Il paesaggio preso a palate

Il paesaggio preso a palate

Il paesaggio toscano è parte fondante della nostra identità. Contiene ciò che siamo stati, il lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto, e costituisce un patrimonio anche per le generazioni a venire. (…) La Toscana è da tempo riconosciuta a livello internazionale grazie al proprio paesaggio, che attrae non solo dal punto di vista estetico ma anche come evocazione di una diffusa qualità della vita.(E.Giani)”.

Questa affermazione del presidente Giani, nella presentazione del primo rapporto sullo stato delle politiche del paesaggio, a quanto pare non vale per il Giogo di Villore e Corella dove si può realizzare un impianto eolico industriale con pale di 170 metri in barba la PIT/PPR e direi anche del Piano energetico regionale della Toscana. Inoltre il progetto contrasta con le indicazione del Piano Strutturale Intercomunale del Mugello e con l’ipotesi di un distretto rurale.
La Regione per dimostrare la propria sensibilità sulle questioni paesaggistiche si è anche dotata di un Osservatorio sul paesaggio che però non viene consultato quando si tratta di scelte come quella di Villore e Corella. Cosa comprensibile visto quello che l’osservatorio ha scritto negli ultimi anni :
Le tendenze attuali volte allo sviluppo delle energie rinnovabili nel nostro paese sembrano spesso scordare che il patrimonio paesaggistico nazionale contribuisce al progresso dell’umanità, all’economia e alla qualità della vita in misura maggiore, rispetto al contributo che le centrali eoliche possono dare alla soluzione del problema energetico e della mitigazione del riscaldamento climatico. Pertanto, fermo restando la necessità di trovare una soluzione ai problemi energetici, gli ambiziosi progetti di centrali eoliche portati avanti da Regioni con vasti patrimoni paesaggistici, dovrebbero tenere conto dell’impatto negativo sul patrimonio paesaggistico. È comunque sintomatico che gli studi che hanno promosso tali impianti, così come il fotovoltaico, non abbiano considerato il problema dell’impatto sul paesaggio”.

Osservatorio che così ha definito il Mugello :

La conca mugellana rappresenta una netta e geometrica interruzione del crinale appenninico, chiusa com’è alle due estremità. È stato uno dei primi luoghi abitati di Toscana e ha vissuto lunghi periodi di pace. Qui, in questo territorio solcato dal fiume Sieve che regala quel po’ di pianura che intermezza colline e montagne, ci troviamo in una zona di confine dalle caratteristiche uniche.”

Il fatto che la Conferenza dei servizi, nonostante autorevoli pareri contrari a partire dalla Soprintendenza, sembra sia orientata a dare un parere positivo ( l’ultima riunione è prevista comunque a novembre) lascia francamente molti dubbi.
E’ sufficiente l’eliminazione di un aerogeneratore per superare le obiezioni avanzate in fase istruttoria? Il settore urbanistica e paesaggio della Regione Toscana solo qualche mese fa aveva scritto:
l’intervento non appare conforme agli indirizzi d’ambito, agli obiettivi e alle indicazioni relative alle Invarianti strutturali del PIT-PPR vigente e appare in netto contrasto con il progetto di fruizione lenta del paesaggio, creando una cesura nell’ecosistema e nel carattere dei percorsi presenti e della vocazione del territorio, oltre al probabile contrasto con le prescrizioni indicate nella disciplina delle aree di notevole interesse pubblico (art. 136 Dlgs 42/2004, n. 3 DM specifici, come riportato nel contributo istruttorio sopra citato) nella componente relativa alla visibilità da dette aree tutelate. Questo dato rappresenterebbe peraltro un criterio di esclusione alla localizzazione degli impianti indicato al punto 2.18 dell’Allegato 1b del PIT-PPR (Norme comuni energie rinnovabili impianti eolici – Aree non idonee e prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio). Se ne richiama il contenuto: aree di valore estetico percettivo la cui immagine è storicizzata ricadenti all’interno di coni e bacini visivi non sono ammessi impianti eolici..

Cosa è cambiato nel progetto rispetto a queste considerazioni? Nulla

Il piano di indirizzo territoriale e paesaggistico tra le altre cose si pone come obiettivi quello di favorire:
• la costruzione di un sistema di corridoi paesaggistici di fruizione lenta da sviluppare lungo 
le principali strutture ambientali e i principali itinerari storico-culturali;
la tutela e la valorizzazione della rete infrastrutturale storica come elemento strutturale dei paesaggi regionali;
l’accessibilità diffusa a tutti i paesaggi regionali;
lo sviluppo diffuso e integrato delle diverse modalità di fruizione lenta del paesaggio.

Il progetto di un impianto eolico di queste dimensioni con tutto quello che comporterà anche in fase di cantiere e di modificazione del paesaggio forestale per la realizzazione di una strada idonea all’accesso di mezzi di portata straordinaria è compatibile con queste indicazioni?
e con il rispetto del patrimonio territoriale come definito all’art.3 della L.R. 65/2014?
Art. 3 – Il patrimonio territoriale

1. La Regione promuove e garantisce la riproduzione del patrimonio territoriale in quanto  bene comune costitutivo dell’identità collettiva regionale (…) Per patrimonio territoriale si intende l’insieme delle strutture di lunga durata prodotte dalla coevoluzione fra ambiente naturale e insediamenti umani, di cui è riconosciuto il valore per le generazioni presenti e future. Il riconoscimento di tale valore richiede la garanzia di esistenza del patrimonio territoriale quale risorsa per la produzione di ricchezza per la comunità.

2. Il patrimonio territoriale di cui al comma 1, è riferito all’intero territorio regionale ed è costituito dalla struttura idro-geomorfologica, che comprende i caratteri geologici, morfologici, pedologici, idrologici e idraulici;
a. la struttura ecosistemica, che comprende le risorse naturali aria, acqua, suolo ed ecosistemi della fauna e della flora;

b. la struttura insediativa, che comprende città e insediamenti minori, sistemi infrastrutturali, artigianali, industriali e tecnologici;

c. la struttura agro-forestale, che comprende boschi, pascoli, campi e relative sistemazioni nonché i manufatti dell’edilizia rurale.

3. Le componenti di cui al comma 2, e le relative risorse non possono essere ridotte in modo irreversibile. Le azioni di trasformazione del territorio devono essere considerate in base ad un bilancio complessivo degli effetti su tutte le componenti.

4. Il patrimonio territoriale come definito al comma 2 comprende altresì il patrimonio culturale costituito dai beni culturali e paesaggistici;

5. Gli elementi costitutivi del patrimonio territoriale, le loro interrelazioni e la loro percezione da parte delle popolazioni esprimono l’identità paesaggistica della Toscana.

Quella che si sta attuando è una decisione politica mascherata da un procedimento tecnico che invece avrebbe dovuto rispedire al mittente fin dall’inizio un progetto palesemente insufficiente come hanno dimostrato questi lunghi mesi di confronto e richieste di continue integrazioni.

Leonardo Romagnoli
26.10.21

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