Domenico Quirico, uno dei migliori giornalisti italiani che si occupa del problema delle migrazioni, ha scritto per l’ultimo dell’anno un articolo durissimo su La Stampa invitando tutti ad uscire dal proprio “ruolo” per guardare in faccia la realtà. “Con l’esperienza accumulata in dieci anni di fatica bisognerebbe cominciare da capo” scrive Quirico, invece “ si baratta la pietà con un’attesa vuota di soluzioni” e “ siamo immersi, anche i volenterosi, da anni! In questo malessere senza soluzione, molto più triste e sconfortante del dolore”.
Al di là del diritto di ogni persona a cercare di migliorare la propria condizione di vita, non è più sufficiente richiamare le conseguenze delle guerre o dei cambiamenti climatici perché in realtà non facciamo niente per affrontare il problema alla radice.
“Quello che nessuno dice è che la Migrazione, anche questa, soprattutto questa, è una conseguenza della lotta di classe in vaste zone del mondo cosiddetto povero, terriccio per tutte le infamie di presidenti, dittatori, ministri imprenditori manutengoli, canaglie di governo e di sottogoverno che la rendono possibile e la alimentano. E quindi annullare la Migrazione consiste nell’eliminare dal Presente storico queste classi di potere che con la nostra attiva collaborazione di Occidente continuano, rubando e violentando, a produrre migranti”.
I paesi occidentali non fanno niente per cambiare questo stato di cose perché questo serve ad arrivare alle risorse da cui dipende la nostra economia e la nostra ricchezza come petrolio, uranio, rame , cobalto. “Per porre rimedio alla migrazione occorre imporre la giustizia a casa loro – scrive Quirico- eliminando questa ciurmaglia di ladri al governo che sono i veri, riveriti scafisti”.
Un esempio tra i tanti . L’uranio estratto in Niger, dove il 90% della popolazione non ha accesso all’energia elettrica, produce il 35% dell’elettricità della Francia.
“La grande maggioranza delle miniere di uranio presenti nel paese africano – quarto paese produttore al mondo – sono di proprietà e sono gestite da società francesi : milioni di litri di acqua sono consumati ogni giorno in queste miniere mentre gli agricoltori locali sono costretti a combattere tra loro per le scarse risorse idriche rimanenti”. Ma non c’è solo la politica di rapina nei confronti di questi paesi in quanto i rifiuti dell’uranio raffinato in Francia vengono rispediti in Niger e altri paesi africani dove migliaia di persone sono esposte alle radiazioni provenienti dalle miniere. ”Tutto ciò contribuisce a rendere il Niger uno dei paesi più poveri dell’Africa e , stando a Save the Children, il peggiore al mondo dove essere bambini”. Inoltre i paesi europei controllano gran parte delle politiche monetarie ed economiche di molti stati africani.
“Le corrotte leadership al potere in diversi paesi africani giocano un ruolo significativo nel processo di implementazione di queste dinamiche: garantiscono infatti la “stabilità” necessaria per portare avanti lo sfruttamento di milioni di esseri umani e delle loro riserve naturali, ricevendone in cambio(tra molto altro) miliardi di euro in armi, sovente utilizzate(anche) per schiacciare ogni forma di dissenso interno”.
Commentando sul Corriere della Sera le vicende legate alla corruzione operata dal Qatar nei confronti di alcuni europarlamentari Galli della Loggia sosteneva che questo era riferibile solo a iniziative di paesi non democratici. La storia ci racconta ben altro e di ben più grave della corruzione di qualche parlamentare per migliorare la propria immagine, a partire dalle dittature che hanno caratterizzato la storia del 900 in America latina oppure i 67 colpi di stato avvenuti negli ultimi 50 anni in 26 stati africani (il 61% ex colonie francesi). E dove non arrivano gli stati ci sono le multinazionali del settore minerario ed energetico che condizionano pesantemente la vita e l’ambiente di molti paesi con veri eserciti privati.
“Riconoscere che il migrante è semplicemente la vittima di una lotta di classe brutale e senza pietà in alcune aree del mondo dove gli abitanti vivono con meno di due dollari al giorno imporrebbe ben altro impegno: rinnegare i regimi con cui “dobbiamo” tenere buoni rapporti perché forniscono materie prime essenziali o presidiano zone del mondo in cui sciamerebbero i nemici della nostra sicurezza. Altro che guerre e povertà generiche – scrive Quirico- , da predica della domenica : delitti politici con nomi cognomi e patronimici, imputati per processi e galere reali, altarini di nefandezze da scoperchiare con ben alimentate e benedette rivoluzioni”. Secondo Quirico i mezzi non ci mancano come dimostrano le attività svolte contro potenze ben più pericolose come Russia e Iran.
Un problema epocale non si risolve con misure di polizia.
Leonardo Romagnoli
1.1.23