L’ultima edizione per Alfredo

L’ultima edizione per Alfredo

In questo periodo di emergenza sanitaria coloro che ci lasciano non hanno spesso diritto al saluto dei loro cari e dei conoscenti. Sono parte della storia di un paese, di una comunità che se ne vanno senza il giusto riconoscimento. Oggi ho visto un manifesto mortuario in cui si annunciava la scomparsa a 92 anni di Alfredo Mattioli che ha dedicato , insieme alla sua famiglia, gran parte della propria vita alla diffusione di giornali e riviste a Borgo san lorenzo e in tutto il Mugello.

Per me è stata una presenza quotidiana che mi ha accompagnato fin da bambino quando all’edicola si compravano i fumetti di Nembo Kid e le figurine con la Divina Commedia ,la Storia del Risorgimento o le mitiche Panini dei Calciatori. Poi i giornali quotidiani e le riviste che erano una fonte di informazione indispensabile in un mondo in cui internet non esisteva e anche la televisione era marginale nella vita di tutti i giorni. Alfredo c’era sempre tutti i giorni dalle prime ore del mattino fino alla sera ad organizzare la distribuzione dei giornali anche per le altre edicole di Borgo e dei comuni vicini.

Chi ha un po’ di anni si divertiva a ricordarlo, Alfredino, mentre con la sua bicicletta girava per un paese ancora non invaso dalle auto al grido di “ ‘iornali” per fare il giro di bar e acquirenti privati.

L’edicola di’ Mattioli era un punto di riferimento e di ritrovo dove davanti alle locandine si commentavano i fatti del giorno, si discuteva di politica e di sport, si sbirciava tra le copertine “osè” di qualche settimanale. Negli anni 70 la nascita di nuovi quotidiani e riviste rendevano l’appuntamento mattutino all’edicola ancora più emozionante. Studente liceale ricordo ancora la prima volta che acquistai un numero del settimanale L’ Espresso che aveva un formato gigante un po’ come erano anche tutti i quotidiani di allora, la rivoluzione arrivò poi con la nascita di Repubblica nel 1976.

Grazie alla disponibilità di Alfredo quando il Circolo La Comune iniziò a pubblicare il mensile Al Contrario nel 1978 riuscivamo a distribuirlo in tutto il Mugello con una spesa modesta.

Credo che per Alfredo la distribuzione e la vendita dei giornali non fosse solo un lavoro o una tradizione di famiglia, ma una vera missione. Da vecchio socialista capiva l’importanza della conoscenza che passava anche attraverso le notizie dei giornali e delle riviste che allora rivestivano un ruolo fondamentale con inchieste che hanno permesso di rivelare scandali, tentativi eversivi e di far crescere il nostro paese sulla strada dei diritti civili ( ho citato L’Espresso , ma un posto di rilievo l’avevano anche settimanali come Epoca o L’Europeo). Gli anni 70 vengono ricordati spesso solo per le stragi o il terrorismo brigatista ma sono anche stati l’epoca della grande crescita civile dell’Italia con l’approvazione dello Statuto dei Lavoratori, la legge sul divorzio ( e la vittoria del referendum), la legge sull’interruzione di gravidanza , la legge 180 promossa da Basaglia una vera rivoluzione per la psichiatria e l’istituzione del Servizio sanitario Nazionale nel 1978. Solo per citare le più importanti. Il dibattito si svolgeva tutto sui giornali che vendevano milioni di copie e l’edicolante era un po’ il garante del pluralismo informativo dando spazio a tutte le testate, dal grande quotidiano milanese fino al giornale dell’estrema sinistra.
Senza Alfredo anche il prof. Alpigini non avrebbe potuto costruire il suo fondo fatto di migliaia di ritagli di articoli delle pagine culturali dei giornali che il Mattioli gli metteva diligentemente da parte tutte le settimane.

Alfredo amava l’arte e lo dimostrava organizzando insieme ad alcuni amici la festa di Santa Lucia che aveva nell’esposizione di artisti noti e meno noti uno dei suoi momenti più significativi.

Alfredo era anche una persona divertente che amava gli aneddoti di paese, gli scherzi al bar ( e la vicina Magnolia era una fucina di personaggi che animavano la vita paesana). Mi ricordo ancora quando uscirono i numeri del Male con i falsi Corriere, Unità o PaeseSera che riportavano notizie tanto false da sembrare vere. Era ancora l’epoca in cui sotto l’Orologio c’erano le bacheche dei giornali di partito e attaccammo la falsa Unità con il titolo “Basta con la Dc” fine del compromesso storico che ebbe conseguenze esilaranti con discussioni piuttosto colorite tra i militanti comunisti.

Alfredo è stato la prima persona che ho incontrato per tanti anni la mattina prima di andare alla radio per fare la rassegna stampa ( scherzando a volte mi diceva “ se tu li leggi te un me li comprano”) e mi segnalava le novità che uscivano e io da buon onnivoro dell’informazione ( dalla rivista scientifica a quella a fumetti) non resistevo all’acquisto. L’edicola stimolava la voglia di conoscere e permetteva di sentirsi in sintonia con il mondo restando nel paese di provincia.

Ancora oggi ritengo che il rapporto quotidiano con la carta stampata sia un momento indispensabile per approfondire la realtà e la scomparsa di Alfredo, in un mondo che si fa sempre più digitale, mi conferma in questa convinzione. Per Alfredo è arrivata l’ultima edizione di una vita dedicata con passione all’informazione. Grazie di tutto.

Leonardo Romagnoli

4.6.20

Un abbraccio a Giampiero

due foto che sono state pubblicate in questi giorni. quella più recente è di Foto Tassini. L’altra è sta pubblicata da Luigi Banchi

 

2 thoughts on “L’ultima edizione per Alfredo

  1. Bravo Leonardo. Mi ritrovo in moltissime cose che hai descritto, in quanto dal 1976 quando entrai al lavoro in Comune , sono stato un frequentatore dell edicola per un paio di decenni. Anch’io ci compravo i giornali , Paese Sera, Espresso ed altri ma ho collezionato anche enciclopedia in volumi che uscivano settimanalmente .
    Alfredo era proprio come lo hai descritto , un uomo innamorato del suo lavoro che svolgeva con precisione e costanza.
    Il caratteristico grido in bicicletta “ Ghernali, ghernalaio” mi riecheggia nelle orecchie.
    Sono passati più di 40 anni sembra ieri. Una delle ultime volte che l’ho incontrato era al Bar dellAristei e non manco’ di mandare i saluti a mio padre Luigi che stimava molto.
    C’è poco da dire. Tristezza. È passata una vita sembra ieri.
    Buon viaggio Alfredo.

  2. “Iornale… iornalaio…. era il grido che per ta ti anni ho sentito per le vie di Borgo la mattina… E passava il Mattioli con la sua spolverina nera a diffondere le notizie… ” Cosa vuoi fare da grande?” Chiedevano a mio figlio Francesco. “Il giornalaio!” Rispondeva prontamente lui. Perché così avrebbe potuto leggere quanto voleva.. L’edicola Msttioli fu il primo posto dove i miei figli impararono ad andare per la prima volta da soli…E a mio marito permetteva di sbirciare con discrezione di chi era l’editoriale di terza pagina prima di decidere quali e quanti giornali comprare! Quanti ricordi se ne vanno con il ‘ruvido’ Alfredo! Una volta, il Professor Bini moströ a mio marito una bella ragazza sul giornale’Le Ore’ E subito lui glielo strappò di mano, dicendo :” Questa la unnė roba da professori!”
    Figure di paese, figure importanti… Buon viaggio, Alfredo! Sulla tua vecchia bicicletta! Ti sentiremo di quaggiù ancora gridare: “Iornale, iornalaio”…