La profezia del colono Francesco Lorini
Tebaldo Lorini ha pubblicato recentemente un opuscolo piuttosto curioso che racconta una vicenda successa quasi 100 anni fa che aveva avuto per protagonista suo nonno Francesco.
Tebaldo aveva già raccontato la storia della sua famiglia nel libro “il podere di Lutiano” in cui ricostruiva l’albero genealogico che da Lorino Lorini nato nel 1612 arriva fino all’autore nato nel 1943, allungava i suoi rami sui momenti cruciali della nostra storia e ci aiutava a capire i cambiamenti profondi nella vita delle persone nel corso dei secoli, nei rapporti con la terra, nel lavoro dei campi, con un’accelerazione soprattutto negli anni del secondo dopoguerra del XX secolo quando nel giro di qualche decennio si verificano dei mutamenti che non avevano avuto luogo nell’arco di vari secoli.
In queste poche pagine Lorini invece ci parla di un fatto specifico di cui è venuto a conoscenza solo recentemente nonostante che tra i discendenti dei coloni e mezzadri della famiglia Maganzi la profezia si nonno Francesco sembra non fosse stata dimenticata.
L’archivio della Fattoria di Lutiano e della famiglia Maganzi è oggi sistemato a Villa Pecori Giraldi ed è proprio andando a consultare alcuni atti che riguardavano i suoi antenati che la storia si è fatta interessante.
Francesco Lorini nel 1895 decide di sposarsi e quindi abbandona il podere gestito da suo padre e riesce a farsi assegnare dai proprietari due pezzi di terra lungo il Fistona e “ dai libri contabili di dare e avere della fattoria risulta che vi furono acquisti e vendite, prestiti e restituzioni segno di una collaborazione durata 28 anni”.
Perché questa collaborazione finì?
Francesco aveva avuto 12 figli (l’ultimo era il babbo di Tebaldo) ed era un uomo religiosissimo amico anche di padre Massimo da Porretta fondatore di San Carlo. Con lo scoppio della prima guerra mondiale il figlio più grande Michele fu chiamato al fronte , fatto prigioniero a Caporetto e al suo ritorno fu assunto come altri reduci alle ferrovie. La situazione economica della famiglia migliorò molto a durante le agitazioni sindacali dei ferrovieri che furono promosse negli anni successivi alla guerra Michele si avvicinò ai comunisti. Con l’avvento del fascismo Michele venne preso di mira con bastonature e olio di ricino, ma una volte intervenne il padre che mise in fuga gli squadristi. Poi Michele venne licenziato dal regime e più tardi emigrò in Francia come tanti altri antifascisti.
Intanto tal Geppolino aveva preso di mira il podere di Francesco e aveva chiesto al padrone di assegnarglielo, ma il Maganzi aveva troppo rispetto per la famiglia che da oltre tre secoli viveva su quella terra.
La situazione cambio quando il Geppolino disse al Maganzi ( che era uno dei capi degli agrari mugellani) che Michele era comunista e allora il padrone decise di mandare via Francesco Lorini che si trasferì in paese collaborando con i Cappuccini di padre Massimo da Porretta.
Una domenica mattina nell’adunanza dei mezzadri che il Maganzi faceva dopo la Messa davanti alla Villa di Lutiano, Francesco chiese una spiegazione al padrone che rispose duramente.
Allora Francesco mentre si allontanava si voltò e disse :” Cosa credete perché siete il padrone della terra di esserlo anche degli uomini, della loro vita, del loro tempo e dei loro figli? Tanto – proseguì Francesco – la terra non sarà vostra per sempre, la proprietà finirà con la prossima generazione”.
Parole che rimasero incise nella memoria dei presenti. Il Maganzi aveva cinque figli , quattro femmine e un maschio, ma tutti sono morti senza lasciare eredi e le proprietà furono donate alle suore di Don Orione e successivamente la terra venduta all’azienda Valdastra di Borgioli e parte degli immobili all’impresa edile Paladini. Quella terra non era più dei Maganzi.
Essendo nonno Francesco molto religioso è bene parlare di profezia e non di maledizione ma resta una storia curiosa da raccontare , come un tempo, le sera a veglia intorno al fuoco del camino.
Leonardo Romagnoli
17.722
I figli del Maganzi erano 5 : 4 femmine (Virginia,Emma,Elena e Maria) e 1 maschio (Piero).
Saluti.
giusto ho sbagliato io a scrivere Tebaldo li ricorda tutti e 5 anche se parla di Elisa e non Elena