Carza , un problema non risolto. Intervista al presidente di CarzaViva

Carza , un problema non risolto

Sono ormai troppi anni che si discute di una soluzione per evitare che durante il periodo estivo il  Carza resti privo di portata idrica nel tratto che interessa anche l’abitato di San Piero a Sieve.
Il Carza, che è un importante affluente della Sieve, è stato pesantemente impattato dai lavori dell’alta velocità,  soprattutto impedendo al Carzola di apportare il suo contributo decisivo per la vita del fiume. La costruzione della galleria Vaglia ha fatto sì che le acque che prima defluivano verso il bacino del Carza e del Mugello si riversino invece , tramite il tunnel, verso Sesto Fiorentino.
Per un certo periodo la grave situazione del Carza è stata sottovalutata per i rilanci effettuati dalla Galleria dell’alta velocità negli affluenti, che una volta cessati dopo il 2007, hanno invece mostrato  le reali condizioni del fiume.

“Le condizioni del Torrente Carza, a seguito degli impatti arrecati al sistema idrogeologico, durante il periodo da Giugno a Ottobre risultano insostenibili. Se a Vaglia si riscontra un minimo deflusso, o qualche pozza residua, a San Piero a Sieve la situazione si aggrava, sia dal punto di vista idraulico-ambientale, che igienico-sanitario e paesaggistico.”

Si è anche parlato negli anni della possibilità di usare i finanziamenti dell’addendum del 2002 per realizzare invasi di accumulo di acqua sul Carzola e altri affluenti ,ma non risulta che sia mai stata avviata una progettazione.

Nel 2019 fu anche presentato un progetto per “un contratto di fiume” (QUI) presentato dal comune di Scarperia e San Piero nel quale erano coinvolti vari soggetti fra cui il comune di Vaglia e l’Unione dei Comuni.
L’idea progettuale che sta alla base della proposta di costituzione di un contratto di fiume sul torrente Carza riguarda il coinvolgimento dal basso degli attori che possono contribuire a mitigare gli impatti ambientali, arrecati sul sistema idrogeologico, dal passaggio dei lavori per la realizzazione della galleria AV Firenze Bologna, mediante un’idonea gestione dell’attuale risorsa disponibile e il suo accumulo a scopi multipli, al fine di:

efficientare l’utilizzo idropotabile;

integrare le magre nelle aste di valle, che si trovano prive di deflussi per lunghi periodi;

riqualificare alcuni tratti del corso d’acqua dal punto di vista idraulico- ambientale, ottenendo, nell’insieme, una corretta ed efficace gestione integrata della risorsa idrica disponibile, la mitigazione del rischio idraulico, la tutela ecologica e valorizzazione paesaggistica del territorio migliorando la fruizioni delle fasce di pertinenza del sistema fluviale.

Il progetto non risultò però tra quelli finanziati dalla Regione Toscana e quindi la situazione è ancora molto incerta compreso il tubo allestito da Publiacqua per rilanciare acqua nel Carza all’altezza dei pozzi di San Piero che risulterebbe, secondo il Comitato CarzaViva, non funzionante.

Per fare il punto sulla situazione abbiamo intervistato il presidente di CarzaViva Franco Innocenti.

LR

8.7.21

I commenti sono chiusi.