Vicchio favorevole all’impianto eolico di Villore ?

Vicchio favorevole all’impianto eolico di Villore ?

Il sito internet Devurbe.net, rete civica di Vicchio , ha pubblicato il parere dell’ufficio tecnico e della commissione paesaggistica sull’installazione sul giogo di Villore di 8 pale dell’altezza di oltre 140 metri. Si tratta di un parere positivo che però lascia veramente perplessi soprattutto quando inserisce richiami alla convenzione europea sul paesaggio. Un altro fatto che lascia perplessi sono le dichiarazioni dell’assessore all’ambiente : “Il parere trasmesso alla Regione, firmato dall’architetto Solito, è un parere squisitamente tecnico sugli aspetti progettuali, urbanistici e del paesaggio. Come prevede il procedimento. Come amministratori, su questo tema, come altri, non interferiamo mai sul lavoro dei tecnici comunali. Ad ognuno il suo ruolo”.
E il ruolo della politica quale sarà?
In conferenza dei servizi ci vanno il sindaco o gli assessori da lui delegati e in passato anche su progetti presentati in Mugello è stato proprio il parere contrario degli amministratori a far saltare progetti di impianti eolici meno impattanti di quello previsto a Villore.

Oppure l’amministrazione comunale di Vicchio è da sempre stata favorevole alle pale eoliche e cerca di pararsi dietro un parere tecnico? Da questo punto di vista è senza dubbio da apprezzare il comportamento del sindaco di Dicomano che ha sempre affrontato con schiettezza il confronto, anche aspro, con chi si oppone al progetto di Agsm.

L’atto tecnico approvato, dal mio punto di vista, ha tutto il sapore di una giustificazione a posteriori di una decisione politica mai espressa chiaramente in questo anno di confronto.

La commissione da atto che le soluzioni proposte, approfondite con le integrazioni di cui sopra( quelle inviate da Agsm), in quanto relative ad interventi sul territorio, permettono la costituzione di nuovi paesaggi coerenti con il sistema di interrelazione fra le componenti del territorio stesso, sia naturali che umane ,in senso attivo e partecipato.
Tali considerazioni derivano anche da quanto indicato dal PIT regionale per l’ambito 7 Mugello in riferimento all’interpretazione di sintesi del patrimonio territoriale e paesaggistico che riporta:<<il patrimonio territoriale e paesaggistico è dato dall’insieme delle strutture di lunga durata prodotte dalla co-evoluzione fra ambiente naturale e insediamenti umani>>. D’altronde la convenzione europea del paesaggio nella definizione di cui all’art.1 sottolinea questa valenza: << Il paesaggio designa una determinata parte del territorio, cosi come percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni>>.”

Insomma 8 pale eoliche di oltre 140 metri costituiranno un nuovo paesaggio coerente con le altre componenti naturali e umane del territorio e si cita a sproposito il Pit che nell’affermazione riportata non fa altre che sottolineare che il patrimonio territoriale e il paesaggio è fatto anche dalle strutture realizzate durante i secoli dall’uomo in rapporto all’ambiente naturale. Cosa c’entra questo con 8 pale eoliche su un crinale? Tra qualche decina di anni le pale eoliche saranno considerate come le cattedrali gotiche del futuro, come qualcuno ha dichiarato senza vergogna?

Lo stesso si può dire della citazione della convenzione europea del paesaggio che altro non significa che il paesaggio come viene percepito dalle popolazioni è frutto di interrelazioni fra fattori naturali e umani.

Peccato che la stessa convenzione sempre all’art.1 parli di “qualità paesaggistica” come obiettivo di una comunità e di “Salvaguardia dei paesaggi” che indica le azioni di conservazione e di mantenimento degli aspetti significativi o caratteristici di un paesaggio, giustificate dal suo valore di patrimonio derivante dalla sua configurazione naturale e/o dal tipo d’intervento umano”. E all’art 5 la Convenzione si impegna a “riconoscere giuridicamente il paesaggio in quanto componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità”. Siamo proprio in direzione opposta e contraria.

Due citazioni , quelle riportate nel parere, che evitano invece di entrare nel merito dei documenti come invece ha fatto il settore urbanistica e paesaggio della Regione Toscana che ha letto le indicazioni del Pit in modo opposto: l’intervento non appare conforme agli indirizzi d’ambito, agli obiettivi e alle indicazioni relative alle Invarianti strutturali del PIT-PPR vigente e appare in netto contrasto con il progetto di fruizione lenta del paesaggio, creando una cesura nell’ecosistema e nel carattere dei percorsi presenti e della vocazione del territorio, oltre al probabile contrasto con le prescrizioni indicate nella disciplina delle aree di notevole interesse pubblico (art. 136 Dlgs 42/2004, n. 3 DM specifici, come riportato nel contributo istruttorio sopra citato) nella componente relativa alla visibilità da dette aree tutelate. Questo dato rappresenterebbe peraltro un criterio di esclusione alla localizzazione degli impianti indicato al punto 2.18 dell’Allegato 1b del PIT-PPR (Norme comuni energie rinnovabili impianti eolici – Aree non idonee e prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio). Se ne richiama il contenuto: aree di valore estetico percettivo la cui immagine è storicizzata ricadenti all’interno di coni e bacini visivi non sono ammessi impianti eolici.”.

Un’altra citazione che trovo veramente discutibile è la seguente inserita nel parere del comune di Vicchio : “Considerato che il piano strutturale intercomunale del Mugello (PSIM) inserisce l’area all’interno dell’UTOE 3 SUB 3d – Valle della Sieve e che ai sensi dell’art. 53 dell’elaborato DIS 01 l’intervento risulta coerente con gli obiettivi relativi alla disciplina della risorsa ambientale energia fra cui sono contemplati: la riduzione delle emissioni di GAS serra, la razionalizzazione e riduzione dei consumi energetici e l’aumento della percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili.”

A meno questo articolo non sia stato cambiato nelle ultime settimane l’art.53 non autorizza certo 8 pale eoliche di 140 metri perché la dicitura è la seguente :
In tali ambiti il P.O. potrà ammettere la realizzazione di impianti per la riduzione del fabbisogno o l’autosufficienza energetica degli edifici o dei complessi edilizi mediante l’installazione di impianti solari termici e fotovoltaici. Il P.O. dovrà elaborare una normativa specifica finalizzata a prevedere che:
a)negli insediamenti e nei complessi edilizi di valore storico e paesaggistico l’installazione sia integrata nella copertura degli edifici adottando ogni possibile soluzione tecnica per armonizzarne l’impatto visivo unitamente al conseguimento della maggiore efficienza energetica;
b)negli insediamenti e nei complessi edilizi diversi da quelli di cui alla lettera a) l’installazione si avvalga di tecniche e materiali che, unitamente al conseguimento della maggiore efficienza energetica, assicurino una soluzione architettonica ottimale;
c)ove l’installazione sia prevista a terra, siano adottate soluzioni progettuali atte a garantire un corretto inserimento paesaggistico, anche in considerazione di eventuali valori storici e architettonici presenti nell’edificato circostante, nonché ad armonizzarne l’impatto visivo col contesto paesaggistico di riferimento.”

Si sta parlando di autosufficienza energetica di edifici o complessi edilizi quindi di minieolico e solare elettrico e termico, anzi parlando di corretto inserimento paesaggistico e armonizzazione con il territorio circostante, l’art 53 dovrebbe essere considerato ostativo alla costruzione di questa mega struttura energetica.

Le tendenze attuali volte allo sviluppo delle energie rinnovabili nel nostro paese sembrano spesso scordare che il patrimonio paesaggistico nazionale contribuisce al progresso dell’umanità, all’economia e alla qualità della vita in misura maggiore, rispetto al contributo che le centrali eoliche possono dare alla soluzione del problema energetico e della mitigazione del riscaldamento climatico. Pertanto, fermo restando la necessità di trovare una soluzione ai problemi energetici, gli ambiziosi progetti di centrali eoliche portati avanti da Regioni con vasti patrimoni paesaggistici, dovrebbero tenere conto dell’impatto negativo sul patrimonio paesaggistico. È comunque sintomatico che gli studi che hanno promosso tali impianti, così come il fotovoltaico, non abbiano considerato il problema dell’impatto sul paesaggio”. (Primo rapporto sullo stato del paesaggio rurale settembre 2018)

Nel sito della Regione dedicato all’osservatorio sul paesaggio toscano così viene descritto il Mugello:

La conca mugellana rappresenta una netta e geometrica interruzione del crinale appenninico, chiusa com’è alle due estremità. È stato uno dei primi luoghi abitati di Toscana e ha vissuto lunghi periodi di pace. Qui, in questo territorio solcato dal fiume Sieve che regala quel po’ di pianura che intermezza colline e montagne, ci troviamo in una zona di confine dalle caratteristiche uniche.”

Verrebbe da dire ancora per poco.

Leonardo Romagnoli

8.2.21

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