Priim e Faentina realtà o libro dei sogni?
“Il progetto deve essere rivisitato con particolare riferimento alla interconnessione con le altre reti ed alle esigenze del trasporto merci. L’atto di indirizzo tiene conto dell’accordo gia` assunto per l’elettrificazione della Faentina e del collegamento con l’asse superiore. Occorre al riguardo reperire idonee risorse per finanziare la realizzazione di tali opere.(..) la seconda parte della risoluzione riguarda in particolare l’interconnessione con la linea Faentina in prossimita` di Borgo San Lorenzo.”
Correva l’anno 1998 e l’onorevole Edoardo Bruno proponeva alla Commissione trasporti della Camera una risoluzione che successivamente con una formulazione diversa verrà approvata nel mese di Dicembre dello stesso anno e che in pratica resterà sulla carta. Diventato Consigliere regionale nella legislazione 2005-10 Bruno insieme ai consiglieri Ciucchi(PSI) e Carraresi(UDC) faceva approvare un ordine giorno nel gennaio del 2009 che faceva esplicito riferimento al documento del 1998. “L’ordine del giorno è di importanza strategica per le infrastrutture ferroviarie regionali, in particolare per l’area del Mugello e dell’Alto Mugello poiché impegna la giunta a disporre la verifica definitiva della fattibilità del progetto di interconnessione tra Faentina e linea ad alta velocità.” Scrivono i tre consiglieri annunciando per il 20 gennaio di quell’anno una solenne conferenza stampa nella sala del consiglio di Borgo San Lorenzo.
Non si capisce quindi la polemica sollevata in questi giorni sul Piano Integrato per le Infrastrutture sulla mobilità della Regione Toscana approvato a novembre e sottoposto a osservazioni in queste settimane. La sensazione è che si tratti di una scheda ormai datata che serve solo a mantenere vivo un finanziamento di 31 milioni di euro promesso a suo tempo per l’elettrificazione della Faentina e mai attuato.
Basta guardare la scheda per rendersi conto che non c’è niente di sostanzioso. Lo studio di fattibilità previsto ormai da oltre 4 anni non è mai iniziato, e le voci inizio e fine lavori e funzionalità non portano nessuna indicazione. Tra le opere strategiche in campo ferroviario si citano solo il nodo Av di Firenze, il raddoppio della Pistoia-Lucca- Viareggio. In altre parti del documento anche in relazione alle proposte europee per il trasporto ferroviario si fa riferimento ancora alla linea Prato-Pt-Lucca –Viareggio, la Pisa –Collesalvetti-Vada e soprattutto i raccordi Pisa -Livorno e le reti ferroviarie attorno al porto di Livorno. L’emendamento 4 ai regolamenti comunitari aggiunge l’interporto di Prato coerentemente con l’ipotesi di potenziamento della vecchia tratta verso Bologna per il trasporto delle merci. L’analisi denota comunque un arretramento del trasporto merci a livello regionale e nazionale su cui si è investito poco e male e si sottolinea come in Toscana siano pochi gli scali merci e scarsamente competitivi tanto che il trasporto merci su rotaia è crollato dal 5,9% a solo il 2,6%. Qualcuno potrebbe dire che questi numeri potrebbero essere letti come un incentivo a investire sulle infrastrutture e quindi anche sulla Faentina, ma in realtà l’investimento sulla Faentina è contradditorio rispetto alle altre previsioni e di difficile attuazione. E qui arriviamo alla questione fondamentale che riguarda l’Alta Velocità/Alta Capacità e il trasporto delle merci. A suo tempo per indorare la pillola e giustificare questo enorme investimento di denaro pubblico con conseguenti danni ambientali fu estratta dal cilindro la formula dell’Alta Capacità per significare un utilizzo universale delle nuove linee anche se costruite seguendo il modello francese che non prevede transito di merci. In questi 3-4 anni di esercizio della linea Alta velocità Firenze-Bologna- Milano qualcuno ha visto transitare dei convogli merci? Passano solo la notte? In realtà non transita sulle linee Av nessun treno merci perché questo ne comprometterebbe l’uso da parte delle motrici Av alle velocità previste dal progetto e richiederebbe costose e continue attività di manutenzione. Così è in Francia e così sarà in Italia perché non basta cambiare un nome per cambiare un progetto che è rimasto sostanzialmente invariato nella sua impostazione originaria. Quindi pensare di far passare le merci sulla Faentina in funzione dell’av è un controsenso come sanno benissimo tutti coloro che si occupano di tecnologia ferroviaria.
Il Priim della Toscana prevede solo per opere ferroviarie finanziate ( anche la Faentina è considerata finanziata!!) e programmate investimenti per 4,1 miliardi di euro che paiono veramente un libro dei sogni data la situazione economica del paese e i 31 milioni della faentina ho la netta sensazione che alla fine spariranno indipendentemente dagli accordi stipulati a suo tempo altrimenti la Regione poteva chiederne l’attivazione per l’acquisto dei nuovi diesel per le linee non elettrificate invece di attingere al proprio bilancio.
Leonardo Romagnoli