Agorà democratica sull’energia e impianto eolico: le critiche delle associazioni

L’AGORA’ DEL PD PROPONE SOLUZIONI ENERGETICHE IN CONTRASTO CON LE CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO


Abbiamo seguito con attenzione gli interventi il 15 maggio u.s. alla Agorà mugellana del PD sulla transizione energetica. Non condividiamo come è noto la tesi, riproposta anche dagli interventi programmati di questa Agorà, che sia inevitabile colonizzare il crinale del Giogo di Villore con un impianto eolico industriale, del cui impatto non si è minimamente parlato nell’Agorà come se la conferenza dei servizi avesse risolto ogni problema in proposito. Ricordiamo invece che il progetto, oltre ad essere in attesa della decisione del Consiglio dei Ministri a seguito del parere negativo della Soprintendenza, non possiede ancora l’autorizzazione sismica né quella per le acque reflue e che
pende un ricorso motivato con solide questioni tecniche e di merito, altro che “lentezze
burocratiche”.
Inoltre ricordiamo che il parere del tutto negativo del Parco delle Foreste Casentinesi

è stato ignorato dalla valutazione regionale di incidenza. Ci dissociamo quindi dall’evento suddetto, nella misura in cui è stato finalizzato a creare consenso sulle posizioni del PD a sostegno di un gruppo privato e di una visione neoliberista del mercato energetico. Viene proposta l’ulteriore espansione delle attività umane e l’artificializzazione della natura praticamente incontaminata del Giogo e di infiniti altri luoghi simili come soluzione dei problemi ambientali che sono stati creati da
queste stesse attività umane. Il punto più basso del dibattito è stato toccato quando si è fatto ricorso al logoro e insulso tema delle resistenze sul territorio che sarebbero solo di tipo “nimby” e dei tempi delle approvazioni degli impianti che sarebbero ritardati solo da “lentezze burocratiche”.


Rifiutiamo però soprattutto lo sviluppismo sotteso a questo evento, l’illusione di potere continuare con la crescita economica del mondo occidentale e il consumismo semplicemente grazie alla sostituzione delle fonti di energia e alle risposte di tipo tecnologico.
Nell’Agorà sono state dette in alcuni interventi anche diverse cose che meritano di essere approfondite, e che possono diventare patrimonio comune, tra queste (oltre ovviamente alla presa d’atto della realtà della crisi climatica) la necessità di un cambio radicale di stile di vita, il rapporto che può esistere tra sviluppo delle tecnologie rinnovabili quindi diffuse e maggiore democrazia, il tema del risparmio energetico, la lotta contro i combustibili fossili, il no al ritorno della fissione nucleare, che è anche economicamente insostenibile, la necessità di fare ricorso a un insieme di
misure correttamente dosate.
Ricordiamo che la crisi climatica è parte di una più generale crisi ecologica e che le emissioni di gas serra sono uno dei fattori della crisi ecologica, non l’unico. L’approvazione di progetti e interventi deve tener conto dell’utilizzo dell’acqua, del consumo di suolo e della preservazione della biodiversità, con l’obiettivo di diminuire il peso della specie umana sul pianeta. Questo per il Partito Democratico avrebbe dovuto contare nella valutazione dello scellerato progetto di AGSM e dovrà – ci auguriamo – costituire punto irrinunciabile con l’obiettivo di evitare future cementificazioni nel
territorio.


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dei Difensori del Verde Pubblico.

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