Il Gioco d’azzardo legale in Mugello e Valdisieve
( in attesa dell’aggiornamento 2019)
Il quotidiano Avvenire ha pubblicato il 15 febbraio i dati del gioco d’azzardo legale 2019 in Italia suddivisi per regioni ed emerge una situazione sempre più preoccupante sotto il profilo sociale ed economico.
A livello nazionale si è superata la soglia dei 110 miliardi di euro .” In media, vale a dire per una comparazione statistica procapite, a ogni italiano va attribuito un consumo lordo di gioco d’azzardo pari a 1.830 euro in un anno: più di 152 euro al mese. Neonati e ultranovantenni inclusi.”
Per far fronte alle spese per il gioco le famiglie rinunciano a spese fondamentali come quelle sanitarie o per l’abbigliamento. La quota di reddito destinata al gioco supera quella dello Stato per la sanità a dimostrazione di una situazione critica che non ha trovato nessun argine neppure nel divieto pubblicitario che viene costantemente eluso.
“La gerarchia delle spese quotidiane viene infatti sovvertita: si rinuncia a rinnovare l’abbigliamento, non si va in vacanza e si evita la serata in famiglia al ristorante. Mentre si continua a spendere più denaro in lotterie e slot-machine e a inviarlo ai casinò online. Anche le spese di salute sono rinviate, per esempio le cure ai denti dei bambini: si fa sempre meno prevenzione, come mostra il dato di un taglio del 34%, cioè di oltre 600mila interventi soft, alle otturazioni per le carie, diffuso d’associazione dei medici specialisti.”
La Toscana in questa classifica si trova in una posizione centrale con una spesa pro capite di 1.758 euro che è composta da 1303 euro da installazione fissa e da 454 euro on line. Questo significa che , teoricamente , una famiglia di 4 persone nella nostra regione spende oltre 7 mila euro l’anno in gioco legale quasi 600 euro al mese. Ma come nelle statistiche di Trilussa dietro questo dato già allarmante si nascondono vere tragedie familiari e personali con uomini e donne che impegnano nel gioco gran parte del loro reddito per non parlare del ricorso a prestiti presso usurai e altri canali illegali.
Cercare di ridimensionare il problema sottolineando che comunque una quota intorno all’80% viene distribuita in vincite è solo un modo per lo stato biscazziere di indorare la pillola amara di sempre più persone che sono costrette ad affidare alla fortuna la ricerca di una vita migliore, un miraggio pericoloso che si porta dietro drammi familiari e vere patologie che richiedono molte risorse pubbliche per essere affrontati.
In tutte le statistiche che settimanalmente ci vengono propinate sull’andamento del Pil ci si dimentica di ricordare che il gioco ne rappresenta il 6,8% cioè più di agricoltura e costruzioni e che senza l’incremento del gioco la nostra modesta crescita sarebbe negativa. Ma questo è solo una dimostrazione che il Pil non è un indicatore sufficiente per stabilire il benessere di una nazione.
In attesa di potervi fornire i dati sul gioco in Mugello nel 2019 vi propongo i dati aggiornati 2018 riferiti anche alla Valdisieve e le differenze tra i due territori sono piuttosto evidenti.
Negli 8 comuni del Mugello la spesa definitiva a fine 2018 era di 52.400.000 euro a cui si può aggiunger il 1.634.000 di Vaglia, mentre in Valdisieve la spesa complessiva dei 5 comuni è stata di 19.515.000 euro. La somma molto inferiore al Mugello non è dovuta solo al minor numero di residenti 47 mila 500 contro i 64 mila del Mugello, ma proprio ad una minore spesa a persona, basti pensare che a San Godenzo la spesa annua del 2018 è stata di appena 88 mila euro quasi tutti dovuti alle macchinette Awp che si trovano nei locali pubblici. A Londa il totale è stato di di 270.068 euro. Palazzuolo che ha circa lo stesso numero di abitanti di San Godenzo e 700 meno di Londa ha nel 2018 una spesa totale di 872 mila euro.
Ancora più significativo il raffronto tra Borgo san Lorenzo e Pontassieve : nel comune mugellano la spesa è stata nel 2018 di oltre 18,5 milioni di euro ovvero più di 1000 euro a testa da 0 a 100 anni, mentre a Pontassieve , che ha 2000 abitanti in più, la spesa totale è stata di 14,3 milioni ovvero meno di 700 euro ad abitante.
A Rufina sono stati spesi 2,6 milioni di euro con un pro capite di appena 370 euro ancora meno a Pelago con 285 euro a residente per una spesa totale di 2,19 milioni. Per confronto nel comune di Vicchio che ha mille abitanti più di Rufina e 400 più di Pelago si sono spesi nel 2018 ben 6,6 milioni di euro ovvero 815 euro a residente. Mentre nei due comuni della Valdisive non sono presenti sale di Vlt a Vicchio troviamo sale Vlt che assorbono una spesa di 2,8 milioni di euro.
La presenza o meno di sale Slot determina un incremento della spesa pro capite come dimostra anche il caso di Scarperia e San Piero in Mugello, che non ha sale Vlt, dove non supera i 670 euro, però Scarperia e San Piero ha anche la spesa più alta di tutti i comuni proprio per le macchinette Awp con 5,67 milioni di euro.
Diciamo che più ci sono occasioni più si spende anche se non bisogna trascurare la migrazione dei giocatori tra comuni confinanti dove ci sono più opportunità di gioco oppure dove si è meno conosciuti. Resta comunque un dato complessivo di quasi 74 milioni di euro che finiscono in macchinette , gratta e vinci e scommesse sportive che investiti in settori produttivi, sociali o culturali potrebbero creare occupazione e ricchezza vera nel territorio.
Leonardo Romagnoli
18.2.20
Riepilogo dati Mugello e Valdisieve 2018
Barberino 10.747.000
Borgo san Lorenzo 18.651.838
Scarperia e San Piero 8.237.134
Vicchio 6.602.818
Dicomano 3.310.760
Firenzuola 2.258.386
Marradi 1.690.230
Palazzuolo sul senio 872.000
Vaglia 1.634.863
San Godenzo 88.884
Londa 270.028
Rufina 2.609.794
Pelago 2.193.990
Pontassieve 14.353.266