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Clima politico e linguaggio

di Leonardo Romagnoli

++ BOLDRINI, BASTA INDUGI, CAMERA SIA CASA BUONA POLITICA ++Un clima pericoloso

In questi giorni si parla spesso di linguaggio, di etica, di democrazia , di rispetto dopo le esternazioni di alcuni parlamentari e soprattutto dopo alcune uscite sui blog più o meno ufficiali che lasciano allibiti.
Chi dice che queste cose non sono mai successe prima  secondo me dice una cosa non  vera , ci sono cronache parlamentari di epoche gloriose dove volavano insulti pesanti e a volte anche qualche oggetto contundente ma tutto questo non finiva né nel telegiornale né sulle prime pagine dei giornali. Erano anche periodi in cui chi voleva fare l’ostruzionismo, che è un’azione parlamentare lecita, non si metteva ad innalzare cartelli od occupare presidenze e inscenare manifestazioni più adatte ad una piazza, ma effettuava lunghissimi interventi parlamentari che potevano durare anche 18 o 20 ore ( credo che il recordman in proposito sia Marco Boato allora eletto nei Radicali).

Non  mi scandalizzano le frasi colorite e offensive verso le donne(anche a sinistra chi non ricorda i doppi sensi, mica tanto, verso la Carfagna e altre esponenti del Pdl passate dal calendario al ministero per non parlare d’altro) che denotano solo il basso livello culturale di molti esponenti presenti in parlamento  che non sanno distinguere il loro ruolo rispetto ad una discussione da bar. Sono invece rimasto sconvolto dalla vicenda riguardante la presidente della Camera Boldrini oggetto di una vera e propria violenza che va al di là delle frasi scritte per rispondere alla domanda postata sul blog ufficiale dei 5 stelle “ cosa le faresti se fossi in macchina con lei?”. Qualcuno pensava di alimentare l’ironia dei sostenitori del comico genovese e invece ne è venuto fuori un elenco di frasi di una gravità estrema con incitamenti alla violenza, al razzismo e a quanto di peggio possa passare per la mente di una persona.  La vicenda ha sconcertato anche chi l’aveva promossa che si è deciso a rimuovere il tutto il giorno successivo, ma quello che più mi ha sconvolto è che chi postava simili indecenze si firmava con nome cognome tanto di foto convinti che quello che stavano facendo fosse normale. Invece è un reato sul quale la magistratura farà bene ad indagare per incitamento allo stupro, all’odio di genere e anche al razzismo. Su questo non ci sono giustificazioni di nessun tipo.
Se questo è emerso perché c’era di mezzo la terza carica dello  Stato, è diventato invece normale routine quotidiana per molti amministratori e sindaci in particolare di ricevere messaggi e mail con tanto di firma piene di offese e anche qualche minaccia nemmeno tanto velata. Quello che è avvenuto con la Boldrini è purtroppo la punta di un iceberg che si va diffondendo fino a considerare chiunque ricopra un incarico pubblico o sia dipendente di un ente pubblico alla stregua di un ladro o un usurpatore. Chi sta alimentando questi sentimenti sa di pescare in uno stagno pieno di pesci in difficoltà per la situazione economica, come la Lega ha sempre fatto con la xenofobia e il secessionismo, ma rischia  di creare un mostro che non saprà più controllare e che si rivolterà alla prima occasione. C’è un tessuto produttivo che è in difficoltà e ci sono molte persone che rischiano di perdere la loro posizione nella scala sociale e questo è sufficiente per vedere chi vive del proprio lavoro in un ente pubblico come un privilegiato e un nemico e considerare anche coloro che occupano gli strati più poveri della popolazione come concorrenti “sleali” nell’accesso ai servizi essenziali.
In questo senso non sono, secondo me, le frasi  o alcuni gesti che denotano una deriva “fascista” del dibattito politico ma un clima generale  di odio che ha covato sotto la cenere negli ultimi 10 anni e che la crisi sta portando pericolosamente a galla e che finirà per premiare  coloro che hanno le maggiori responsabilità di questa situazione o coloro che grideranno più forte degli altri. La politica deve essere guidata dall’etica della responsabilità e non dal tornaconto personale che è l’antitesi della democrazia.

leonardo romagnoli4.2.14

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1 commento

Claudio Martin 7 Febbraio 2014 - 22:38

Benvenuta la tua lucidità e capacità di analisi. Grazie

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