Il Mugello biologico … speriamo che sia femmina

Il Mugello biologico … speriamo che sia femmina

Il Mugello è stato protagonista della puntata di Linea Verde di domenica 8 marzo ed è stata una trasmissione che è stata utile a mettere in evidenza l’evoluzione della nostra agricoltura verso produzioni biologiche strettamente legate alla qualità ambientale del territorio.

Il programma era dedicato alle donne e quindi gli autori hanno scelto alcune imprenditrici mugellane per sottolineare il ruolo delle donne nell’agricoltura e così facendo sono però andati a mostrare alcune delle realtà più importanti del biologico mugellano ormai da diversi anni.

L’azienda agricola Bacciotti a Gabbiano nel comune di Scarperia e San Piero con l’allevamento di ovini e il caseificio che produce eccellenti formaggi rappresentato da Sandra Mongili, Agriambiente a Galliano di Mugello, che recentemente ha incorporato la Cooperativa Emilio Sereni di Borgo san Lorenzo diventando uno dei più importanti produttori di latte biologico a livello nazionale, rappresentata da Marta Landi che ha sottolineato l’importanza della sostenibilità in quanto presidente dell’associazione dei produttori biologici, l’allevamento di Limousine della famiglia Giordani Bruni a Bruscoli nel comune di Firenzuola che da tre generazioni vede donne dedite alla gestione dell’azienda, dalla nonna oggi quasi centenaria alla nipote Valeria Bruni Giordani.

Già nel 2016 Linea verde si era interessata del Mugello, della via del Latte e di alcuni prodotti biologici di eccellenza come quelli della Poggio del Farro di Firenzuola.

Recentemente in un convegno promosso da Anci e Accademia dei Georgofili a Borgo san Lorenzo si è sottolineata l’eccellenza di alcune produzioni locali, dalle castagne al pane, ma la vera novità di questi anni è rappresentata dalla nascita di “Biologico Mugello” e dall’incremento consistente delle superfici coltivate biologicamente che fanno del Mugello uno dei distretti agricolo- biologici più importanti della Toscana. Si tratta di un’agricoltura che rivaluta la tradizione ma con una forte attenzione all’innovazione come dimostrano i tanti progetti di aziende mugellane finanziati nella programmazione del Psr della Toscana sia nel periodo 2007-13 che in quello attuale 2014-20 con diversi milioni di euro.
Si tratta di un’agricoltura attenta alla sostenibilità che a margini di crescita ancora interessanti sfruttando le proprie caratteristiche ambientali. Ad esempio nel settore dell’allevamento da carne è stata sottolineata la disponibilità di pascoli che potrebbe portare ad un incremento di produzione di cui il mercato regionale ha bisogno in quanto la Toscana importa il 60% della carne che consuma.

Le aziende mugellane, è stato detto nel convegno Anci, hanno caratteristiche tali che già oggi molte di loro sono ad emissioni zero ,se non negative, per la presenza di superfici boscate e prati pascolo che compensano i consumi energetici dove, comunque, c’è attenzione alla produzione da rinnovabili ( dalla presenza di pannelli fotovoltaici sulle stalle all’utilizzo di biogas e biomasse).

Ma il futuro agricolo del Mugello sta nella sua sempre maggiore caratterizzazione come territorio del biologico con un aumento sensibile ( ormai intorno al 50%) della Sau dedicate a queste produzioni. Accanto a questo resta l’importanza di chiudere la filiera in zona con pochi passaggi tra produzione, trasformazione e commercializzazione, questo vale per la carne , il latte, il grano, l’olio ,le castagne e altri prodotti. Solo la presenza di una centrale del latte a Firenze o di un centro carni a Rabatta hanno permesso alla nostra zootecnia di mantenere un livello di eccellenza. In questi anni si è investito molto, circa 10 milioni di euro, per potenziare le filiere biologiche in tutti i settori ed è quindi giusto che le amministrazioni pubbliche accompagnino questa scelta economica e ambientale consentendo l’uso di questi prodotti nelle mense scolastiche o ospedaliere e soprattutto costituendo finalmente il distretto Rurale ( ampliato ai comuni di Vaglia, Londa e San Godenzo) con una partecipazione che non dovrebbe essere solo delle aziende ma anche della popolazione e delle sue forme associative. Un distretto che potrebbe caratterizzarsi in senso biologico dato che, dopo l’approvazione della legge sui distretti biologici nel luglio 2019, la Regione ha già approvato in commissione anche il relativo regolamento ( andrà in consiglio prima del termine della legislatura).

Insomma Linea Verde ha messo in evidenza come il Mugello sia un territorio vocato al biologico e come il biologico sia fondamentale per la tutela del territorio. E non è secondario che a guidare questo cambiamento siano soprattutto donne giovani e dinamiche.

Leonardo Romagnoli

09.3.20

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