I prossimi 150 anni dell’ospedale del Mugello

I prossimi 150 anni dell’ospedale del Mugello

La giornata dedicata ai 150 anni dall’apertura dell’ospedale di Mugello a Luco, avvenuta nell’agosto del 1871, è stata il momento per fare il punto della situazione e presentare alcune novità per il prossimo futuro.

Molti degli interventi delle autorità hanno sottolineato quanto di buono è stato fatto fino ad oggi, il legame con il territorio, le risorse stanziate e i progetti in fase di completamento.
Il buon rapporto con il territorio è dimostrato anche dai fondi donati dai cittadini durante il periodo del lockdown che hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 400 mila euro(tra le più alte anche rispetto ad altre strutture ospedaliere della Asl Toscana centro con ben altri bacini di utenti).

E’ stato ricordato il riconoscimento del bollino rosa, il percorso pediatrico o l’ambulatorio per la celiachia, ma tra tanti comprensibili elogi non sono mancate le sottolineature sulla mancanza di personale , sulle difficoltà del pronto soccorso e di altri reparti.

Ad esempio il bollino rosa come amico delle donne è un eccellente riconoscimento ma non deve far dimenticare che il reparto maternità considerato in passato un punto di eccellenza del presidio borghigiano ha visto calare i parti da 800 a solo 300. Un segnale preoccupante che nn può essere sottovalutato. Infatti in alcuni interventi dei responsabili aziendali è stato detto che ci saranno nuovi spazi per ostetricia e il reparto materno-infantile e anche nuove assunzioni.

Tra le novità accennate, da gennaio un gruppo per intervento rapido sul territorio anche per cure domiciliari, un miglioramento del pronto soccorso con un servizio cardiologia h24 che oggi non c’è e l’assunzione di nuovo personale con il nuovo anno. Da marzo la reperibilità anche per la gastroenterologia con l’innesto di nuovo personale e lo stesso varrà anche per nefrologia con ambulatori specializzati .

E’ stato sottolineata la necessità di un rafforzamento del legame dell’ospedale con il territorio per creare una rete fondamentale per interventi puntuali anche fuori del plesso ospedaliero. In questo senso avranno un ruolo fondamentale i medici di medicina generale e l’assistenza infermieristica che da una reperibilità di h12 per 365 giorni passerà a h24, progetto che richiederà l’incremento del personale oggi a disposizione. Altro elemento su cui ha posto l’attenzione il responsabile del dipartimento di assistenza infermieristica è la necessità di avere una sala operatoria h24 per le urgenze(che oggi non c’è) come elemento di continuità con un miglioramento dell’assistenza post operatoria.

Il nodo sono come sempre le risorse e in questo senso è stato interessante l’intervento del consigliere regionale Massimiliano Pescini che ha parlato dei fondi del Pnrr che avranno come destinazione la creazione in Mugello di due Case della salute che dovrebbero essere le strutture intermedie tra cittadini e ospedale dove gli utenti troveranno le risposte alle loro problematiche sanitarie senza necessità di ricovero ospedaliero. Questo però dovrà anche comportare un adeguamento tecnologico dell’ospedale con macchinari, strumentazioni e dispositivi oggi non presenti con il personale necessario al loro pieno utilizzo. Il Pnrr come occasione per maggiori investimenti per fornire più servizi, più opportunità di lavoro e acquisire nuovo personale e intervenire sulla struttura del polivalente. Per Pescini gli investimenti che saranno necessari a completamento di tutti i progetti oscilleranno tra i 45 e i 50 milioni, ben oltre i 36( che ancora non ci sono) per la ristrutturazione dell’ospedale.

Tra le novità emerse dalla giornata del 18 dicembre c’è la programmazione di una serie di appuntamenti di approfondimento in cui l’ospedale incontrerà i cittadini nella sala del consiglio comunale di Borgo san Lorenzo una volta al mese , prima data il 29 gennaio su rete di cura e assistenza nel territorio. Altri sono previsti sull’attività di pronto soccorso, la medicina interna e le cure oncologiche.

Quindi tutto bene ?

Non era questa la sede per parlare delle criticità ma sarebbe però ingiusto far finta che queste non esistano. Baldacci della Funzione Pubblica Cgil parlando della situazione della Asl Toscana Centro ha detto che “ siamo vicini ad un punto di non ritorno, i sanitari non ce la fanno più: o si assume, almeno per coprire i pensionamenti o si tagliano i servizi”. Dello stesso tono le denunce dei medici ospedalieri : “ le carenze sono ormai in tutti i reparti, non se ne salva nessuno, rispetto alle denunce di qualche mese fa la situazione è peggiore” ha detto Civitelli dell’Anaao. Non sono affermazioni riferite esplicitamente al presidio mugellano ma rendono conto di una situazione da non sottovalutare e che non trova una risposta nell’attuale bilancio sanitario della Regione Toscana.

Sui lavori previsti all’ospedale di Borgo san Lorenzo la politica non può trincerarsi dietro quel poco che è stato fatto perché troppe volte in questi anni ha dato per certi atti che invece non esistevano, dal progetto esecutivo ai 36 milioni di finanziamento. In questo modo siamo andati avanti negli ultimi tre anni, ora staremo a vedere se la nuova calendarizzazione sarà rispettata a partire dal progetto esecutivo promesso entro il 31 dicembre e la gara nella prima parte del 2022 con l’avvio dei lavori nella seconda parte del nuovo anno. Nel frattempo si spera nell’adeguamento del Pronto soccorso, in nuove strumentazioni e soprattutto nel mantenimento di reparti e specializzazioni che oggi presentano qualche sofferenza di troppo. Infine c’è il nodo delle esternalizzazioni come quella dei prelievi, che stanno sempre più configurandosi come scelte definitive e non invece temporanee come è stato detto al momento della decisione.

Il dott Landini ha concluso il suo intervento dicendo che bisogna chiedersi ognuno di noi cosa facciamo per l’ospedale, non c’è bisogno di comitati di salvaguardia ma di amici dell’ospedale, ma coloro che vogliono salvaguardare la presenza del presidio ospedaliero mugellano e chiederne il miglioramento non lo fanno per spirito polemico ma perchè sono amici dell’Ospedale e credono profondamente nel servizio sanitario pubblico e universale.

Leonardo Romagnoli

21.12.21

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