Si discute molto della manovra da 24 miliardi di euro che graverà soprattutto sui dipendenti pubblici e sugli enti locali che vedranno diminuire i trasferimenti e di conseguenza ci saranno tagli di servizi o aumenti di tariffe che riguarderanno tutti i cittadini. A questo si aggiungono tagli indiscriminati alla cultura che colpiscono enti inutili ma anche strutture museali e scientifiche di grande importanza. Per il paese che si vanta di avere il patrimonio artistico e culturale più importante del mondo è un controsenso e fa tornare alla mente Goebbels che diceva che quando sentiva parlare di cultura portava la mano alla pistola. Eppure la cultura è “ricchezza” e la valorizzazione del patrimonio artistico e storico può essere la nostra prima fonte di lavoro e attrattività per un turismo di qualità e invece investiamo in cultura 6 volte meno della Francia e molto meno di tutti gli altri paesi europei che infatti ci stanno passando avanti per le presenze turistiche legate ad eventi culturali. Ci si può aspettare poco da chi pensa di risolvere i problemi del turismo ritardando di un mese l’inizio dell’anno scolastico con effetti devastanti per la formazione degli studenti e senza contare l’impoverimento delle famiglie dovuto alla crisi . Forse c’è qualcuno nel governo che ritiene la Cassa Integrazione come vacanza aggiuntiva!
Come detto la manovra inciderà anche sugli stipendi dei dipendenti pubblici che, al di là della demonizzazione che ne fanno molti media, hanno stipendi già molto bassi rispetto al resto d’Europa e alcuni esempi sono significativi: un collaboratore scolastico( ausiliario) con 10 anni di anzianità che percepisce un mensile lordo di 1412 euro potrà perdere fino a 1136 euro in un anno, un insegnante di scuola superiore con 20 anni di anzianità può perdere fino a 3000 euro annui su un lordo mensile di 2402. I famosi risparmi della politica sono veramente una presa in giro : con i tagli previsti allo stipendio di ministri e sottosegretari saranno risparmiati 72.000 euro ! perché la decurtazione del 10% dello stipendio riguarda solo ministri e sottosegretari che non sono parlamentari, vale a dire 9 persone, gli altri continueranno a sommare le indennità .
Ma il grosso della manovra verrà dal recupero dell’evasione fiscale che dovrà portare nelle casse dello Stato 13 miliardi di euro in due anni e fino a 20 entro il 2013 e anche dal redditometro che incrociando i dati sui consumi e possesso di beni con le denunce dei redditi ne valuterà l’attendibilità. Provvedimenti sacrosanti, ma perché si è aspettato il 2010? Il governo Prodi è caduto nel 2008 non tanto per le divisioni interne ma per provvedimenti rigorosi di rientro del debito pubblico e di lotta all’evasione fiscale duramente contestati dal centrodestra , oggi in parte ripresi da Tremonti. Negli ultimi 10 anni per 8 e mezzo ha governato sempre la stessa persona senza che nulla sia stato fatto , anzi sono stati fatti tutti provvedimenti che favorivano i disonesti a partire dal famoso falso in bilancio e con un aumento esponenziale della spesa pubblica nonostante i tagli operati verso gli enti locali.
Con il famoso “scudo Fiscale” il governo dice di aver incassato 5 miliardi di euro a fronte di rientri di 100 miliardi ovvero il 5% a fronte di un’evasione del 43%…. un affarone. Perché non fare un ulteriore prelievo del 15% su questi patrimoni che avrebbero comunque avuto un vantaggio del 23%?
Sarebbero entrate nelle casse dello stato 15 miliardi che sarebbero stati il 60% della manovra.
Basta tassare le rendite e i guadagni di borsa almeno quanto un conto corrente bancario per ricavare altri miliardi in modo strutturale utili per la collettività senza danneggiare proprio nessuno ma facendo solo un ‘operazione di equità fiscale.
Un governo “ del fare” che non ha fatto niente di rilevante dal punto di vista strutturale per la crescita del paese e per la semplificazione burocratica e amministrativa, un governo “virtuale” dove l’apparire conta più dell’essere e per questo è importante il controllo dei mezzi di informazione e della televisione in particolare che è l’unica fonte di informazione per circa il 68% degli italiani.
In compenso si sono fatte 40 leggi ad personam per favorire gli interessi economici e giudiziari dell’Ottavo nano. Non siamo un paese normale ma non ce ne rendiamo conto, salvo quando ci troviamo in qualche capitale europea dove si parla dell’Italia solo per il divorzio stramiliardario di Berlusconi o per le trovate da avanspettacolo del nostro premier. Eppure che cosa è la storia del’Italia e cosa rappresenta il nostro paese per la cultura mondiale questi popoli lo sanno benissimo e basta entrare nei più importanti musei d’Europa per rendersene conto. Per inciso voglio ricordare che in città come Londra musei come il British o la National Gallery sono gratuiti perché finanziati dal governo e dalla municipalità di Londra ( salvo le mostre temporanee) a dimostrazione che investire in cultura conviene e non sono pochi coloro che al termine di percorsi a dir poco entusiasmanti nella storia del mondo e dell’arte lasciano piccole o grandi offerte.
L’Italia non può permetterselo? Credo di no visto che abbiamo un debito pubblico che ci costringe tutti gli anni a pagare 70 miliardi di euro di interessi( e meno male che c’è l’euro che ci ha permesso di risparmiarne solo nel 2009 ben 107), ma anche perché non crediamo che il nostro “passato” possa essere una parte importante del nostro “futuro” su cui valga la pena di investire, così come sul paesaggio e sulla manutenzione delle nostre città.
Però spendiamo cifre incredibili in armamenti. Recentemente il nostro ministero della Difesa ha acquistato 131 cacciabombardieri F15, 121 caccia Eurofighter e 100 elicotteri NH90 per un totale di 29 miliardi di euro , ovvero 5 più della manovra “ lacrime e sangue”. A me sembra vergognoso, sarò un vecchio obiettore di coscienza che vorrebbe un esercito votato alla pace con più mezzi da protezione civile e meno bombardieri. Anche in questo settore si potrebbero ottenere risparmi di alcuni miliardi di euro in maniera strutturale o dirottandoli su attività civili o di sostegno al lavoro.
Potevamo ricavare 4-5 miliardi di euro dalla vendita delle frequenze digitali e quelle liberate dal digitale come hanno fatto in tutto il mondo e invece in Italia si regalano alle Tv in cambio di un canone pari all’1% del fatturato pubblicitario. Chi tocca l’etere …….
I cittadini poi possono sempre tentare la fortuna. Si fanno titoli a nove colonne per aumenti di pochi euro delle tariffe di servizi pubblici ma ci si dimentica che dopo le mafie che hanno un giro d’affari superiore ai 100 miliardi di euro la seconda industria del paese è il gioco d’azzardo nelle sue varie forme legali che nel 2009 ha fatturato ben 54,4 miliardi di euro e nei primi tre mesi del 2010 è già aumentato del 15,4% rispetto all’anno passato. Una vera tassa sulla disperazione che i cittadini pagano senza fiatare e che per quasi la metà arriva dalle New Slot Machine. Giocano soprattutto fasce di popolazione in difficoltà tra cui il 47% sono indigenti e ben il 66% di disoccupati che in questo modo invece di migliorare la loro condizione si pienano di debiti ai quali possono far fronte solo con l’usura in un circolo vizioso senza fine che ha nello stato il principale biscazziere che dice di “non mettere le mani in tasca agli italiani”.
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