Lotta dura alla verdura

Lotta dura alla verdura

Il presidente della regione toscana con un’ordinanza pubblicata in questi giorni permette a chi ha un orto, un castagneto o un bosco di muoversi sul territorio per svolgere le attività colturali o l’accudimento di animali. Lo spostamento ammesso deve essere uno al giorno e massimo due persone rispettando le norme di sicurezza già previste.
Si tratta di un provvedimento di buon senso che equipara tali attività “amatoriali” a quella agricola e quindi non vietata dalle normative nazionali. Anzi si tratta di un provvedimento importante anche sotto l’aspetto sociale in quanto queste attività sono spesso significative integrazioni al reddito di molte persone e fonte di quotidiano utilizzo di sani prodotti vegetali o animali per il sostentamento delle famiglie. Sono anche un modo per molte persone di svolgere una sana attività fisica e impegnare il proprio tempo in maniera utile per la comunità.
Una notizia che in un territorio agricolo come il Mugello doveva essere accolta con soddisfazione e invece alcuni sindaci hanno alzato la voce per contestare la decisione regionale e per tenere ancora chiusi gli orti sociali. Della serie lotta dura alla verdura.
Se è comprensibile la preoccupazione per evitare il diffondersi del coronavirus, sono meno comprensibili provvedimenti che poco hanno a che vedere con il rispetto di comportamenti corretti.
Le cose importanti da seguire sono poche : igiene (lavaggio delle mani e uso di gel), distanza sociale per evitare assembramenti, uso della mascherina (quale?) in presenza di altre persone come nell’accesso a supermercati o nei mezzi di trasporto pubblico. Tutto il resto sono obblighi che poco hanno a che vedere con la salute pubblica ma più con il controllo sociale. Altrimenti bisognerebbe avere il coraggio di dire che non ci sarà nessuna fase due almeno per diversi mesi.
La paura non deve far smarrire il buon senso per evitare situazioni assurde come quella dell’elicottero alla caccia del solitario che prende il sole in una spiaggia deserta o l’inseguimento del podista come se si trattasse di un evaso di un film americano. La multa al canoista solitario che avrebbe potuto infettare le carpe! Oppure far distanziare di due metri due coniugi che camminano per strada quando vivono 24 ore nella stessa abitazione dormono nello stesso letto e magari fanno anche un po’ di sesso. Questa non è applicazione della legge ma sceriffite di cui non si sente francamente il bisogno.
Qualcuno propone di dare maggiori poteri ai sindaci ma se queste sono le conseguenze è bene che ci pensi la regione. Abbiamo bisogno di primi cittadini e non di podestà.

Leonardo Romagnoli

16.4.20

PS

Si dice che  i divieti servono per impedire che le persone si procurino un danno e debbano ricorrere alle cure ospedaliere in un momento così critico. Forse è bene ricordare che ogni anno in Italia si verificano 4 milioni di incidenti domestici di cui 8000 mortali e nella maggior parte dei casi riguardano persone sopra i 65 anni e in misura minore i bambini e le casalinghe.

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