L’assurda ricerca dei bidelli del comune di Firenze

Sono ormai due giorni che prima su Repubblica (ripresa anche sul nostro sito)e poi  su La Nazione viene riportata la notizia del comune di Firenze che non trova 130 bidelli a tempo determinato. Nelle dichiarazioni del sindaco Nardella si va anche oltre dicendo che  le persone temono il contagio, non ritengono quel posto di lavoro qualificante o peggio che hanno già il reddito di cittadinanza. Affermazioni gratuite e prive di ogni fondamento come dimostrano le centinaia di domande  inviate al comune e la richiesta di informazioni ai Centri per l’Impiego. Non c’è nessuno che rifiuta uno stipendio di 1.100 euro netti( come si è voluto precisare) ma ci sono regole e procedure assurde.

Non esiste un avviso del comune per l’invio di domande entro un determinato periodo ( come avviene per le assunzioni a tempo indeterminato che si trovano sul sito del comune) ma solo la ricerca di personale a tempo determinato  dalle liste presenti ai centri per l’Impiego che, vista la qualifica prevista, può avvenire per chiamata diretta.

Se dalle liste il comune pesca una persona che sta già lavorando questa risponde negativamente e di persone in lista a Firenze ce ne sono 250 ( la ricerca è estesa anche ai Cpi della provincia? uno si deve per forza iscrivere ai centri fiorentini?).
Quindi il fatto curioso ( o vergognoso, fate voi) è che il comune ha difficoltà a trovare bidelli e dall’altro centinaia di persone vorrebbero presentare la loro candidatura.

Le procedure di reclutamento avvengono sulla base di una graduatoria redatta dal centro per l’impiego che ha fornito la collaborazione necessaria ad attivare le chiamate, ma questo esclude chi in questo momento non è iscritto( dove eventualmente deve farlo?).
Se qualcuno si rivolge però al centro per l’impiego del Mugello viene rimandato al comune di Firenze e al comune di Firenze sono in fibrillazione rimandano al sito dove non c’è niente. Insomma si è fatto allarmismo ingiustificato e soprattutto si sono accusate le persone in modo del tutto ingiustificato e questo per un sindaco è grave.

Senza contare la reazione dei precari storici del comune riportata da alcuni sti :
“Siamo i supplenti esecutori servizi educativi (non bidelli), precari storici del Comune di Firenze, siamo a casa senza stipendio da marzo, abbiamo tanti anni di precariato alle spalle, sempre pronti ogni giorno alla chiamata del Comune per poter garantire il servizio ai bambini e alle famiglie” si legge nella missiva.”In questi anni abbiamo cercato di parlare con lei per spiegare la nostra delicata situazione di precari storici ai quali non tocca mai il posto fisso” – sostengono i precari – senza mai però, essere “accolti e ascoltati”.”Per quanto riguarda poi il fatto che si sia trovato di fronte a un’inaspettata difficoltà – prosegue la lettera – le ricordiamo che al di là dell’emergenza Covid gli esecutori di servizi educativi sono carenti da anni”.

Una pessima figura in un momento in cui tanti hanno bisogno di un lavoro anche se a tempo determinato

LR

 

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