prodotto che anche loro fanno. Con un paio di anglotecnicismi che pretenderebbero di essere convincenti comunicano al mondo che il mercato del marron glacè è flat, cioè non sta crescendo.
Il messaggio implicito che lanciano è: abbiamo comprato nel 2020 l’azienda toscana leader mondiale nella produzione di qualità del marron glacè, che però è un prodotto che non tira granché e poi ha la colpa di non essere privo di zucchero. E quindi, la produzione di questo frutto zuccheroso commercialmente poco interessante ce la portiamo via.
Il marrone di Marradi, scrivono, è solo una frazione minima del totale della produzione dell’Ortofrutticola del Mugello. Allora non ci siamo capiti. Il valore di questa fabbrica sono le operaie, sono le maestranze che ci lavorano. Ad avere valore sul mercato del marrone candito non è tanto il marrone cresciuto sugli alberi di Marradi ma il marrone LAVORATO a Marradi, dalle mani di queste donne. Questa è l’unica fabbrica al mondo che lavora solo castagne italiane e marroni, specializzata nella nicchia d’alta qualità dei Marrons Glacès.
È normale che una fabbrica del genere sia nata qui dove col marrone facciamo di tutto, dalla farina alla birra. Le operaie che lavorano qui (alcune, non tutte) hanno un castagneto, e sanno bene come e cosa fanno. Nessun’altra azienda al mondo può schierare un’ottantina di maestranze qualificate in questa produzione altamente specialistica. Per questo dall’Ortofrutticola del Mugello, attiva e sempre in attivo dal 1984, escono i migliori Marrons Glacès del mondo. Per questo un’azienda molto più grossa l’ha comprata: perché è un affare, non perché fosse in perdita. Sono altre le aziende con i bilanci in perdita.
Scrive il Filo: “Il marron glacè […] è appesantito – notano da Italcanditi – da diseconomie che ne aumentano il prezzo, e le scatole vanno nei supermercati, dove il prezzo contenuto è elemento imprescindibile”.
Imparo che i Marrons Glacès si vendono solo o soprattutto nei supermercati e non nei negozi specializzati in pasticceria di qualità o magari on line. Può essere, non lo so, mi fido. Stiamo sul pezzo.
Quindi, da queste righe apprendiamo che la strategia aziendale sul prodotto finito è quella di ridurre il prezzo il più possibile. Ufficialmente ci si preoccupa di comunicare, non l’intenzione di aumentare o mantenere invariata la qualità, ma di puntare su un prezzo contenuto. Lo dicono loro.
Mi pare chiaro che il valore di un lavoro altamente specializzato non è una diseconomia, e di certo non aumenta il prezzo: il prodotto finito ha semplicemente un prezzo diverso perché è di fatto un articolo diverso.
Se voglio farmi cucire a mano una camicia da una sarta devo anche, ovviamente, essere disposto a pagare un prezzo diverso da quello del mercato del lunedì. Se poi volessi una camicia d’alta moda il prezzo ovviamente salirebbe ancora. Dov’è il problema? È sempre una camicia, ma è un articolo diverso.
Il problema lo vedrei se lavorassi nell’ufficio stampa di una catena di supermercati. Allora avrei qualcosa da ridire. Perché questo comunicato dichiara che nei supermercati “il prezzo contenuto è elemento imprescindibile”. Questo succedeva senz’altro negli anni 80. Questo succede nei Discount. Da tempo le principali catene dei supermercati stanno puntando sulla qualità offrendo ai loro clienti la possibilità di acquistare prodotti con fasce di prezzo differenziate. Nei supermercati trovi il Brunello e il Tavernello: entrambi ottimi vini nella loro corretta, e ben diversa, fascia di prezzo.
Sì, permettete che lo dica, da lettore: poteva essere scritto meglio.
Walter Scarpi
FONDO DI SOLIDARIETÀ della Consulta delle Associazioni.
Intestato a: CONFRATERNITA DI MISERICORDIA DI MARRADI
IBAN: IT45P0200837941000401384771
Causale: PRESIDIO ORTOFRUTTICOLA

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