Il nuovo accordo sul prezzo del latte. Una garanzia di stabilità per le aziende.

Il nuovo accordo sul prezzo del latte. Una garanzia di stabilità per le aziende.

La centrale del Latte d’Italia, di cui fa parte la Mukki, ha siglato un importante accordo sul prezzo del latte con le cooperative Granducato e Cooperlatte , cui fanno riferimento quasi tutti gli allevatori del Mugello, che sarà valido per il prossimi tre anni ovvero fino al 2023.

Si tratta di una grossa novità per il settore dove il prezzo del latte viene fissato con accordi annuali o semestrali secondo le oscillazioni del marcato. In questo modo invece il prezzo sarà stabile per i prossimi tre anni e al prezzo base vanno aggiunti altri incentivi che erano già in vigore e continueranno ad esserlo per tutta la durata dell’intesa.

Il prezzo base dell’accordo è di 36 centesimi al litro come quello concordato ad aprile ( la proprietà voleva imporre un prezzo di 34 centesimi), con una diminuzione di 3,5 centesimo rispetto a quello in vigore nell’anno precedente ed è in linea se non leggermente migliore del prezzo del latte sulla piazza di Milano al 28 dicembre.

Come ho avuto modo di scrivere già in passato “restano però validi sia il Patto di Filiera , sia il patto integrativo che prevede incremento di prezzo per il latte alta qualità, la mugellanità e il biologico che rendono ancora sostenibile la produzione. Questo patto scade nel 2023 e solo la difesa di questo accordo permetterà agli allevamenti mugellani di mantenere margini economici sufficienti al funzionamento e alla crescita delle aziende.”

In un momento di grandi incertezze come quello che stiamo vivendo la sottoscrizione di un accordo di lungo periodo e la conferma dei contratti di conferimento permette di dare sicurezza al lavoro delle aziende agricole coinvolte. Inoltre, secondo quanto dichiarato alla stampa, l’azienda ha in programma un ulteriore bonus legato ad un latte di qualità ancora più elevata per prodotti rivolti alla prima infanzia. “In questi tre anni – ha detto Mastrolia presidente di CLI – lavoreremo al nuovo disciplinare per rendere il latte toscano un latte unico per qualità a livello nazionale, secondo gli standard del baby food : la sfida è alzare ulteriormente il livello qualitativo”. In questo senso sarà fondamentale il potenziamento del laboratorio della Centrale del latte di Firenze che dovrebbe essere il punto di riferimento di tutto il gruppo. Intanto prosegue l’investimento da due milioni di euro per sviluppare nuove confezioni riciclabili.

Riassumendo, rispetto alle notizie attualmente disponibili, non si può che giudicare positivamente l’accordo raggiunto dalle cooperative per conto degli allevatori che avranno tre anni di stabilità per rispondere alla sfida della qualità. Sarebbe anche auspicabile un aumento della produzione biologica ( la fusione tra Agriambiente ed Emilio Sereni ha portato alla nascita della più grande cooperativa di produzione di latte biologico della Toscana) con la riconversione di altri allevamenti del territorio. Si tratterebbe di una scelta con varie ricadute positive : 1) la richiesta di latte bio sarà probabilmente maggiore in futuro e già oggi il prezzo pagato è molto superiore rispetto al tradizionale e soggetto a minori oscillazioni;2) la filiera ne guadagnerebbe in prestigio e il territorio rafforzerebbe la sua immagine ambientale anche in previsione della nascita di un distretto rurale già fortemente caratterizzato per le produzioni biologiche.

Leonardo Romagnoli

29.12.20

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