Ancora comunicati sulla vicenda Ortofrutticola di Marradi

Continuano le prese di posizione da parte di forze politiche e sindacali sulla vicenda dell’ortofrutticola Mugello di Marradi. Tutti i gruppi presenti in Città Metropolitana hanno espresso solidarietà ai lavoratori e la volontà di battersi unitariamente per la salvaguardia dello stabilimento per la trasformazione dei marroni.

Qui riportiamo altri due comunicati , uno della Cisl e uno di Sinistra Civica Ecologista

Con l’annuncio da parte di Italcanditi della volontà di chiudere l’Ortofrutticola del Mugello siamo di nuovo di fronte a una sconsiderata e irrispettosa scelta compiuta da un fondo ai danni di un territorio e delle persone che lo abitano: chiudere e trasferire, per aumentare e ottimizzare i ricavi, forse la scelta più semplice, di certo la più vile.”

A dirlo è il segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, che commenta così l’annuncio dato ieri ai sindacati della volontà del Fondo Investindustrial, proprietario al 70% di Italcanditi, di cessare l’attività dell’Ortofrutticola del Mugello, trasferendo tutta la produzione di marron glacé allo stabilimento principale di Pedrengo (BG).

“L’Ortofrutta del Mugello non è una fabbrica, è LA fabbrica di Marradi, dei suoi abitanti, del suo territorio” dice Franchi. “Non sono ‘solo’ 9 dipendenti, come ha cercato di dire l’azienda, perché a quei nove si sommano altri 70 addetti stagionali, impiegati ogni anno da febbraio a dicembre, che lavorano, vivono, abitano, in quella stupenda località del Mugello. Da quando è nata nel 1986 c’è sempre stata una forte relazione e integrazione tra azienda e comunità, perché era ed è la sintesi perfetta tra il prodotto di eccellenza, la castagna e il marrone dei castanicoltori mugellani, e l’alta professionalità e competenza delle maestranze, al 90% donne, che ne esaltano l’eccellente qualità e bontà, tanto da esportala in oltre 30 paesi del mondo.”

“All’azienda – conclude Franchi – diciamo che la fabbrica, le persone, il prodotto, il territorio dicono compattamente no alla sua chiusura.”

Ortofrutticola del Mugello, Sinistra Civica Ecologista: «Ennesima operazione speculativa, intervenire subito e bloccare la chiusura»

«La decisione assunta da Italcanditi di chiudere lo stabilimento di Marradi e di spostare la lavorazione dei marroni nella bergamasca è un durissimo colpo all’economia del territorio. Nella fabbrica, attiva da quasi quarant’anni, lavorano circa 80 persone, tra dipendenti diretti e stagionali. Si tratta di un’azienda leader nella produzione di marron glacé e nella preparazione di ingredienti a base di castagne per l’industria dolciaria, un’eccellenza nel panorama agroalimentare toscano. Cancellare questo pezzo di storia e con essa quasi cento posti di lavoro, significherebbe mettere in ginocchio un’intera comunità, un territorio fragile e periferico che vive un costante calo demografico in larga parte determinato proprio dalla mancanza di lavoro. Sinistra Civica Ecologista è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di Ortofrutticola del Mugello, dei sindacati e delle amministrazioni locali che stanno affrontando questa difficile vertenza. Occorre un immediato intervento della Regione Toscana e del governo nazionale per impedire che ancora una volta un fondo di investimenti possa distruggere interi pezzi del nostro tessuto produttivo. Si tratta dell’ennesima operazione speculativa portata avanti per acquisire fatturati e quote di mercato, utile – come denunciano i sindacati – solo alla futura quotazione in borsa del gruppo. Sinistra Civica Ecologista sosterrà tutte le iniziative e le lotte che saranno necessarie per impedire che Italcanditi, controllata da Fondo Investindustrial, prosegua nella decisione di chiudere lo stabilimento».

 

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